sabato 4 gennaio 2014

Prima gita dell'anno - Villaggio Crespi d'Adda


L'ingresso della fabbrica

Con questo post inizio il racconto della mini vacanza con la quale abbiamo felicemente iniziato il 2014.

Sono stati tre giorni “ad alta densità”, durante i quali a bellezza si è sommata bellezza e ci vorrà un po’ di tempo per potere fare mente locale su tutti i meravigliosi input ricevuti.

Niente di esotico, niente di lontano, niente di costoso e neppure niente di così alla moda.

Il primo dell’anno, non proprio prestissimo (colpa del cenone…), abbiamo imboccato una deserta autostrada in direzione Capriate (BG).

Qui, a soli 3 chilometri, sorge il Villaggio Crespi d'Adda, patrimonio dell’Unesco dal 1995.

Particolare degli uffici
La sua storia è molto particolare e quasi unica nel suo genere in Italia.

Nel lontano 1878 l’industriale cotoniero Cristoforo Crespi decise di trasferire le sue attività in questo sito tra l’Adda ed il Brembo, costruendo la fabbrica, la sua villa e le case per tutti gli operai.

Ispirato da alcuni viaggi in Inghilterra fece preparare un progetto che prevedeva la fabbrica lungo il fiume e tutto il nuovo paese a fianco, con villette dotate tutte di orto e giardino, con strade illuminate elettricamente, scuola, dopolavoro e centro sportivo, teatro e chiesa, ospedale, parco e cimitero.

Lo stile va dal neomedioevale all’eclettico, mentre la chiesa è la copia esatta in scala ridotta di quella rinascimentale di Busto Arsizio, paese d’origine dei Crespi.

I muri decorati dei capannoni
Una specie di mondo perfetto in cui il padrone illuminato regnava dal suo castello e provvedeva benevolmente a tutti i bisogni delle maestranze dentro e fuori la fabbrica, sostituendo le tutele statali che sarebbero arrivate molto dopo.

Una realtà che ha funzionato bene per una cinquantina d’anni, ma che comunque, nonostante i cambiamenti sociali e politici, è continuata ad essere produttiva fino al 2003.

Il lavatoio e sullo sfondo in alto la casa del parroco



Molti dei discendenti dei primi operai abitano ancora le belle villette ed lo stabilimento è stato acquistato l’anno scorso dal patron dell’Atalanta, Percassi, per essere restaurato e trasformato nel centro delle sue molteplici attività sia produttive che culturali.



Passeggiare per queste strade silenziose, ammirare la coerenza di stile, i decori di terracotta, i bei giardinetti con gli alberelli pieni di casette per gli uccellini e provare invidia per un operaio di quasi 140 anni fa…





La gita prosegue per un bel sentiero lungo l’Adda, fino ad una passerella di ferro che porta alla riva opposta dalla quale si vedono l’antica centrale idroelettrica, il castello padronale e la fabbrica che, si dice, tornerà all’antico splendore entro il  2015.

Il castello Crespi visto dalla riva opposta del fiume


1 commento:

  1. Vedi spesso l'ignoranza come si colma un pochino...?
    Mille volte sarò passata di lì e non sapevo nemmeno che esistesse questa meraviglia..
    Grazie mia bella Annalisa..
    Buon fine festività..finalmente!!!+++++

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