domenica 28 dicembre 2014

É stato un anno meraviglioso...






Così recita Facebook in questi giorni, facendo la raccolta delle foto “salienti” che abbiamo pubblicato nel 2014 e ringraziando alla fine tutti coloro che l’hanno reso tale.

Un algoritmo che dà un risultato tutto sommato carino, che si può personalizzare e condividere.
Ne ho visti a decine e ovviamente ho condiviso anche il mio.

Ma dalla massa si è alzata una voce solitaria che ha lasciato un commento che mi ha fatto riflettere e alla fine decidere anche di scriverci un post.

E’ vero che sembra impossibile che tutti abbiamo avuto un anno meraviglioso e purtroppo alcuni di noi hanno sicuramente subito perdite gravi e passato momenti molto difficili per tanti motivi. 

Ci sono problemi che ci trasciniamo da tempo e che difficilmente risolveremo a breve.
Ci sono lutti da metabolizzare e ostacoli difficili da superare.

Tutto vero e tristemente reale. 

Ma le macchine sono stupide (io lo dico sempre) e fanno esattamente quello che gli diciamo noi, quello per cui noi le abbiamo programmate.

Non hanno sensibilità e discernimento.
In fondo sono candide e non conoscono la mediazione.

In questo caso io sono grata alla “ottusità” di Facebook.

Chi ha pubblicato le foto dei nostri momenti migliori? Chi ha deciso in quel momento di condividere quell’attimo di gioia? 

Noi. Noi che in quell’attimo ci sentivamo di farlo ed eravamo contenti.

Quindi l’errore è solo nella sbrigativa dicitura “Anno meraviglioso”.
E’ stato un anno con molti momenti meravigliosi. 

Così è più giusto ed è sicuramente vero.
Le foto lo dimostrano.

E’ che come sempre tendiamo, io di sicuro, a ricordare e a dare peso solo alle cose negative.
Invece in 365 giorni qualcosa di buono deve esserci per forza stato e ricordarselo fa bene.

Le mie foto mi hanno riportato ai primi di gennaio, quando siamo stati al Villaggio Crespi e poi a Milano a visitare una mostra più bella dell’altra, Fornasetti, Van Gogh, il Planetario e il Museo della scienza e della tecnica.
Il museo dei bonsai e quello di Scienze naturali.
Ancora oggi ci brillano gli occhi al ricordo di tante meraviglie concentrate in pochi giorni.



Poi un bellissimo e gelido week end tra Gradara e Cesenatico.


La riunione con tutte le amiche blogger a Bologna a vedere la Ragazza con l’orecchino di perla e il museo di Ca’ la Ghironda.  Tante chiacchiere e risate reali e non più virtuali.


La breve vacanza in Camargue, in una natura selvaggia e stupenda.


I diciotto anni di mia figlia e il suo “Feston bue’o”, con tutta la sua classe nel nostro giardino a mangiare salsicce e costine.


I giorni al Vintage Festival di Padova, così stimolanti e di soddisfazione per tutti noi.


Altri incontri con amiche blogger e momenti speciali in famiglia.


Niente di così esotico o particolare. 
Come è la mia vita, in fondo. 

Sarò scema, ma ogni giorno, quando apro Facebook, mi riguardo “L’anno meraviglioso” così, come fosse un tonico che mi tira su e mi aiuta a guardare al nuovo anno che sta arrivando con serenità e speranza.

Auguri a tutti!


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lunedì 22 dicembre 2014

La foto della domenica - 3/12 - Venezia


La proporzione è sempre 1 su 1.
Un giorno a Venezia chiama un giorno di riposo.
Due giorni a Venezia due.

Non c'è niente da fare. L'esperienza non serve. Ne' le scarpe comode e le soste strategiche.

Venezia ti uccide con amore.

Runtastic non mente: questo fine settimana abbiamo percorso quasi una maratona, e tenete conto che nelle maratone non sono previsti scalini...

Però che meraviglia!
Pazienza le orde di russi e orientali vari, pazienza i prezzi un po' esagerati: l'occhio gode sempre come un pazzo.

Non abbiamo scattato molte foto perchè eravamo troppo occupati a viverci il nostro weekend romantico, giusto qualche istantanea e qualche immagine presa al volo col cellulare.


Sabato l'abbiamo dedicato alla visita di due mostre fotografiche di cui scriverò prossimamente: Resonance di Inving Penn a Palazzo Grassi e Building a Nation di Lewis Hine ai Tre Oci.
Ieri invece giro in una gelida Murano e ricerca infruttuosa di qualche regalo di Natale che non fosse pacchiano e cinese o anche pacchiano e cinese insieme...

Oggi coma profondo e strisciante senso di colpa per non avere ancora pensato a cosa preparare per il pranzo di Natale.


La foto della domenica è un'iniziativa di Bim Bum Beta

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martedì 16 dicembre 2014

Il video della settimana - 51/2014 - The Wham

Perchè scrivere un nuovo post se quello perfetto per questa settimana l'ho già scritto? Allora eccolo qui:

mercoledì 26 dicembre 2012

"Il" video natalizio - The Wham



Quand’è veramente Natale per me? 
Quando accendo Mtv e c’è la non-stop dei video “a tema”.
 
E allora vai con Band Aid, Usa for Africa, John Lennon, Something stupid di Robbie Williams e lei, la canzone che per me fa Natale più di tutte: Last Christmas degli Wham.
 
Quale ragazza della mia generazione, ancora ignara della gayaggine di George Michael, non ha sognato di trascorrere due giorni in uno chalet sperduto nei boschi innevati insieme a lui?
 
Una bella compagnia, il camino, i regali, storie che si intrecciano, sguardi d’intesa…coperte di pelliccia….
 
Sembrava così sexy… che spreco! 
E il video di Careless whisper? Ne vogliamo parlare? Non c’entra col Natale ma mi è venuto in mente lo stesso…
 
In ogni caso Last Christmas per me funziona molto meglio di Jingle Bells, che iniziano a propinarci già da novembre e giunti a quest’oggi non si può più sopportare.
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martedì 9 dicembre 2014

Il video della settimana - 50/2014 - John Lennon


34 anni fa, come ieri, veniva assassinato John Lennon.

Neanche a dirlo, me lo ricordo benissimo.

Era appena uscito l'album Double Fantasy e alla radio imperversava Woman, un lento che nelle nostre festine andava per la maggiore.

Io e il mio ragazzo di allora l'avevamo eletta "nostra" canzone. 
Mi fa tenerezza pensarci oggi, ma allora la drammatica concomitanza della morte del cantante ci aveva gettato in un grande sconforto.

Mi sembra ieri (ieri + 34 anni...) che mi accascio sulla poltrona di camera mia, piangendo e dicendo "no no no, non è possibile!".

Ci si aspetta che qualche politico subisca un attentato, ma un personaggio dello spettacolo, uno dei Beatles! No.

Ma così è andata. E John Lennon, il paladino del pacifismo, ci ha lasciati nel modo più drammatico.

Non doveva avere un carattere facile e non risultava sempre simpatico, ma era un grande autore e sia le canzoni composte con Paul McCartney che quelle scritte da solo, fanno indiscutibilmente parte della storia della musica.

Visto il periodo natalizio condivido anche un grande classico del mitico John, Happy Xmas (War is over), del 1971.




lunedì 8 dicembre 2014

La foto della domenica 1/12 - Addobbare la casa...

 
Ieri la casa ha finalmente acquisito il suo aspetto natalizio definitivo.

Come sempre avevo iniziato io lunedi scorso, facendo innumerevoli viaggi garage/casa, portando su scatoloni e sacchetti, svuotando, districando e dividendo gli oggetti a seconda della loro destinazione storica.

L'albero lo lascio sempre alla fine perchè negli ultimi anni mia figlia desidera aiutarmi ad appendere le decorazioni.

Ma ieri è avvenuto un vero e proprio passaggio di testimone: lei ed il suo ragazzo lo hanno montato da zero, ramo per ramo, strato dopo strato.

Seduta comodamente guardavo il miracolo della creazione avvenire davanti ai miei occhi: la sistemazione delle lucine, delle decorazioni: hanno spazzato perfino il pavimento coperto di aghi (sì, li perde neanche fosse un pino vero).


Prima che fosse troppo tardi mi sono riservata il diritto di mettere il puntale e i due orsetti che da anni simboleggiano me e mio marito.

Insomma siamo a questo punto. É la vita.

Qualcosa mi dice però che il 7 di gennaio l'onore dello smontaggio sarà tutto mio...

La foto della domenica è un'iniziativa di Bim Bum Beta







giovedì 4 dicembre 2014

Se viaggiare è solo un ricordo



 
Ieri, così per gioco, ho usato una di quelle applicazioni che compaiono spesso su Facebook, quelle che servono a catalogarti e inserirti in qualche tipologia (libri, quadri, profilo psicologico…).

Si trattava di ottenere la mappa degli stati visitati nella propria vita.

Ne sono usciti 33.

Un paio di commenti e ho iniziato a ragionarci su.




Forse qualcuno avrà notato che non ho più scritto post su “I sensi dei miei viaggi”, la bella iniziativa promossa da Monica di Viaggi & Baci alla quale partecipavo sempre con entusiasmo.

Era diventata solo motivo di stress, di rimpianti, nostalgie e in definitiva producevo post che non avevano niente a che fare con quelli degli altri partecipanti.

Loro viaggiano ancora, sono aggiornati, sono una fonte di notizie utili e condivisibili.

Io parlavo quasi sempre di qualcosa che è profondamente cambiato e soprattutto di un modo di viaggiare diverso e ormai improponibile.

Anche la cifra 33 è sbagliata.

Ho guadagnato una decina di stati solo perché non esiste più la Yugoslavia!

Quello era "il senso dei miei viaggi" di mio padre. Non il mio.
Di un uomo che ha sempre avuto tanto tempo per viaggiare, anche 3 mesi interi. 

Erano viaggi veri. 
Di quelli fatti macinando chilometri e chilometri in auto. 
Vedendo cambiare a poco a poco i paesaggi, i volti, il clima; ascoltando più lingue, maneggiando monete sempre diverse.

Niente a che vedere con i teletrasporti di oggi, dove in un weekend lungo si possono raggiungere mete lontanissime in poche ore, dove tutto è un mordi e fuggi e lo straniamento regna sovrano.
Sono vacanze che qualche volta faccio anch'io, 5-7 giorni per tagliare l'aria, ma non è viaggiare.

Io ho foto di luoghi che non esistono più o dove adesso esistono cose che non ho visto: Londra senza la ruota, Mostar con il suo ponte autentico e Istanbul senza il ponte sul Bosforo, Valencia senza la città della scienza e New York con le torri gemelle.




Ecco New York. 
Un dolore sordo mi colpisce ogni volta che vedo un film dove lo skyline non mostra più le torri.


Le foto che condivido sono la quintessenza di quello che volevo spiegarvi: foto scattate da una persona che non c’è più, in un luogo che non c’è più, dove si vede mia madre, la mente organizzativa di ogni nostro viaggio, che adesso ricorda solo vagamente di esserci stata.





#sensomieiviaggi

martedì 2 dicembre 2014

Il video della settimana - 49/2014 - a-ha

Take on me del gruppo norvegese degli a-ha.

Ma soprattutto il video di Take on me.

E l'inconsueta estensione vocale del cantante Morten Harket (5 ottave) .

Tralasciamo i commenti sulla sua "bella presenza"...



Chi non ricorda questo video del 1985 !?!?

Diretto da Steve Barron è un misto di live-action e cartoon che ha vinto innumerevoli premi, una canzone che da sola ha venduto 7 milioni di copie.

Mi piace ancora oggi.  Ne hanno fatto alcune cover, ma io amo ancora molto l'originale ed il video non ha perso il suo smalto.

Ho scoperto un po' di cose informandomi su quello che hanno fatto gli a-ha fino ad ora.
Non sono stati con le mani in mano.
Ognuno ha portato avanti i suoi progetti solisti, sia musicali che artistici che filantropici.
Pensate che nel 2012 sono stati insigniti del titolo di Cavalieri della corona di Sant'Olav, la più alta onorificenza norvegese.

Un'altra bella canzone è questa, che ha fatto da sigla ad un film di 007, The living daylights




lunedì 1 dicembre 2014

La foto della domenica - 5/11 - Polaroiders in festa


Sabato pomeriggio trasferta a Maranello per il "Polaroiders Collection 2014 Party".




Nell'Impossible Store di Alan Marcheselli era esposta una foto per ogni Polaroiders tra tutte quelle prodotte recentemente.


Una selezione fantastica, dominata dalla presenza di un opera del grande Nubuyoshi Araki e per me ugualmente importante (insomma sono la mia famiglia) da una della coppia Massimo e Silvia Pedrina...










Alan è sempre un perfetto padrone di casa e ha fatto in modo che ci sentissimo liberi di fare i fotografi seri ma anche faceti, invitando una modella professionista, molto dolce, carina e disponibile nonostante il nome (Miele Rancido) ma permettendoci anche di giocare sul set e improvvisarci modelli a nostra volta.







Ognuno con la sua Polaroid, tutte diverse e particolari, i fotografi si sono sbizzarriti e sul sito Polaroiders i risultati non hanno tardato ad arrivare.


Qualcosina ho scattato anch'io, ma ho preferito godermi lo spettacolo e cercare di imparare dai fotografi "veri".





La foto della domenica è un'idea di Bim Bum Beta


giovedì 27 novembre 2014

Pesanti ma utili catene



Io non amo le Catene di Sant’Antonio.

Mi ricordo che da piccola capitava di ricevere una cartolina o anche una lettera dove qualcuno che conoscevi ti raccontava tutta una storia di miracoli e di disgrazie dovuti solo al fatto di rispedire o meno la stessa cartolina o lettera a 5 persone.  Così all’infinito.

Io non l’ho mai fatto. 

Con l’arrivo di Facebook il sistema “catena” ha acquistato nuovo vigore e la fantasia degli utenti ha fatto il resto.

C’è di tutto: elenchi di poesie, libri, quadri. 
Si devono elencare posti, condividere foto. 
Ci sono post trabocchetto che se metti “mi piace” scopri che erano finti e devi ricondividerli…

Il tutto nominando qualcun altro che deve portare avanti il discorso.

Faccio fatica.   
Sono una che è sempre stata poco giocherellona e per niente amante degli scherzi.
Invecchiando ancora peggio.
In questo periodo di più.

Però nello stesso tempo se vengo coinvolta da qualcuno a cui tengo particolarmente mi dispiace dire di no.
Il solito problema di non voler offendere nessuno con i nostri “no”…

Poi odio nominare le persone. 
Mi metto nei loro panni e quindi succede che io abbia accettato la nomination per la catena delle “3 cose positive della giornata per cinque giorni di fila” lasciando però a ipotetici volontari il compito di proseguirla.

Uno sforzo tremendo.

Voglio dire: il mio blog si chiama Guàsti Quotidiani.   
Fermo restando il mio soprannome (Guà) non l’ho chiamato Guàsconate Quotidiane.

Io mi crogiolo nel malcontento.   
Sono campionessa nel trovare il lato negativo e la pecca in qualsiasi cosa.

Fosse stato da elencare le dieci cose negative della giornata, avrei avuto l’imbarazzo della scelta!

Invece mi sono scoperta a lavorare duramente per “produrre” almeno tre cose positive al giorno. 
La felicità, o anche solo la serenità, è difficile da costruire.
Quasi mai arriva per caso o magari è lì ma non la vediamo o la diamo per scontata.

Lasciarsi andare allo sconforto e al pessimismo invece è una strada sempre in discesa. Facile.

Ho superato i primi tre giorni arrancando ma ce l’ho fatta.

Oggi ci sto provando. Piove pure. Vedremo.

Domani è venerdì. Sono fiduciosa.
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