Eccomi qui a pubblicare per ultima il mio post sul tema che ho proposto questo mese per “I sensi dei miei viaggi”.
Il bello è che quando ho deciso il tema non mi sono
minimamente preoccupata di pensare alle mie foto, salvo poi rendermi conto che
avevo poco o niente da condividere.
Succede infatti - e una volta succedeva ancora più spesso -
che trovandosi in mezzo a qualche evento spettacolare ci si limiti a viverlo senza
pensare di fotografarlo.
Per esempio sono stata a Monaco di Baviera durante
l’Oktoberfest ma non ho nemmeno una foto!
Mi sono trovata coinvolta nella parata annuale dei
portoricani davanti al Metropolitan Museum di New York e ho fotografato la sua
facciata e solo per sbaglio si vede un po’ di folla in basso…
Così ho racimolato tre foto con grande fatica e non sono per
niente soddisfatta!
Intanto resto in Italia, addirittura solo in Veneto, dove
per la prima foto faccio un brevissimo viaggio: da casa mia in centro a Verona (8 km)!
Una sera di maggio di due anni fa io e mio marito stavamo
andando a teatro ad un concerto di Stefano Bollani.
Eravamo in anticipo e così abbiamo fatto due passi.
C’era un gran movimento e si è scoperto che stavano
arrivando le auto che correvano la Mille Miglia, partita poche ore prima da
Brescia!
Siamo riusciti a vedere la sfilata delle Ferrari davanti
Castelvecchio e poi, dopo il concerto, abbiamo visto passare da Piazza Brà le
ultime auto d’epoca.
La seconda foto è stata scattata poche settimane fa, durante
una delle nostre consuete puntate verso i vari mercatini dell’antiquariato in
zona.
La terza domenica del mese ce n’è uno a Soave, un delizioso
paesino circondato da mura e dominato dal suo Castello Scaligero.
Era in corso una parata risorgimentale, animata da 30
rievocatori del “Plotone storico Ippolito Nievo”.
Molto carino davvero.
L’ultima foto invece non è capitata per caso. Anzi.
Potrebbe configurarsi anche un crossover con "Le disavventure dei miei viaggi" di qualche tempo fa.
Potrebbe configurarsi anche un crossover con "Le disavventure dei miei viaggi" di qualche tempo fa.
Orbene, mio marito è iscritto ad un’associazione manageriale che oltre fornire assistenza professionale, gestire rimborsi
sanitari e fondo pensione, organizza anche gite, vacanze, tornei di golf ed altre amenità
per i soci.
Noi non partecipiamo mai. Anzi aborriamo proprio.
Però quattro anni fa
arriva la proposta di una "gita esclusiva" in occasione della famosa Festa
del Redentore a Venezia che ha il suo momento clou nello spettacolo
pirotecnico.
Si trattava di partire col pullman da Verona e arrivare a
Fusina dove avremmo degustato un aperitivo per poi imbarcarci su una motonave
che ci avrebbe portati al bacino di San Marco e ritorno.
A bordo era prevista la cena e l’intrattenimento musicale
fino a mezzanotte, quando sarebbero iniziati i fuochi.
Nonostante il prezzo non proprio economico decidiamo che
ne vale la pena.
L’incubo è iniziato a Fusina, dove decine di pullman
provenienti da ogni dove hanno scaricato centinaia di persone in "gita esclusiva" e tutti si sono
fiondati sotto due gazebo dove servivano Bellini tiepido, affannandosi come non ci fosse un domani.
Noi abbiamo dribblato e subito raggiunto la nostra motonave
accaparrandoci il primo tavolo a prua sulla terrazza in modo da godere di un po' di venticello ristoratore.
Vi ricordo che era il terzo sabato di luglio ed il sole era ancora alto.
Vi ricordo che era il terzo sabato di luglio ed il sole era ancora alto.
Abbiamo cenato gomito gomito con degli sconosciuti mangiando
solo cibo rovente, con gli altoparlanti a due metri che sparavano musica da
ballo e una specie di DJ, tipo Bob Sinclair dei poveri, ci ha blaterato sopra tutto il tempo.
Raggiunta la meta, alla nostra motonave si sono affiancate
decine di altre imbarcazioni, ognuna con la sua musica a palla e su tutte, alla nostra immediata destra, una chiatta con due cessi chimici alle estremità e mille persone in mezzo, tipo rave party galleggiante.
Il rollio era notevole e più si avvicinava l’ora dei
fuochi, più persone salivano sul terrazzo dal piano di sotto, formando una
massa sudaticcia che spintonava da ogni parte.
Bisognava tenere la macchina fotografica in alto per non
inquadrare le teste e tra le onde e gli urti le foto sono venute "dimmerda".
Allucinante.
I fuochi erano stupendi però.
Se mai vi venisse in
mente di andare a vederli cercatevi un bel posticino sulla terra ferma,
procuratevi un cavalletto e molto Autan.
Risparmierete denaro, non rischierete una crisi isterica e
le vostre foto saranno bellissime.
Se vorrete indicarmi nei commenti quale foto preferite, la inserirò nel post riassuntivo che sarà pubblicato il prossimo 10 giugno.
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