sabato 29 gennaio 2011

Nuove frontiere della medicina

Capita spesso di leggere i risultati di studi fatti da prestigiose università su questioni a dir poco risibili...
Di solito il commento finale a queste letture è: "hanno scoperto l'acqua calda", eppure qualcuno finanzia questi ricercatori e pubblica a livello mondiale i risultati del loro lavoro.
Mah...

Siamo a Cardiff e due medici universitari pubblicano la loro ricerca sul British Medical Journal effettuata su più di un milione di persone: "Il matrimonio legale e solido fa bene alla salute".

Ma dai?! Pensavo che essere soli e abbandonati fosse un toccasana... Son sconvolta.

Più si va avanti con la lettura e più si resta sconcertati: un matrimonio lungo e felice produce serenità nelle donne e porta gli uomini a non lasciarsi andare fisicamente, si è supportati da una rete di parenti e amici e si soffre meno di depressione e sbalzi di umore, si è meno propensi a commettere reati e in definitiva la vita si allunga.
Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità e la Michigan State University l'anno scorso hanno detto la loro sull'argomento, confermando che le persone felicemente sposate soffrono meno di stress...

I medici a questo punto però inseriscono la notizia allarmante: "se la relazione non è felice, i benefici vanno a farsi benedire" perchè "rapporti tesi e difficili hanno un impatto negativo sull'equilibrio mentale e la loro rottura produce effetti benefici. Molto meglio allora tornare a essere single".

Chi l'avrebbe mai detto?!?
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giovedì 27 gennaio 2011

Cinematografo vs multisala

Ho letto una notizia carina.  Di quelle che ti fanno venire voglia di vedere un film che te la racconti.
A Roma un gruppo di appassionati di cinema si è autotassato e ha lavorato duramente per restaurare e rimettere in funzione un vecchio cinematografo d'essai, ormai abbandonato.
Hanno lavorato in prima persona, con le mani, demolendo e ricostruendo, incollando parquet e installando infissi...degli operai cinefili insomma.
Questo posto si chiama Kino e comprenderà anche un bistrot, un cortile interno e una sala con pianoforte e vuole essere un ritrovo per chi oltre a vedere un bel film se vuole può fermarsi a parlarne o anche solo stare in compagnia per un po'.

Nell'era dei multisala è veramente bello immaginare un posto così...

Spesso mi trovo a raccontare a mia figlia com'era andare al cinema una volta.  Quando i film uscivano dopo anni di attesa, quando restavano in prima visione a lungo, poi passavano ai cinema di periferia e poi ai parrocchiali.

Erano tutti in centro... l'Astra, il Corallo, il Bra, il Marconi, il Filarmonico... fuori c'era la coda e si entrava in qualsiasi momento della proiezione, al buio, e spesso si stava in piedi per un pezzo.
Era normale fermarsi a rivedere un tempo, se il film era stato bello a volte lo si rivedeva tutto, per imprimerselo bene nella memoria.  Prima che arrivasse in TV passavano anni e l'unica speranza di rivederlo era durante l'estate, in qualche cinema all'aperto al mare.

Io conservo ancora i biglietti di certi film mitici: Guerre Stellari, la Stangata... mi ricordo esattamente con chi ero e dove li ho visti.  Adesso ne escono così tanti in così poco tempo che mi confondo con i titoli, la trama e sono pochi quelli che restano impressi.

Gli effetti speciali non erano nulla rispetto ad Avatar o Iron Man ma ricordo ancora lo stupore di fronte all'inseguimento di Luke Skywalker nella Morte Nera.

Al cinema era bella perfino la pubblicità. Era a colori.
All'Astra, tra il primo e il secondo tempo, aprivano il soffitto che scorreva e ti faceva vedere il cielo.
Uno spettacolo nello spettacolo.

I cinema del centro di Verona sono tutti chiusi, alcuni abbandonati al degrado più totale. Ho sentito di progetti per trasformarli in mini centri commerciali.  Chissà perchè quest'idea non mi entusiasma...
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martedì 25 gennaio 2011

Il segreto del successo

In questi giorni nelle case dei genitori sono arrivate le temute pagelle del primo quadrimestre.
Quindi, a seconda se si è fortunati o meno, partono complimenti o rimproveri, progetti ambiziosi o minacce di tagli drastici a uscite e videogiochi.

Io faccio parte dei genitori "fortunati": ho una figlia che ha sempre brillato nella sua classe, fin dalla scuola materna.  Per tutta una serie di motivi, che vanno dal vero interesse all'ambizione, dalla strepitosa memoria alla fortuna, dal senso del dovere alla paura delle figuracce, lei ha sempre portato a casa delle ottime pagelle.

Io e suo padre non abbiamo grandi meriti, credo. Ogni tanto la guardiamo perplessi chiedendoci "ma da chi ha preso???"   Siamo chiaramente molto orgogliosi e felici di risparmiare soldi per ripetizioni e umiliazioni ai colloqui generali, ma il punto è: dove porterà tutta questa "diligenza", tutti questi brillanti risultati? E' questo che da adulta le garantirà il successo e la felicità?

La storia parla di persone di successo che vantano pessimi curriculum scolastici, a partire da Einstein fino ad arrivare a Enzo Ferrari, passando per Steve Jobs e Flavio Briatore.
Non mi dilungherò su altri tipi di successo, ottenuti dimenticando la moralità e l'onestà, ma che esistono numerosi purtroppo.

Insomma: cosa dire a questi figli? Quali esempi portare?
Dire di continuare così, che l'impegno premia sempre (quando sappiamo bene che non è vero) o sollecitarli a essere più scaltri e avventurosi, più "figli di puttana"?

Che credibilità ha, ai giorni nostri, una bella pagella?
Penso che oltre ai complimenti dirò a mia figlia di farsi crescere un bel po' di pelo sullo stomaco. Non è una bella immagine, ma gliene servirà molto comunque.
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domenica 23 gennaio 2011

La Ferrari che non ti aspetti

Se avete trovato interessante il post di venerdì e vi sono rimasti circa 250 mila euro da spendere, ho un'altra occasione da proporvi: finalmente uscirà la Ferrari FF, ovvero la Ferrari pensata per la famiglia.

Ma era ora!  Non se ne poteva più di queste "Rosse"  con 2 miseri posti a sedere e il bagagliaio buono solo per una ventiquattrore. Inoltre, con 2 ruote motrici era veramente problematico affrontare lo sterrato...

Adesso c'è lei, l'erede della Scaglietti, ben quattro posti a sedere e quattro ruote motrici, bagagliaio ampio, portellone ed in più i sedili posteriori ribaltabili.

Chissà se domenica prossima c'è il Porte Aperte...mi devo informare come sono gli incentivi alla rottamazione...la mia Multipla ha ormai 11 anni ed è ora di cambiarla.
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venerdì 21 gennaio 2011

Gabbie dorate

Se vi capitasse di avere quattro soldi da investire nel mattone ho una dritta per voi.

A Londra sono ancora disponibili una trentina di appartamenti nel grattacielo dei fratelli Candy.
Indirizzo: Hyde Park One.

Dovete affrettarvi però, perchè pare ci sia la fila tra oligarchi russi, geni di Silicon Valley, petrolieri arabi, ricchi cinesi e compagnia bella.
L'affare è veramente ghiotto: il bilocale parte da 70 milioni di euro fino ad arrivare all'attico sui 160 più o meno.

C'è da dire che sono compresi molti gadget: ascensore con riconoscimento della vostra retina, finestre antibomba, panic room, garage con servizio pulizia specializzato in fuoriserie, entrate secondarie per il personale di servizio e "ospiti di serie B", e, ciliegina sulla torta, una macchina per il caffè da 30 mila euro.

Io faccio fatica a immaginare cosa spinga qualcuno a voler abitare, o meglio sigillarsi,  in questa specie di camera blindata, sicuramente piena di optional meravigliosi, dal cinema alla spa, dal campo di golf simulato alla sala giochi virtuale. 
Essere così ricchi da aver bisogno di possedere uno scudo abitativo di questo genere non è da invidiare.

Meglio avere un po' meno soldi e una casa accogliente, piena di affetti e di ricordi confortanti.
Quelli danno sicurezza, altro che lo scanner per la retina!
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mercoledì 19 gennaio 2011

Dallo Småland a Verona

In questa gelida giornata nebbiosa ecco una bella notizia: l'Ikea arriverà anche a Verona.

Immagino che sarebbe molto più "politically correct" aborrire questa invasione di colossi stranieri, buoni solo a sfruttare i paesi poveri e a uniformare i gusti degli italiani che hanno una tradizione millenaria..bla..bla..bla...

Per me andare all'Ikea è come andare al Paese dei Balocchi.
Parto la mattina già euforica, con una lista mentale delle cose che vorrei comprare e la curiosità di vedere cosa si sono inventati questa volta.

Io adoro tutto: dai mobili di betulla agli scaffali di pino, dalle soluzioni salva-spazio ai portasapone.
Il reparto del rimpianto è quello riservato all'arredamento per l'infanzia. 
Vorrei aver avuto una cameretta come quelle in esposizione: letti con lo scivolo, peluches giganti, dondoli appesi al soffitto, poltroncine e tavolini a misura di bambino, giochi di legno e colori da fumetto.

Possiedo una meravigliosa cucina Adel e metri e metri di scaffalature Ivar, senza le quali sarebbe stato impossibile "stivare" le migliaia di libri e radio antiche che abbiamo accumulato.
Quando si cambia casa o la collezione aumenta, non si fa altro che aggiungere pezzi.
Io e mio marito abbiamo lavorato come degli schiavi a trasportare, in molti casi verniciare e soprattutto a montare uno a uno tutti i mobili che abbiamo acquistato.  Ma siamo ancora soddisfatti, dopo molti anni.

Adesso la casa è completamente arredata, ma è lo stesso piacevole passeggiare attraverso i vari ambienti, scopiazzare qualche idea, comperare un accessorio carino.
O si può fare come i protagonisti di "500 giorni insieme": fare finta che sia casa propria, sedersi, sdraiarsi, provare i rubinetti e lamentarsi se una famiglia cinese è in camera nostra...

Alla fine si va a mangiare qualche assurdo piatto tipico svedese: polpettine con salsa di mirtilli, aringhe con panna acida, salmone marinato.
Non può mancare l'acquisto dei biscottini speziati nella scatola di latta.




 
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martedì 18 gennaio 2011

Uomini e topi

Sta facendo il giro del mondo la sequenza in cui si vede un giornalista davanti al famoso n.10 di Downing Street e una grossa pantegana passare indisturbata proprio sullo zerbino del primo ministro inglese.

La notizia è affiancata da un'altra "in tema".
Invasione di topi di tutti i generi a New York.  Altra sequenza cliccatissima quella di un ratto che percorre tutto un vagone della metro, passando sotto i sedili dei passeggeri.
Sembra per ogni newyorkese ci siano 4 topi, da quello di fogna a quello campagnolo.

D'altra parte gli immondi roditori impazzano anche in letteratura e al cinema, da Mickey Mouse a Jerry e Soldino, da Geronimo Stilton a Ratatouille, passando per Stuart Little e Firmino.

Abbiamo creato per loro l'ambiente ideale, pieno di sotterranei e immondizie, accoglienti locali caldaie e cumuli di scarti di cucina.

Ma a Boston, città storica simbolo della democrazia americana, sembra che abbiano intravisto una possibile soluzione:  è stato convocato alla Corte Suprema Sal, un gatto domestico meticcio, che dovrà entrare a far parte di una giuria popolare. Chiaramente il felino, regolarmente censito, è entrato per sbaglio nella lista dei candidati, ma non è forse da piccoli sbagli e confusioni che si fanno spesso grandi scoperte?

Già mi vedo squadre tipo i City Angels, formate da gatti affamati, girare per le strade di notte, con gli artigli affilati e le orecchie dritte.
L'importante è che non facciano come Nerona, mitica gattina del mio passato campagnolo, che i topi li uccideva però li  lasciava come regalo sul davanzale della finestra....
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domenica 16 gennaio 2011

Che babilonia!

La notizia è sconvolgente: sembra che ognuno di noi abbia il segno zodiacale diverso da quello assegnatogli dalla tradizione.

Questo significa che tutti i sogni, le speranze e le disillusioni che abbiamo avuto nella vita dopo la lettura dell'oroscopo quotidiano...erano sbagliati!

La Minnesota Planetarium Society ha la colpa del crollo di una delle poche certezze della mia vita: sono dei Gemelli, ascendente Capricorno.

Sembra che l'oscillazione dell'asse terrestre col passare dei millenni (sono passati circa 5000 anni dall'invenzione dell'oroscopo da parte dei Babilonesi) abbia avuto uno sbalzo di circa un mese nell'allineamento dei pianeti.  Hai detto poco... cioè io sarei del Toro.
E tutti gli altri? Tutte le persone scartate perchè erano Scorpione o Ariete (segni da evitare come la peste...) erano in realtà innocui Bilancia o Pesci.

Ma allora è tutto da rifare: la vita, le scelte....  Ecco la spiegazione dei colloqui di lavoro andati male e degli investimenti sbagliati!

Qui ci vuole una Class Action, contro chi non saprei, ma di sicuro quei caimani degli avvocati americani sapranno cosa fare!
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sabato 15 gennaio 2011

Tempo libero: istruzioni per l'uso

Vengo sollecitata a scrivere dell'ansia da tempo libero....

Io non ci avrei mai pensato, dato che faccio parte di quel genere di persone alle quali viene l'ansia quando devono fare qualcosa di specifico entro una scadenza e non il contrario.

Ma so che esiste.

Probabilmente il danno viene fatto già dai genitori che organizzano il tempo libero dei figli fino all'ultimo minuto disponibile: nuoto, lezioni di piano, corso di lingua straniera, magari danza hip hop e scacchi.

Cresciamo con sempre qualcosa da fare a una certa ora di un certo giorno.

Andiamo in vacanza in villaggi dove la giornata è scandita da precisi impegni: risveglio muscolare, tiro con l'arco, giochino "vinci l'aperitivo", corso di ceramica, torneo di tennis, prove per le scenette con gli animatori, karaoke...

Ci piace lamentarci che siamo pieni di impegni e nello stesso tempo lo ammettiamo con orgoglio: "sono una persona molto impegnata".  Sai che soddisfazione!

Così dopo una settimana di lavoro pesante sia fisicamente che mentalmente, c'è chi si ritrova al week end estraneo in casa propria, claustrofobico, annoiato e demotivato.

Per non parlare di chi va in pensione e dopo poco  riprende a lavorare come "consulente" o tira un colpo.

Dobbiamo imparare ad apprezzare una sana noia. Ciondolare senza scopo per casa ascoltando vecchi dischi, sfogliare pigramente riviste, farsi lunghi bagni avvolti da sali profumati, fare passeggiate guardando come sono cambiati i quartieri, le strade dove passiamo sempre frettolosi in macchina, parlare con gli altri del più e del meno, ascoltarci e ascoltare chi ci è vicino... con attenzione.
Coltivare un hobby, qualcosa che tenga le mani occupate e possa far ascoltare la musica: pittura, modellismo, lavoro a maglia, preparazione di conserve e marmellate... ma senza fretta di finire, anzi, qualcosa da poter lasciare in sospeso e ritrovare la prossima volta.

Altrimenti procurarsi il miglior divano che ci si può permettere e immergersi nella visione di un lungo film: o si apprezzerà o ci si addormenterà...in ogni caso saranno passate minimo un paio d'ore e saranno due tacche in meno in questa giornata che non finisce più.

Consiglio agli irriducibili ansiosi la visione di "About a boy", dove Hugh Grant, ricco sfaccendato, dice che per far passare il tempo senza angosciarsi divide la giornata in sezioni di mezz'ora, da riempire con diverse attività, dal volontariato alla cura dei capelli, dalla visione di soap opera ai quiz.  All'inizio sembra funzionare benissimo...
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giovedì 13 gennaio 2011

Lo stretto indispensabile

Ultimamente ho letto da più parti che il toccasana per tutti i nostri problemi sarebbe riuscire a vivere con non più di 100 cose.
E' una specie di filosofia che si basa sul fatto che quasi tutti gli oggetti sono inutili e spesso dannosi, soprattutto per il nostro spirito penchè ci appesantiscono e ci zavorrano al passato.
E' una bella teoria, sotto tanti punti di vista, ma veramente utopica.

Allora tutte le persone intervistate e noi stessi cominciamo a fare una lista di quello a cui non si può proprio rinunciare e, nel giro di pochi secondi, ci accorgiamo che è veramente difficile tagliare senza pietà ma ci proviamo.

Si parte molto razionali: casa con elettrodomestici "base", letto, divano, tavolo e sedie, mezzo di trasporto (è molto "in" dire bicicletta...), sapone, vestiti e biancheria (non più di 3 per tipologia)...a questo punto tutti sentono che sono stati bravi e che ce la potrebbero fare ma l'intervistatore è furbo e inizia a instillare i dubbi e a suggerire altri oggetti che al momento avevamo rimosso: cellulare, pc, penna, carta, libri, televisore, radio, lettore cd e dvd, quindi tutti i nostri dischi e film.

Le donne cominciano a pensare alle creme e agli ombretti, al mascara allungaciglia irrinunciabile, al correttore per le occhiaie (impossibile vivere senza!), all'epilatore (spartane sì, ma non pelose come delle scimmie!) e gli uomini pensano al rasoio, alla moto tanto desiderata di cui stanno ancora pagando le rate, alla macchina fotografica, ai Topolini da leggere in bagno e non è più finita.

Quando l'intervistatore sadico ci prospetta l'idea di rinunciare a tutti i souvenir e foto di una vita ci accasciamo a terra inorriditi.  Ma come? Rinunciare alle conchiglie di quella spiaggetta greca, al mug con l'alce preso in Canada, ai piatti del Buon Ricordo e alla caricatura che ci hanno fatto a Montmatre?

La soluzione sarebbe digitalizzare tutto, foto, film, musica, fotografare i ricordi e mettere tutto in un bel hard disc.

Non fa una piega....ma che tristezza!
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martedì 11 gennaio 2011

I ribelli della mutanda

Che luogo meraviglioso New York...
In questa metropoli attanagliata da mille problemi c'è sempre chi trova il tempo e il modo di sdrammatizzare.

Invece di incatenarsi ai cancelli di qualche ambasciata oppure iniziare lo sciopero della fame, alcuni buontemponi si trovano agli ingressi della metropolitana e rimangono in mutande.

Percorrono alcune fermate, tra lo sconcerto e il divertimento dei presenti, si rivestono e proseguono verso le loro destinazioni.

Altro che bivaccare in cima a tralicci e monumenti o arrivare a darsi fuoco. Qui siamo alla macchietta.

Non è chiaro a cosa si ribellano (se non all'uso di gonne e pantaloni...) ma comunque siamo al decimo raduno di questi imbecilli.

A giudicare dalle foto almeno la maggioranza dei partecipanti alla protesta è giovane e abbastanza "guardabile", perchè si sa che quando si arriva alla biancheria intima cascano molti "palchi" e in fondo a nessuno piace vedere delle miserie.

Non si vorrebbe mai arrivare agli spettacoli deprimenti visti nei famosi campi nudisti istriani.

Certe cose vanno mostrate solo al medico e forse ai propri partner nell'intimità di buie camere da letto...
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lunedì 10 gennaio 2011

Anno nuovo, nuove delusioni

Ci si illude sempre che l'anno nuovo porti novità. Buone novità. Come se il cambio di data facesse scoccare la scintilla miracolosa del cambiamento positivo. Ma perchè poi? Noi siamo sempre noi, quelli del giorno, della settimana e del mese prima.
E così anche quelli che conosciamo... o che crediamo di conoscere.
Io ho iniziato gennaio ricevendo una bella delusione da una persona che credevo migliore.

La colpa, o il merito, va sempre a Facebook, raccoglitore di vecchie e vecchissime conoscenze che qualche volta andrebbero solo ricordate e non rinvangate.

Perchè accade così: ci si dice che si conosce una persona da 30 o 40 anni, ma non è vero. Si è conosciuta 30 o 40 anni fa e dopo non si è più frequentata.  Nel frattempo può essere diventata un serial killer o semplicemente uno stronzo, come nel caso in questione.

Allora: io avevo questo ricordo dolcissimo del mio primo amore alle elementari. Un bel bambino che mi scriveva i bigliettini con i cuori e mi dava tanti bacini sulle guance.  Che tenerezza, eh?!
Poi ci eravamo visti saltuariamente e sempre di corsa e dagli anni '90 più nulla.

Chiaramente lo ritrovo su Facebook e, contenta come una Pasqua, lo taggo nelle foto col maestro e lo aggiorno sulla mia vita. Lui risponde altrettanto contento di sentirmi, che non si è sposato, che ha avuto un paio di lunghe relazioni finite e che è solo e triste e mi chiede consiglio su cosa fare e a chi rivolgersi per dare un senso al suo "vuoto".
All'inizio rispondo tra il serio e il faceto, indirizzandolo verso Cuba e le sue sculettanti ragazze, ma lui risponde avvilito, dicendo che cerca qualcosa di vero e che è molto amareggiato...

E allora scatta la crocerossina che è in me e penso di metterlo in contatto con una mia amica single, reduce da una grossa delusione amorosa.
La cosa ai miei occhi sembra perfetta... l'età, la situazione familiare, forse anche gli interessi.  Mi dico che si scriveranno, magari usciranno per una pizza e un cinema.  Parleranno e due solitudini potranno almeno diventare una bella nuova amicizia...

Hanno iniziato con qualche mail, dove lei ha capito subito che c'era qualcosa che non andava ed è venuto fuori che lui la compagna ce l'ha ancora, ma è in fase di "stanca", però la frequenta perchè lei ha sempre il frigo pieno e poi così può guardare la televisione in compagnia.

Proposito per il nuovo anno: FARSI SEMPRE I FATTI PROPRI...per tutto il resto c'è Meetic!
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