mercoledì 30 marzo 2011

Appuntamenti primaverili

Sì sì, la primavera è bellissima. Tutta questa luce, questo caldino, queste fioriture, gli uccellini che cantano e le prime mosche che ronzano fastidiosamente.

E i due appuntamenti ai quali vorrei veramente mancare: cambio di stagione negli armadi e pulizie di Pasqua.

Comincio in sordina, tolgo il piumone.  Però devo mettere due coperte, dato che verso mattina c'è freschetto.  Ma è così anche con i vestiti.  C'è caldo, c'è freddo.  Piove, c'è vento.
Tengo tutto a portata di mano.  Sono allo stallo.
So che se porto i vestiti invernali a pulire a secco, torneranno 10 gradi e se imbosco gli stivali in fondo all'armadio ci sarà l'occasione in cui in fondo in fondo mi avrebbero fatto comodo.
E allora vai con pile di vestiti sulle sedie e appesi dietro le porte, perchè non si sa mai.

Le sciarpe le ho lavate. Almeno quelle. Domani oserò portare in tintoria i giacconi imbottiti e poi so che inizierà uno di quei mesi di aprile orrendi in cui piove e tira vento e tutti i miei progetti di lavaggi con la vaporella 100 gradi e pulizia dei vetri a specchio andranno a farsi benedire e mi ridurrò a maggio, come sempre, con grandi sensi di colpa e mia madre che mi dice: "ma non hai ancora lavato le tende?!?!".

'Che poi casa mia non è mai perfetta...non c'è modo.  C'è un giardino, un cocker peloso, una strada trafficata con i bordi sterrati.  Risultato: polvere, terra, peli, impronte e se piove...il disastro!

Guardo le foto delle riviste di arredamento e penso che usino il photoshop anche lì. Non possono esistere veramente case così asettiche...
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martedì 29 marzo 2011

La vie en rose

Questa mattina percorrevo i pochi chilometri che mi separano dal centro e sono stata colpita dall'esplosione della fioritura dei pescheti.
E' incredibile come nel giro di pochi giorni si passi dal marrone diffuso a questa nuvola di varie tonalità di rosa.

Guidando ascoltavo la radio, notizie che andavano dal brutto al drammatico e pensavo: la natura è proprio sfacciata.

Lei se ne frega dei problemi degli uomini, per non parlare dei loro sentimenti...

The show must go on.  Può accadere la peggiore tragedia. Terremoti, incendi, alluvioni... e mentre noi siamo lì annichiliti, a cercare di metterci una pezza, lei imperterrita ricomincia.

Si adatta, si modifica, ma comunque compie il suo inesorabile ciclo.
Magari saranno solo erbacce, anche radioattive, ma crescono.

Prendiamola come un'esortazione a non demoralizzarci mai, anche se è dura.
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domenica 27 marzo 2011

Quote azzurre?

Leggo che oltre il 96% degli insegnanti delle elementari sono donne.  Anche alle scuole medie il trend è simile.
Dunque ecco una rara situazione in cui gli uomini sono "tagliati fuori" e guardati con sospetto.

Infatti i pochi rimasti si lamentano della poca considerazione di cui godono e soprattutto della scarse prospettive di carriera e di guadagno...

Penso che sia un peccato.  Avere un confronto con figure adulte maschili, che non siano il padre, è importante per un bambino. 
Il rischio è di arrivare alle scuole superiori "straniti", abituati a questo universo scolastico tutto femminile, fatto di insegnanti o troppo affettuose e materne o al contrario dure ed acide come, per esempio, solo una prof. di matematica sa essere.

Io ho avuto un maestro fantastico. Ho scoperto recentemente che è ancora vivo, quasi novantenne.  Con i miei compagni delle elementari siamo andati a trovarlo regolarmente fino alla fine delle superiori.  Poi, inevitabilmente, ci siamo persi di vista, ma ricordo ancora quanto era bello fare lezione con lui.  Anche allora era lui l'unico maestro della scuola e noi ci sentivamo un po' speciali.

Tante cose sono cambiate ormai ed è logico che un uomo, soprattutto se vuole farsi una famiglia, cerchi un lavoro più remunerativo.

E' proprio tutto sbagliato.  Quasi tutti i lavori si scelgono per necessità e non per passione. 
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P.S.
Io sono la seconda in piedi da sinistra, l'unica che non guarda nell'obiettivo...
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giovedì 24 marzo 2011

La TV dei cialtroni

Da quando è arrivato il digitale terrestre lo zapping casalingo ha trovato nuova linfa e si viene catapultati in realtà di cui si ignorava l'esistenza o meglio, di cui non si sentiva affatto la mancanza.

Ed ecco il canale "Real time" che racchiude in se' le peggio stronzate, vestite a festa e propinate a tutte le ore, dove la pubblicità ai programmi dura come il programma stesso e dove orbitano una serie di personaggi raccomandati probabilmente "da molto in alto".

Si va dalla compravendita di immobili all'allestimento di matrimoni, dal restyling di case e persone, al giudizio sull'organizzazione di una cena a raccapriccianti immagini di chirurgia XXL.
Le prime volte si resta allocchiti per vedere dove vogliono andare a parare...poi le decine di minuti di spot e il fastidio che sale a livelli stratosferici fanno in modo di saltare a piè pari il canale in questione.

Il massimo del disgusto si ha con l'Art Attack dei poveri che si intitola Paint your life.
Qui una scialba donnetta, pomposamente definita "interior designer", insegna a trasformare e/o a creare mobili e oggetti per la casa partendo da cose di recupero o peggio, da cose nuove ma cambiandone la destinazione d'uso.

Potrebbe essere una simpatica idea...se solo la tipa fosse in grado di mettere in pratica quello che vuol insegnare e avesse pure un minimo di buon gusto.

Oggi spiegava come costruire un candelabro con tubi idraulici in metallo. Sullo stelo aveva lasciato anche una valvola di chiusura...  Un'altra volta aveva preso una vecchia scrivania di formica scrostata e, senza nemmeno grattarla, l'aveva verniciata. Aveva ricoperto la cassettiera con mappe della metropolitana incollate senza neppure sfilare i cassetti.  Un lavoro fatto così male che sarebbe durato sì e no una settimana...

Ho visto applique fatte con bastoni del calcetto e tavolini creati utilizzando cartelli stradali. Il tutto sempre lasciando viti e bulloni in vista.  Il tutto sempre approssimativo e in definitiva BRUTTO.

Meglio il caro Giovanni Muciaccia e la sua immancabile cccccolla vinilica!
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mercoledì 23 marzo 2011

Macchine diaboliche

Ed ecco un'altra di quelle confessioni tremende che sento di dover fare assolutamente.  Già mi sentivo vagamente fuori posto ad amare terribilmente Twilight in tutte le sue declinazioni, ma questa forse è peggio...
Qui la regressione non è all'adolescenza, bensì all'infanzia.  No, non mi ciuccio il dito, almeno quello no!

La colpa iniziale è di mia figlia. Un paio di anni fa, in partenza per il campo estivo, mi ha affidato il suo Nintendo DS con la preghiera di dar da bere ai fiori e strappare le erbacce in un giochino che la prendeva tantissimo: Animal Crossing Wild Life.

Si tratta di un gioco di ruolo, ne più ne meno, dove tu sei un personaggio che abita in un paesino carino, hai la tua casetta, una decina di vicini, c'è il municipio, un emporio, un negozio di vestiti e un museo con il suo bar.

La vita scorre come nella realtà. Le giornate possono essere soleggiate o piovose, le stagioni cambiano così come i vicini che se ne vanno lasciando il posto a nuovi personaggi.

La prima settimana mi sono limitata a fare quello che mi era stato chiesto, ma una volta tornata mia figlia volevo sapere come procedevano le cose.
Infatti la casa si può ingrandire, si guadagnano dei soldi sia pescando che catturando insetti, oppure scavando e trovando fossili.  Si compra, si vende, si scambia. Ci sono tornei di pesca e mercatini delle pulci.

E' come un vortice che ti aspira e ti fa venire l'ansia perchè se salti di giocare un giorno invece lì la vita continua e i vicini ti scrivono che se ne sono andati, i fiori muoiono e ci si perdono un sacco di eventi....
Al museo aspettano le tue donazioni e non ti danno l'annaffiatoio d'oro se la città non è perfetta!

Dopo un anno di duro lavoro (mia figlia si era già rotta le scatole da tempo...) ero riuscita a disintossicarmi, ormai paga, con la casa all'ultimo ampliamento e tutti i trofei sul caminetto.

Ma a Natale è arrivata la Wii e guarda, guarda: c'è la versione di questo giochino diabolico anche per quella!
Ho fatto finta di niente per un po'. Poi gli ho dato un'occhiata giusto per vedere le modifiche rispetto la versione per il DS...  Ed eccomi qua, in crisi perchè non riesco a catturare le api che mi pungono sempre e a trovare il rarissimo coelacante, pesce fossile che appare solo la sera se piove!

Basta, bisogna darci un taglio: mi limiterò ad usare la Wii solo per fare ginnastica con la Balance Board...però il trainer del programma Wii fit mi dice che a una certa età è normale che l'ampiezza della falcata diminuisca e che per lui ho circa 60 anni... che mancanza di galanteria!
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sabato 19 marzo 2011

Il mio ritorno al futuro

Mi capita negli ultimi tempi di vedere degli episodi di Doctor Who. E' una storia fantascientifica dove il protagonista è un immortale che viaggia avanti e indietro sia nel tempo che nello spazio.

La serie non è priva di difetti, ma si innesca comunque in me spettatrice la solita domanda retorica: "se si potesse viaggiare nel tempo...cosa farei?" "E se decidessi di farlo andrei avanti o indietro?"

I viaggi nel tempo sono sempre stati un ingrediente affascinante di molti libri e film. Inevitabilmente emergono dei paradossi temporali assurdi ed è inutile ragionarci perchè si rischia di non venirne più a capo.

Bisogna dare per scontate alcune cose, tipo che esistano molti universi paralleli dove ognuno di noi vive in modo diverso a seconda dei diversi eventi accaduti, o che il futuro in ogni caso non sia scritto ma in continuo divenire.

Però resta comunque un bel giochino da fare quando si vuol parlare di "aria fritta" e sognare un po'.

Innanzitutto io vorrei solo tornare indietro. Andare avanti mi spaventa e mi toglie anche tutta la speranza e la curiosità del futuro che verrà.
Ma se potessi tornare indietro... quando tornerei? Avvertirei disperata il mondo della follia di Hitler o dei vari attentati terroristici?

Pare che questo genere di cose, le più ovvie in verità, non si possano fare. C'è sempre qualche legge che vieta di modificare gli eventi storici importanti, pena disastri ancora maggiori....

Allora bisogna andare sul personale.  Principalmente tornare indietro per arricchirsi. Magari comprando opere di artisti incompresi divenuti poi famosissimi. O investendo in azioni che hanno moltiplicato il loro valore nel tempo.

A questo punto però subentra il consueto paradosso: se cambio qualcosa nel mio passato torno in un futuro che almeno per me è diverso.  Forse mi ritrovo più ricca, ma con una vita diversa. Al limite anche con ricordi diversi e diversi amici e situazione familiare....  Un'incognita abbastanza preoccupante.

Se io tornassi indietro ai miei 14 anni, quando sono stata praticamente costretta ad iscrivermi ad una scuola che non volevo fare e in quella scuola a finire nella sezione di tedesco anzichè di francese che avrei preferito: se cambiassi quell'unica scelta che ho sempre considerato sbagliata nella mia vita...non sarei finita in classe con quella che è diventata la mia migliore amica, la quale ben 19 anni dopo mi ha presentato il mio futuro marito. 

Eccomi data la risposta: se potessi tornare indietro non cambierei proprio niente. Tutto quello che è successo è servito ad essere qui, ora, senza sapere il francese e senza ricchi pacchetti azionari, ma felice.

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mercoledì 16 marzo 2011

Amor di Patria

Io ho esposto la Bandiera tricolore.
Ho pensato che una volta tanto sarebbe stato bello appenderla per un motivo "vero" anzichè per una vittoria della Nazionale di Calcio...

Sono molto fiera di essere italiana.
E retorica: mi commuovo quando suonano l'inno alle Olimpiadi, mi inorgoglisco quando nei musei all'estero vedo esposte le nostre opere, sorrido compiaciuta quando qualche divo di Hollywood decanta il cibo e gli abiti made in Italy, gongolo se la Ferrari batte le altre scuderie.

Certo il fatto che il nostro Primo Ministro sia un puttaniere mi inorgoglisce di meno...ma appunto....è una cosa che purtroppo lo accomuna con molti nostri connazionali, che magari davanti lo biasimano e sotto sotto lo invidiano.

Siamo sicuramente pieni di difetti, spesso vogliamo fare i furbi, cerchiamo scorciatoie, siamo opportunisti e anche servili se ci fa comodo, facciamo la bella vita a costo di riempirci di rate, più che la cultura ci piace il nozionismo e "fatta la legge trovato l'inganno" è il proverbio perfetto per molti di noi.

Ma io non vorrei vivere in nessun altro posto.
Continuerò a lamentarmi dei disservizi, delle buche nelle strade, del "magna magna" e delle lentezze burocratiche.
Tuttalpiù spererò in qualche miglioramento o meglio nella Provvidenza, che è un altro dei nostri cavalli di battaglia.
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lunedì 14 marzo 2011

Vigata forever

Che bello! Questa sera in TV danno un nuovo episodio del Commissario Montalbano.
Uno dei rari casi in cui la trasposizione sullo schermo è quasi bella come il libro da cui parte.

Prima guardavo la mia enorme libreria e ho contato 37 libri di Andrea Camilleri. Una quindicina su Montalbano, comprese 3 raccolte di racconti e altri romanzi bellissimi, dalla Concessione del Telefono al Nipote del Negus, da La scomparsa di Patò a Pensione Eva.

Io invidio molto la vena inesauribile di Camilleri.  Ma quando dorme? Sforna romanzi a tre al colpo e considerata la sua veneranda età è veramente sempre brillante e moderno.

All'inizio era un po' difficoltoso per me veneta "verace" leggere le sue pagine in dialetto siciliano, ma adesso mi destreggio benissimo tra modi di dire coloriti e descrizioni di piatti che la fida Adelina lascia nel forno.

Le vicende dei vari personaggi si intrecciano con il caso di turno, le scappatelle di Augello, la sindrome dell'anagrafe di Fazio, le parole impossibili di Catarella, le "sciarratine" con Livia, Pasquano a cui si rompono sempre i "cabasisi" e via dicendo: è come ritrovare dei vecchi conoscenti in un luogo di vacanza dove si torna volentieri.

Tempo fa sentivo con preoccupazione che l'autore voleva far morire il suo personaggio, così tanto per dare un termine alle vicende e magari iniziare con qualcun altro.
Invece, in una recente intervista, ha raccontato che in effetti ne aveva parlato con altri due scrittori di gialli suoi amici che avevano lo stesso problema, però poco tempo dopo che avevano eliminato il loro ispettore sono morti a loro volta.

Quindi, da bravo meridionale superstizioso, mai e poi mai farà morire il mitico Salvo Montalbano!
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domenica 13 marzo 2011

Breakfast meneghino

L'immagine della nostra prima colazione a Milano rappresenta perfettamente come è andata....


Solo la pioggia ha tentato di rovinare tutto.
Ma non ci è riuscita!
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giovedì 10 marzo 2011

Ville lumiere o Milano da bere?

Ho una missione impossibile: rendere questo week end che dovremo passare a Milano appetibile come uno a Parigi.
Così girando per la rete scopro che così impossibile non è, almeno in teoria.

Complici Cartoomics e la mostra di Arcimboldo il sabato è sistemato...tra uno e l'altro ci può scappare anche un giro "a vetrine" e un aperitivo, immagino carissimo, in galleria.

Si potrebbe visitare il Cenacolo di Leonardo, che almeno è più grande della Gioconda, grande delusione del Louvre,  passeggiare nel Parco Sempione facendo finta che sia il Bois de Boulogne, arrivare all'Arco della Pace ed immaginare l'Arc de Triomphe.

Se fosse aprile prenoterei sicuramente una gita in battello sui navigli e lì, l'ultima domenica del mese potrei visitare il mercato dell'antiquariato, tale e quale a un giro sul Bateau Mouche e al Marché oux puches di St ouen...ma è marzo e quindi sono in difficoltà.

Scopro però che Milano è piena di simboli e misteri legati ai templari, così forse tra la Chiesa di Sant'Ambrogio e l'Abbazia di Chiaravalle potremmo improvvisarci novelli Dan Brown tra St. Sulpice e St. Germain ragionando su scacchiere e colonne con strani nodi.

Parigi e l'Art Nouveau o Milano e il suo Liberty? C'è un bel giro da fare da Corso Venezia proprio fino a piazza del Liberty, tra palazzi decorati da rami e foglie in bronzo e citofoni a forma d'orecchio, ceramiche dipinte e balconi in cemento modellato.

Ma sì, forse ce la farò.  In fondo almeno il caffè a Milano è più buono...
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martedì 8 marzo 2011

Puzza di mimosa...

Non mi piace l'8 marzo.  Non sono mai riuscita ad entusiasmarmi per questa festa posticcia, messa lì tanto per darci un contentino.


Ma chi siamo? Meritiamo una giornata su 365 per festeggiare cosa? Ché poi non è che oggi non ci facciano lavorare, anzi.

E quindi a cosa serve?  Come sempre ad arricchire i fiorai e i ristoranti che propongono quelle deprimenti cene per sole donne o peggio, quei locali dove organizzano la serata al femminile con tanto di spogliarello tipo "California dream men".

Che tristezza.  Voler imitare gli uomini, quando abbiamo la fortuna di essere donne.
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sabato 5 marzo 2011

Il trito e ritrito

E' di questi giorni la notizia che si starebbe pensando ad un sequel e ad un prequel di Blade Runner.  Così, come regalo per i suoi magnifici 30 anni.

Come odio questa cosa.  La povertà di spirito che spinge i cineasti a sfruttare una bella sceneggiatura per ricavarne soldi facili.  Arrabattarsi per creare una storia quando non ce n'era bisogno. Quando tutti gli appassionati si sono già fatti la loro idea di come sono andate le cose prima e dopo gli avvenimenti narrati nel film.

Ci sono dei film che nascono perfetti.  La trama ha un suo senso compiuto, i personaggi sono interpretati da attori "su misura", ci sono citazioni  e situazioni che diventano "cult" e fissano in modo indelebile quel momento storico in cui la pellicola è uscita.
Vai a vedere il nuovo sperando nel miracolo...che rarissimamente avviene.

Un'altra cosa che non sopporto è quando gli americani rifanno i film europei. Ma perchè?
C'è già, è bello, limitati a doppiarlo.
Tre uomini e una culla. Un film francese divertentissimo e poetico.  L'hanno rifatto con tre virgultoni inespressivi ed è diventato una commediola insulsa.  Nikita: altro bel film rifatto per niente.  Adesso rigireranno Uomini che odiano le donne e gli altri due con una nuova Lisbeth Salander. Assurdo.

Anche noi ci stiamo dando da fare.  Abbiamo rifatto "Giù al Nord".  Era così carino, faceva conoscere un aspetto e una zona sconosciuti dei francesi.  Benvenuti al Sud. Copiato di sana pianta, ma infarcito di tutti i luoghi comuni sui "terroni" e sui milanesi.  Bah....

Avere il coraggio di investire in idee nuove evidentemente è difficile e rischioso in ogni campo.
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venerdì 4 marzo 2011

Talento alpino

Il libro più "diverso" che ho letto ultimamente è "Storia di Neve" di Mauro Corona.

E' una specie di poema epico, ma i protagonisti sono montanari friulani del secolo scorso.  E' un romanzo dell'orrore, pieno di delitti efferati ma è anche una grande storia d'amore.  E' un romanzo corale, storico, è un po' splatter e un po' romantico, con molta magia e molta cruda realtà, pieno di colpi di scena e di macchinose vendette.
Penso sia come il suo autore, bello ed inquietante.

Ho assistito rapita ad una sua lunga intervista. Che uomo fantastico! Si capisce che ha quella che da noi si chiama "una rama di pazzia", ma è certamente pieno di talento.

Non solo scrive, ma è anche un ottimo scultore del legno e un esperto scalatore. Un forte bevitore, per usare un eufemismo, ed anche un grande lettore.
Parla di tutto, con competenza, saltando di palo in frasca, perdendosi nei mille aneddoti che ha da raccontare e infarcendo il tutto con termini dialettali e citazioni in lingua originale di altri autori, spesso sudamericani.

Ha il fascino dell'uomo tormentato, filosofo, unito all'aspetto selvaggio dell'alpinista scultore.  Ma in realtà credo fugga i corteggiamenti ed in generale la confusione e l'adulazione.

In fondo resta sempre un montanaro, che ama il silenzio, le sue valli, il suo Vajont.

Prossimo libro nella mia scaletta: La fine del mondo storto.  Già il titolo è di buon auspicio!
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mercoledì 2 marzo 2011

Comfort foods

Ho letto un bell'articolo sul cibo consolatorio, il "comfort food" appunto. Ognuno di noi ha il suo e magari più di uno a seconda della situazione da affrontare.

Quasi sempre è qualcosa di poco elaborato, spesso fa parte della tradizione famigliare e si mangia dimenticando tutte le regole del bon ton e della sana alimentazione.
Ricordo che durante le ore di studio di diritto e scienza delle finanze un dito affondato nel barattolo della Nutella era un toccasana.

Quando siamo influenzati, col naso gocciolante e il colorito verdastro una tazza del brodino della mamma sembra la medicina migliore.
Una fetta di Pandoro inzuppata nel latte, sporcandosi tutti di zucchero e sbrodolandosi un po'.
Affondare la faccia in una fetta di anguria, sputando i semi con soddisfazione.
Il primo espresso italiano dopo un soggiorno in Germania.
Raschiare la teglia del pasticcio di lasagne, ripulire la ciotola dove si è impastata una torta....fare scarpetta....

Un Big Mac alla faccia della dieta, una fetta di meringata sbilenca quando la festa di compleanno dei bambini è finalmente finita, un Bacio Perugina guardando un film d'amore, un cartoccio di frittura mista o una piadina rovente appena arrivati al mare.
Tre bicchieri di fila di vin brulè passeggiando per Merano d'inverno, un Bombardino con la panna nel rifugio raggiunto faticosamente, le caldarroste davanti un camino.

E adesso è Carnevale...che voglia di frittelle alle mele!
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