venerdì 15 giugno 2012

Le canzoni dell'estate

Oggi alla radio ho continuato a sentir parlare delle canzoni che ci ricordano le nostre estati passate.
Così ho fatto mente locale e ho iniziato a pensare ai vari tormentoni delle mie tante, ahimè, estati.

La prima cosa che mi viene in mente è un’orrenda esperienza in colonia a Cesenatico.   
Quell’anno mio padre aveva preso le ferie da metà agosto a metà settembre così, con le più buone intenzioni, in luglio mi ha spedito alla casa-vacanza della Cassa di Risparmio per farmi “prendere lo iodio”...convertito da me subito in “odio”.

Nei miei indelebili ricordi di bambina di 8 anni, figlia unica e mai stata lontano dai genitori, sì è trattato di un’esperienza simile al CAR dei militari.
Enormi camerate, orari fissi, cibi tremendi, marce, divisa con cappellino sempre in testa, scherzi pesanti, ordini assurdi.

L’unico momento passabile era quello del sole in spiaggia: 15 minuti sulla pancia e quindici sulla schiena, scanditi dalle canzoni che uscivano gracchiando dall’altoparlante.
La più ricorrente era: L’amore è blu, cantata da un biondo belloccio di nome Maurizio Arcieri, che in seguito si è riciclato assieme alla volgarissima moglie in un duo punk chiamato Krisma.  Terribile.

Facendo un salto di molti anni arrivo alla mia prima avventura estiva, sulla spiaggia di Sibari, con un bellissimo ragazzo di Aversa dagli occhi verde mare.   
Io ero molto timida e imbranata, lui un po’ meno. 
Eravamo rimasti d’accordo di rivederci dopo 20 anni lo stesso giorno: il 6 di agosto.   
Io quel giorno, a 37 anni, mi sono limitata a ripensare con tenerezza a quell’estate di tanti anni prima quando Umberto Tozzi urlava Ti amo.

La mia mitica estate a Londra è stata scandita dalle canzoni dei Police e da “Col nastro rosa” di Lucio Battisti.

Due anni dopo ogni serata in discoteca prevedeva Da Da Da versione Mundial ’82.  
 “Son tutti figli di Bearzot” si cantava sudando sulle piste da ballo…

Poi ci sono stati il Gruppo Italiano con Tropicana, i Righeira con Vamos a la Playa, Raf con Self Control.
Hanno ucciso l’Uomo Ragno e la Macarena. 

Mi ricordo di aver cantato mille volte “Tre parole” (sole, cuore, amore) con mia figlia piccolina.

Quello che so è che ogni canzone che diventa tormentone per quanto bella alla fine si finisce per detestarla.   
Devono trascorrere alcuni anni per disintossicarsi e dopo, magicamente, riascoltandola sembra ancora migliore e provoca sospiri e rimpianti.

Per esempio perfino “Siamo una squadra fortissimi”, ascoltata oggi, dopo la performance della nazionale di calcio ieri sera, sembra meravigliosa.  

Potere del tempo che passa…o di calciatori migliori?
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2 commenti:

  1. Mi hai fatto venire in mente un sacco di canzoni che ascoltavo anche io!!
    Elisa

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  2. Allora, io quoto Self Control, i Righeira che da piccola adoravo, ovviamente Hanno ucciso l'uomo Ragno che ha segnato l'inizio della mia vera adolescenza... ma ti sei dimenticata l'odiosissima lambada! o___O

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