sabato 7 gennaio 2012

Della progressiva scomparsa del rapporto umano...

Mi riallaccio al commento di Sab al post precedente. 

Condivideva con me la preoccupazione di fronte al continuo sparire del “contributo umano” a favore dei servizi forniti dal PC, alla disumanizzazione di tutta una serie di attività che fino a non molto tempo fa si svolgevano attraverso i rapporti interpersonali, lo scambio di informazioni e, perché no, di convenevoli e così via.

In alcune mail che ci eravamo scambiate mi aveva raccontato di quanto le pesasse il suo lavoro d’ufficio, così alienante e monotono.
La povertà di scambi di vedute, il vuoto che la circonda per più di otto ore al giorno.  

Mi diceva che l’ideale le sembrava poter lavorare in una libreria. 
Parlare con la gente, consigliare ed essere consigliati, raccontare e ascoltare.

E’ nel mio cuore un bel film: “C’è posta per te”, dove la mia beneamata Meg Ryan gestisce una piccola libreria per ragazzi e si scontra con l’arrivo di un megastore tipo Barnes&Noble che la costringe a chiudere.

Probabilmente sia io che Sab consideriamo quel tipo specifico di piccola libreria quella ideale. 

Un posto dove andare non solo per comprare un libro, ma per trovare quasi degli amici.
Persone preparate che amano il proprio lavoro e che ci possono dare un buon consiglio. 
Persone che ci chiamano per nome e conoscono i nostri gusti.   
Un luogo dove fermarsi a fare due chiacchiere anche senza prendere nulla. 

Bei ricordi e purtroppo utopie.
Già nel film, che ha un bel po’ di anni, il piccolo negozio soccombeva ed oggi anche i megastore devono affiancare ai libri mille altri oggetti, dai cd ai giochi per PC, dagli accessori ai dvd per poter andare avanti.

Ma il problema più grande sono proprio i commessi.   
Quelli su cui ho già scritto un post avvelenato (Commessi scazzati).
La mancanza di preparazione, di interesse al cliente, di buona educazione è così fastidiosa che uno preferisce il self service e amen.

Stanno ingobbiti davanti ad un computer (tanto per cambiare) e l’unico supporto che ti danno è la ricerca su un database del libro che stai cercando. Casomai lo ordinano. 
Ti chiedono lo spelling perché non sanno un acca ne’ di autori ne’ di titoli. 

Siamo alle solite: mi lamento e rimpiango il passato.  

La padrona della drogheria si chiamava Bianca, il fruttivendolo Guerrino, il lattaio Sandro e il macellaio Gaetano. 
Ti chiedevano come andava a scuola e suggerivano ricette a mia mamma.

Adesso io vado all’Iperfamila. Non conosco nessuno e nessuno mi conosce.
E’ tutto molto comodo e veloce. Spesso compro lì anche i libri.
In questo modo aumentano i punti sulla mia card e a fine anno scelgo il regalo dal catalogo.

Sono piena di queste card: quella di Mediaworld, quella di Auchan, quella di Giunti, quella di Sephora…

Vedi come ci tengono ai loro clienti!? Scrivono pure le mail.  Hai diritto agli sconti.

E’ tutto automatico. Tutto bello asettico.
Che meraviglia!

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3 commenti:

  1. eh beh... la societá che stiamo diventando preoccupa anche me. molto più di quanto ne parli. forse è per questo che la crisi, la famosa "CRISI", secondo me non è qui solo per nuocere. Che qualcosa stia cercando di farci capire che questo non è il modo? che le prioritá nella vita sono altre? C´era un articolo interessante sull espresso questa settimana.

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  2. Davvero bello il post Guà.... quanto manca anche a me il tempo perduto della lattaia Maria del paese, o del Sig.r Caprara proprietario del piccolo alimentari del mio quartiere. Ora lui se n'è andato in pensione da molti anni e un grande Migross, ha risucchiato la sua piccola attività. E' pieno di commessi anonimi, che pur vedendoti davanti ai loro scaffali, alla cassa, o al banco dei salumi, piu' volte la settimana, sembrano non riconoscerti....
    Credo si stia perdondo anche questo nella nostra epoca, il riconoscimento umano... "Buongiorno Signora ROSSI, desidera ?!" a discapito di -"...nro 33..." -"si, ecco sono io..."
    Loro commessi anonimi, noi clienti anonimi. Alla faccia che mi mandino le promozioni via sms :) ogni volta le cancello e dico ...ma chi ti conosce ?!? ahahahhahah

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  3. Nel film, Meg Ryan leggeva storie ai bimbi... che delizia! Poter vivere in mezzo ai libri, parlarne insieme davanti a caffé e cioccolatini... un sogno!

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