Henri Cartier-Bresson, per la serie “Lezioni di umiltà per fotografi dilettanti”, eccoci di ritorno dalla retrospettiva “Ansel Adams – La natura è il mio regno”, a Modena fino al 29 gennaio 2012.
Settanta foto che ti fanno desiderare
solo di partire, zaino in spalla e scarponcini, verso il parco di Yosemite
o il Grand Canyon per vivere a contatto con questi boschi e queste montagne per sempre.
Solo bianco e nero, ma infinite scale di grigi, e ti sembra di essere lì.
Di sentire lo scroscio della cascata più alta del mondo, il tonfo dei pesanti mucchi di neve fresca che cadono dalle sequoie, il tuono lontano del temporale che sta arrivando.
Si capisce che amava i suoi parchi in modo viscerale.
Ha trascorso la vita a fotografarli e a difenderli. Era un grande ambientalista e ha contribuito in modo determinante alla conservazione delle bellezze naturali della West Coast americana.
Io ho avuto la fortuna di visitare sia Yosemite che il deserto del Nevada ed il Grand Canyon, ma le mie foto sono ben poca cosa in confronto a quelle che ho potuto ammirare oggi.
Le sue non sono semplici cartoline ricordo.
Nelle sue immagini c’è tutta la grandezza e la forza della natura, ti trasmettono energia e pace allo stesso tempo.
Un uomo fortunato Ansel Adams.
Una lunga vita, una moglie da sempre al suo fianco, una passione diventata il suo lavoro, successo, onorificenze e premi.
Ma il tributo più grande penso sia quello postumo datogli dall’American Board of Geographic Names che ha battezzato con il suo nome una delle più alte cime della Sierra Nevada.
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