Forse mi sono distratta. Forse mi ricordo male.
Ma quando guidando si vuole svoltare occorre segnalarlo con la freccia. O no?
E’ un po’ di tempo che chiunque mi preceda sulla strada, se svolta lo fa senza avvertire.
Hanno cambiato le regole del codice stradale senza che io me ne accorgessi?
Sono così stanca.
Forse è solo l’età, ma mi sembra di notare un progressivo calo di buona educazione, cultura, gentilezza, eleganza.
Il fastidio è costante e attraversa tutti i campi, reali e virtuali.
Alla tv vengono inseriti spot nel mezzo di un discorso, senza aspettare che la scena sia finita.
I programmi iniziano sempre in ritardo e vengono spostati o annullati senza alcun avvertimento.
Per non parlare del linguaggio usato nei talk show.
Sul computer appaiono banner pubblicitari a volume altissimo in mezzo a qualsiasi videata che uno stia tentando di leggere.
A ore pasti il telefono squilla in continuo per promozioni varie e ricerche di mercato.
Le persone non salutano. Nessuno ti apre la porta, ti cede il posto. Sulle strisce pedonali si rischia la vita quasi sempre.
Perché ci siamo così imbarbariti?
La mia generazione era forse così stanca di sentirsi dire: “Stai composto”, “Saluta e ringrazia”, “Chiedi permesso” che non ha visto l’ora di smetterla ed ha allegramente cambiato registro con i propri figli?
Forse è andata così.
Infatti ogni volta che riprendo mia figlia per qualcosa, mi chiedo inorridita se non sto diventando come mia madre.
Ma se il risultato è questo, se io per prima mi trasformo in un portuale appena subisco il minimo torto, forse era meglio conservare le vecchie abitudini.
Obbedire alle regole, avere rispetto per gli altri, per gli anziani, per le signore, non dire parolacce e non alzare la voce.
In fondo non era male.
C’e stato un tempo felice in cui esisteva il benzinaio che ti lavava il vetro e controllava l’olio, ti portavano a casa la spesa, un omino in divisa ti apriva l’ascensore, gli uomini ti salutavano alzando il cappello e ti davano la mano togliendosi il guanto…
Come dice sempre mio marito noi siamo fregati due volte.
Da piccoli perché c’erano “i grandi” che avevano tutti i diritti e noi dovevamo stare zitti e in disparte e adesso perché i giovani ci trattano come dei poveretti e non ci calcolano nemmeno.
Almeno mettessero la freccia…
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esito tra divertimento e malincolnia...
RispondiEliminaQuanto, ma quanto, ma quanto ma quanto ti capisco tu non ne hai idea...
RispondiEliminasottoscrivo ogni parola di questo post.
Ogni giorno, ad una delle innumerevoli rotonde, mi fermo per far passare la macchina in arrivo che immancabilmente esce dalla rotonda senza mettere la freccia.. ed io resto lì con la manina alzata a fare inutilmente il "movimento del becco di una papera" ad indicare la freccia lampeggiante...
tutto inutile.
Laura A.A.
Caspita, ciao! Hai ragione da vendere! Mi piacciono moltissimo i tuoi post e mi riconosceo tra i mugugni e i ricordi.
RispondiEliminaDa oggi ti seguo anch'io con piacere.
Desi di Creattivando
http://desidero-creare.blogspot.com
Cara Annalisa, per le frecce in auto, hai tutta la mia solidarietà (sono dell'idea che le case automobilistiche le offrano oramai come optional... ). Per quanto riguarda il resto, io credo sempre che in certe situazioni non vince ne' il bianco ne' il nero, ma il grigio, ovvero se prima eravamo troppo "costretti", ora c'è totale mancanza di lacci... 'na via de mezzo, no?
RispondiEliminaSiamo in tracollo totale e facciamo finta di stare al gioco..la parola educazione oggi è come una marca di pelati!
RispondiEliminaBacio esteso..slurpata a Tabù!