lunedì 28 aprile 2014

Le belle parole



Ieri pomeriggio sono capitata su Rai Movie, dove passano film di tutti i tipi e di tutte le epoche.

Stavano dando Indiscreto del 1958 con Ingrid Bergman e Cary Grant.  

L’avrò visto una decina di volte nel corso della mia vita ma lo stesso mi sono fermata a guardarlo.


E’ la classica sophisticated comedy anni ’50, fatta solo battibecchi brillanti e poco più, datata in ogni modo e anacronistica oltremisura, ma…c’è un ma.

Che belle parole usavano nei dialoghi!

Ad un certo punto uno diceva all’altra: “l’hai presa in sinistro verso!” oppure definivano qualcosa “deprecabile”.

Che bel suono hanno certe parole e certi modi di dire.  

Inoltre i protagonisti si danno del voi e c’è tutto un percorso di battute da dire prima di arrivare al sodo.

Oggi siamo così sbrigativi e crudi.

Questo genere di  film rappresenta un modo di vivere che non c’è più, sicuramente fatto anche di molta ipocrisia e facciata, ma tanto più elegante.

Un mondo fatto di rispetto, di attese, di convenzioni da seguire, di buone maniere e di uso corretto e soprattutto ampio del linguaggio.

Ci sono tutte le sfumature, tutte le possibilità per esprimere qualcosa nel modo più preciso e signorile, tutte le modalità per evitare di essere grossolani e offensivi.

Ma ce lo siamo dimenticati.

Io per prima. 
Il mio vocabolario ormai trabocca di “figate”, “rotture di c.” e altri “francesismi” ed il tono è sempre informale e diretto.
Pochi fronzoli e via andare.

Per esempio ho amato così tanto leggere tutti i libri di Jane Austen, perché anche lì il modo in cui sono scritti va oltre alla storia che raccontano.

C’è una cura maniacale nella scelta degli aggettivi, nella costruzione della frase e una delicatezza nel descrivere i sentimenti dei protagonisti che al giorno d’oggi è impossibile da trovare e sicuramente farebbe sorridere la maggioranza dei lettori.

Ecco, io ogni tanto ho bisogno di un’immersione nella formalità e ho bisogno di sentire parole diverse, antiche, modi di dire magari più tortuosi ma perfetti per l’occasione e modi di fare ormai morti e sepolti.

Dopo mi sento rigenerata e posso ripartire “più gasata” di prima, ma che dico, più pimpante di prima!
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2 commenti:

  1. Grande la mia Annalisa...
    Io che ormai da un anno ho perso il sonno, spesso faccio una vera e propria full immersion di queste pellicole e mi piacciono sempre di più e le ricordo sempre con tanto piacere.
    Non parliamo del linguaggio o del modo di porsi, che a molti può sembrare antidiluviano...ma purtroppo , che piaccia o no, questo viene sintetizzato in un vocabolo che si chiama "educazione"
    Abbraccio serale!

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  2. Sarà, cara Annalisa... ma io evidentemente ho mal digerito tutte le "pomposità" della mia carriera accademica e ormai aborro i "mi pregio comunicare che..."
    :)

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