domenica 20 ottobre 2013

Wonder woman



Ecco quello che non sono.
Ma nemmeno lontanamente.  
  
Ho passato una brutta settimana durante la quale il morale è andato sempre più sotto i tacchi.

A Rimini si è tenuto TTG Incontri/TTI,  una tre giorni di appuntamenti ad alto livello a tema turismo, dove sono stati invitati anche 150 travel blogger italiani e stranieri, con seminari, conferenze, dimostrazioni, serate a tema, ricchi premi e cotillon.

Le mie bacheche di Facebook, Twitter ed Instagram sono state invase da post e foto, dove le mie amiche entusiaste raccontavano di quanto era tutto meraviglioso, professionale, stimolante e utile per il loro essere travel blogger.

In concomitanza è partita la fiera di Abilmente a Vicenza, con ulteriori workshop, concorsi e stand dove hanno brillato altre amiche crafter, lanciatissime e osannate a destra e sinistra.

Come dicevo nel mio post “La blogger mediocre” io non faccio niente per raggiungere anche una parvenza di professionalità.   
Tengo il blog come un diario semi intimo, dove mi rifugio a scrivere durante le lunghe ore di solitudine che caratterizzano la mia vita.
Se parlo di viaggi, lo faccio da un punto di vista personalissimo, non do nomi, orari, tariffe, consigli vari.
Se parlo di cucina o di fai da te, idem. Non ci sono dosi, misure, tutorial.

Un blog “alla cazzo”.   
Chiaro che nessuno mi inviti. Lo capisco. E capisco che è solo colpa mia.

Ma tutto questo ha innescato un ragionamento più vasto, che ha coinvolto tutte le scelte o peggio le “non scelte” fatte nella vita.
Io rinuncio in partenza. La sola idea di competere, di mettermi in gioco, di prendere un’iniziativa mi spaventa e mi fa star male.

Io sono sempre stata un’esecutrice, una gregaria. 
Ditemi cosa devo fare e lo faccio. Più o meno bene, perché anche lì non è che io brilli per perizia.

Leggevo un post su La 27esima ora che parlava proprio del mito della super donna. 
La manager arrivata, con una famiglia modello, cuoca sopraffina, elegante e in forma. 
Un mito che si sta disgregando, dato che nessuno è perfetto. 
Gli uomini lo hanno capito da un pezzo, mentre le donne ci stanno arrivando poco a poco. 
Scegliendo o accettando di volta in volta cosa lasciare indietro prima di impazzire.

Mi sono consolata. 
Ma solo un po’, dato che l’impressione è di aver lasciato indietro tutto e non solo qualcosa.

Ci vorrebbe un grande meeting per le blogger alla deriva, quelle che si sfogano se si rompe la tapparella o se la pelle non è più tonica.   
Quelle sole con i loro demoni, quelle che ignorano il Seo ma seguono fedeli serial televisivi e ascoltano RDS spolverando a tempo.  

Ci vorrebbe, certo non posso organizzarlo io. 
Mi verrebbe un altro attacco di panico…
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6 commenti:

  1. Come spesso succede, i tuoi post mi fanno riflettere. Molto.
    Sono andata anche a rileggere La Blogger Mediocre.
    Hai ragione, su tutta la linea, assolutamente!
    Detto da una blogger che rampante non è, competitiva non è, professionale non è.....
    Io ti leggo sempre con tanto piacere perché sei come sei e bon !
    Baci
    buona domenica,
    non merita di rovinarsela per questi motivi ! :-)

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  2. A me il tuo blog piace, anche quando rallento la mia attività in internet, di qui passo sempre volentieri. Ci sono molti contenuti, mi fai ridere, leggo di una vita vera. Nemmeno io sono competitiva, spesso ho voglia di mollare... quando ho di meglio da fare fuori dalla rete. Credo che stia tutto qui. Il tempo è quello che è, ci sono priorità... questa è la mia opinione, se può servire! un abbraccio!

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  3. Esattamente come te. E sai cosa c'e' di piu'? Che i veri gregari sono moltissimi di quelli che cercano di rincorrere il "successo". Ho notato l'involuzione di tanti blog che seguivo con interesse, diventati da encefalogramma piatto, ma inesplicabilmente hanno millemila followers. I veri leader sono pochi, e la loro stoffa si riconosce subito. Secondo me tu sei una di quelle, nel tuo piccolo, che va dritta per la sua strada. E mi hai fatto ridere, sai? :D

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  4. io sono stata al TBDI di Rimini e ad Abilmente (se faccio le cose, le faccio fino in fondo!) ma non mi sento wonder blogger. Anzi mi chiedo qual'è il motivo reale che mi spinge a non perdere nessuna occasione, nessun evento, quando normalmente quelle della mia età dovrebbero cominciare a pensare ad accompagnare i nipoti a scuola! Paura di diventare "grande"? Voglia di recuperare anni in cui il massimo dell'attività era stare spalmata sul letto a leggere un libro? Voglia di vivere vite non totalmente mie^ Non lo so, però davvero qualche volta essagero (come questo we, ho chiesto troppo a me stessa e sabato pomeriggio ad Abilmente ero uno straccio!). Ma non mi sento ne' rampante ne' competitiva. Semplicemente è un meccanismo psicologico che una volta messo in moto diventa complicato fermare. Ma sappi che per me il tuo blog è una nuvola di tranquillità, di calma, di riflessioni sensate ed incredibilmente ironiche: i tuoi post meriterebbero di essere utilizzati come editoriali in giornali e riviste. Forse manca solo un po' di condivisione, ecco. Un diario intimo ed intimista che però faresti bene a divulgare. Perché contiene una gran parte della tua (della nostra, vista l'età vicina!) storia di ex ragazze degli anni '70/80.

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  5. Se qualcuno l'organizza, ci andiamo insieme!!!

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  6. Davvero quando leggi di blogger invitate qua e là ti chiedi come facciano. Inviti fighissimi tra l'altro, a me è capitato di vedere blog con pochissimi commenti, ben meno dei miei, invitati a eventi a cui avrei pagato per andare.
    UN BACIONE

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