martedì 15 ottobre 2013

Evoluzioni cibarie


L’altro giorno, mentre viaggiavamo in autostrada verso Padova, io e mio marito non so come, siamo arrivati a discorrere del cibo alla moda.

Nel senso che abbiamo iniziato a ripercorrere la nostra vita in relazione a quello che una volta non c’era o non si usava o si usava e ora non va più.

Con grande divertimento e spesso incredulità di nostra figlia abbiamo rievocato tempi in cui il Kiwi non esisteva, il pomodoro ciliegino si vedeva solo quando si andava in vacanza in meridione, la frutta e la verdura in generale erano disponibili unicamente durante la loro stagione di maturazione. 
Mi ricordo che solo verso Natale dal fruttivendolo (nota, non  al supermercato, che ce n’erano due in tutta Verona…) si trovava l’uva oppure l’ananas per fare la fruttiera delle feste.

Ma anche mangiare pesce di mare era una cosa un po’ eccezionale.  
Si andava al ristorante oppure si comprava nell’unica pescheria che era in Piazza Erbe, ma la circostanza doveva essere proprio speciale.

Infatti,  diciamo da metà anni ’70 in poi, la moda era di andare a Dolo a mangiarlo. 
Giravano un paio di nomi di locali che erano il “must” per le cene ed era molto “in” fare un sacco di chilometri per buttar via un sacco di soldi.

Ad un certo punto sono cominciati ad apparire anche a Verona trattorie dove si andava apposta per mangiare quel particolare primo piatto, così innovativo, tipo le pennette alla cubana o il risotto con le fragole.

E’ stato il periodo dell’uso smodato della panna in qualsiasi preparazione.  

Tra amici il primo che si cucinava sempre era tortellini panna, prosciutto e piselli o anche lasagnette panna e funghi, così alla brutto muso: si schiacciava la confezione di panna nella pentola con un po’ di piselli o di funghi in scatola e si scaldava due minuti.
Solo i nostri giovani fegati hanno evitato la catastrofe…

Il dolce entrato prepotentemente nelle nostre case era il Tiramisù, altra bomba di colesterolo, oppure il salame di cioccolato, comparsa trionfale anche per la panna cotta e i profiteroles.
Quando si voleva fare i fighi si arrivava da chi ci aveva invitato a cena con una meringata all’ananas, ultimo grido in fatto di dessert.

Il vino doveva essere Turà, oppure ancora meglio: Mateus o Lancers, dato che la bottiglia di terracotta era particolare e diversa.
Si beveva Batida al cocco ed andava molto anche il Bellini, perché forse significava che avevamo dimestichezza con l’Harry’s Bar.

E cosa vogliamo dire degli After Eight? Qui nostra figlia ha voluto che le promettessimo una scatola in regalo.  Queste fogliette di cioccolato ripiene di crema alla menta sono sparite dalla circolazione, ed è un vero peccato.

In regalo arrivava pure la scatola di latta dei Quality Street, toffee così carini da vedere.

Mia madre e le mie zie si pavoneggiavano descrivendo magnifici carpacci di manzo che avevano preparato per questo o quel pranzo, grazie anche alla comparsa dell’erba primadonna: la rucola.

Prima ‘sta foglia amara era praticamente sconosciuta dalle nostre parti. Dopo è stata l’invasione.
Sulla pizza, nei sughi, nelle insalate e a fianco o sotto  qualsiasi cibo uno avesse nel piatto.

C’è stata la moda delle fondute: in nessuna lista di nozze doveva mancare il set per farla. 

Ma anche la friggitrice e la Pastamatic andavano molto.
 
Insomma, intanto eravamo arrivati a Padova, con un certo appetito e soprattutto con un certo rimpianto, non tanto per il cibo, quanto per la gioventù passata.



Penso che una delle prossime domeniche allestirò un pranzo in puro stile anni ‘70/’80, dove panna e rucola scorreranno a fiumi, per il divertimento di nostra figlia.
Farò anche scorta di Maalox, altra cosa che è diventata di moda in quegli anni…
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13 commenti:

  1. Leggendo questo tuo post mi rendo proprio conto che nei piccoli paesini di provincia si vive davvero "in ritardo". Tutte e dico tutte le cose che hai elencato sono andate di moda anche 20/25 anni dopo. Mateus e Lancers, la panna.... e che dire degli After Eights? Io confesso di esserne dipendente: non li compro mai perché li finirei subito!

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  2. Che la rucola sìa diventata endemica è vero...e mi ricordo dei quality street da piccola!Mia mamma salvava sempre le scatole di latta e ci metteva le cosette del cucito :)

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  3. Ma dico io ,cosa vi è venuto in mente !?!?!? :-D
    Bellissimo post, gustosissimo post! E dici bene, la panna a brutto muso! Davvero la "ricetta" era così! O_o
    Mi hai fatto scoprire che vivo/viviamo travolti dalle mode mangerecce.... e mi hai messo allegria !!!!!

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  4. il Lancers... ci sentivamo tanto grandi quando lo portavamo alle feste... e poi gli After Eights... che non mi piacevano ma facevano tanto fighetti ed erano utilizzati come regali per fare bella figura con le zie... Il pstamatic a casa nostra non è mai entrato perché troppo ingombrante ma vorrei aggiungere un altro elemento alla tua lista... il whisky Chivas, altro must to have nei mobili bar di casa...

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  5. Aspetto l'invito a pranzo, allora! Mi presenterò rigorosamente con una scatola di After Eight in una mano e Batida nell'altra ... i miei mitici ricordi degli anni 80, che ora apprendo da te risalire al decennio prima ;)

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    1. No, quelli risalgono proprio agli anni 80...penso che i Kiwi siano arrivati prima, grazie al caro Fabio Testi che li ha piantati in tutta la provincia di Verona. Ma non so, ormai è passato così tanto tempo che la memoria fa difetto (e non solo quella!)

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  6. Ahahahah post estremamente divertenete e sincero..
    Certe cose le ricordo eccome, il Maalox lo uso ancora adesso, perchè essendo soggetta ad allergie alimentari è sempre con me.
    Quindi anche i risotranti mi sono preclusi , a meno che non abbia l'assaggiatore di fiducia che mi dica esattamente gli ingredienti di una portata!
    Imbarazzante oltrechè raro no?
    :::)))

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  7. Bello questo post! Una fotografia in bianco e nero..da me sarà stato il periodo della "Milano da bere", credo.. Altro stile di vita, ma legato fortissimamente al concetto di mode!
    Manuela
    www.iopreferiscolautunno.wordpress.com

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  8. Bellissimo post, lo condivido sulla pagina Facebook perchè è veramente troppo bello! Di bottiglie di Lancers forse ne abbiamo ancora una in campagna, ma mi ricordo di averne viste girare spesso per casa. E le pennette vodka e salmone? Ne vogliamo parlare?

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  9. Verissimo, quanto cambiano le cose! Ma sai che l'immagine del kiwi mi ha fatto venire in mente che qui ho assaggiato un frutto che e' un innesto tra uva e kiwi? Ed e' buonissimo! Solo che non ricordo il nome :/ li' c'e'?

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    1. Ma dai?! Direi di no. Bisogna dirlo a Fabio Testi che ha importato il Kiwi 30 anni fa....

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  10. Bellissimo post grazie!! Sì la panna a fiumi per fare chic (ma dove?) e poi le pennette alla vodka! Hanno sdoganato la rucola ovunque tipo sulla pizza che pareva un prato. Secondo me un'altra cosa che si è espansa tantissimo è lo yogurt, una volta c'erano solo un paio di marche e di gusti Yomo, centrale del latte e Galbani ora il banco frigo pare una spianata infinita. baci

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