sabato 12 novembre 2011

Poveri troll


Ieri su la 27esimaora si parlava di Troll. 
Non di quelli “veri”, cioè figure mostruose delle saghe nordiche o dei libri di Tolkien, ma di quelli virtuali.

Personaggi che frequentano i blog solo per postare commenti negativi, acidi e spesso maleducati.

Il dibattito è stato acceso e ovviamente vi hanno partecipato molti troll punti sul vivo, che rivendicavano il loro diritto a commentare come meglio gli pareva ogni post giustificandosi con la libertà di espressione che è sacrosanta.

In effetti sono “quasi” d’accordo. Ognuno ha diritto alle proprie opinioni ma c’è un “ma”.

Intanto il modo in cui ci si esprime. Si può dissentire spiegando le proprie ragioni senza offendere chi non la pensa come noi.
La pertinenza del commento rispetto all’argomento trattato. Spesso i troll sparano a zero per il gusto di creare scompiglio. Se la prendono a prescindere. Godono nel disturbare.

Mi sono chiesta chi c’è dietro a questi pseudonimi, a questi “anonimi” che vomitano veleno ad ogni post, indipendentemente dal tema proposto.
Perché frequentano un blog prettamente femminile e, direi, quasi femminista, se disprezzano ogni pensiero espresso dalle donne e in definitiva, mi pare, tutto il mondo femminile?

Ho una teoria. 
Che vale per tutti i rancorosi, non solo per gli uomini che infestano la 27esima ora. 
Sono delle persone arrabbiate con la vita. Piene di astio e di desideri non esauditi. Di sogni non avverati. Di aspettative deluse e di invidia strisciante.

Sono le persone che “smontano” gli entusiasmi elencando sempre i lati negativi. 
Sono quelle che ti mostrano sempre il bicchiere mezzo vuoto. 
Quelle che siccome a loro è andata male, nel lavoro, nell’amore, nell’aspetto fisico, in qualsiasi cosa in cui speravano, ecco che non concepiscono che ad altri semplicemente non sia accaduto lo stesso.

Devono trovare la magagna. Per sopravvivere. Per tirare avanti in un mondo che reputano ostile.
Quanta energia sprecata. 

Il confine tra l’essere comunque negativi ed essere almeno “possibilisti” è così facile da attraversare.
La soddisfazione di essere sempre un guastafeste non è niente in confronto alla speranza che la ruota giri.

Quasi nessuno è quello che è oppure ha quello che ha per sola fortuna, ma sicuramente ha lavorato per arrivarci, ha fatto delle scelte e delle rinunce: è quindi una strada percorribile per tutti.

Se canalizzassero tutto questo furore in qualcosa di più costruttivo anziché distruttivo forse ne trarrebbero grande giovamento e magicamente le cose inizierebbero a funzionare.

Ultimo consiglio: frequentare solo i blog che ci fanno stare bene e dove è più facile trovare il piacere di condividere i nostri pensieri.

Per gli inevitabili scontri c’è sempre il mondo reale.
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5 commenti:

  1. Cos'altro posso aggiungere se non che sono pienamente d'accordo con tutto!
    Sacrosanta libertà di espressione, certo, ma è palese che vanno a zonzo in blog che effettivamente non gli interessano solo per "vomitare" tutto il rancore che hanno.
    Dovrebbero camminare di più all'aria aperta e fare un pò di sport.

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  2. Non conoscevo l'esistenza di questi "troll"... la tua analisi mi sembra pertinente, ma queste persone grigie non hanno nulla di meglio da fare?

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  3. Secondo me l'anonimato di internet porta la gente a fare e dire cose che mai si sognerebbero nella vita reale! Nella vita sono persone normali... poi sul web si sfogano.

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  4. vero... voglio solo aggiungere una riflessione: i troll digitali li puoi - in qualche modo - evitare, ma quelli "umani" che avvelenano le esistenze altrui... non è sempre possibile...!

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  5. ehhh hai lasciato il link sul corsera? e adesso una marea di troll ti invaderanno.

    in realtà se io trollassi varrebbe il motto
    "i did it just for teh lulz"
    quelli lì della 27a ora invece,lo fanno perchè davvero cercano la lite perchè ce l'hanno su con le donne.

    c'è una bella differenza.

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