sabato 26 novembre 2011

Chi beneficia della beneficenza?


Da qualche settimana è in corso una rivoluzione in camera di mia figlia.  

Come avevo già raccontato lei desidera una stanza da adolescente filo giapponese dark e non più la cameretta stile English country con tessuti a rose e bordi di tappezzeria fioriti che le avevo allestito con tanto amore 10 anni fa.

Questo ha provocato un discreto repulisti di peluches, giochi, quadretti e poster.   

Via i fiori e avanti con la tinteggiatura dei muri total white e la ricopertura in grigio di poltrona e cuscini. 
Via tutti i particolari di ottone di plafoniera e applique che sono stati riverniciati di grigio satinato. 
Via il mitico tappeto Ikea con il disegno dei numeri per giocare a campana. 

Cambio totale dei copri piumini (non più colori pastello, ma solo grigio e nero), via i disegni a pennarello fatti alle elementari e le foto degli animali di Focus Junior e avanti con i poster dei Nightmare e dei Linkin Park.

Avevo il bagagliaio pieno di cose da regalare a qualche bambina bisognosa.   
Cose che avevo radunato con un misto di nostalgia e rassegnazione. 
Tutta la collezione dei dinosauri, gli zainetti dell’asilo con dentro le Bratz e le Barbie, piccoli peluches che mi ricordavo come compagni inseparabili durante gite e ferie estive. 
E il tappeto dell’Ikea.

Sono entrata con la macchina nel cortile della San Vincenzo e stavo ancora descrivendo a un incaricato il contenuto degli zainetti, quando da un Suv targato Romania è sceso un tipo in giubbotto di pelle nera che ha agguantato il tappeto Ikea e se l’è portato via.

Ho chiesto spiegazioni e mi è stato detto che molti vanno lì a recuperare cose da vendere nei mercatini, che è normale…

Se ci penso mi viene ancora il nervoso: la prossima volta piuttosto butto tutto giù da una scarpata!
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3 commenti:

  1. Oh mamma... però scusa dovrebbe essere questa San Vincenzo, le parrocchie e le associazioni benefiche in genere, ad impedire che se ne approfittino così!
    Io sono sempre molto ingenua.. spero ancora che non sia così ovunque ma che sia "la pecora nera"!
    L'alternativa sarebbe trovare qualcuno che ha bisogno col passaparola... almeno si sa dove vanno le cose e si fa davvero del bene!
    :(

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  2. Ne condominio dove abito abbiamo una "stanza dello scambio" ... quando una cosa non ci piace piú la mettiamo lí e qualcuno se la prenderá.È pieno di cose bellissime! Io ci ho portato una giacca rossa e ne ho presa una viola. È una bella idea e qui funziona... in italia non ne sono sicura :-(

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  3. mi piace l'idea della stanza dello scambio... andrebbe creata anche nelle scuole, nei posti di lavoro, nelle parrocchie... quanto oggetti o utensili avrebbero un'altra opportunità di utilizzo... dare e barattare, senza scambio di denaro... magari solo un bigliettino con scritto "grazie!"...

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