domenica 17 luglio 2011

Mesti rientri

Sono già a casa...mi sembra ieri che sono partita. Comincio a pensare che una settimana di ferie faccia più danno che altro.

La aspetti per molte altre settimane che non passano mai.

Il giorno prima della partenza lavori come un negro, tra piante da spostare, valige da fare, attrezzature da cercare in cantina e garage.

Nel mio caso stiri camicie e vestiti che devono essere pronti per la successiva trasferta settimanale  lavorativa di mio marito in modo che quando si torna le lavatrici non si accavallino.
E' tutto un gioco a incastri, uno spuntare la lista delle cose da fare e da portare via.
Un'ansia da prestazione che passa lentamente solo quando, arrivati, disfiamo le valige e pare che nulla sia stato dimenticato.

Sì, ho avvertito i vicini che ritirino la posta. Sì, ho staccato la corrente dalla basculante del garage. Sì, ho impostato il timer dell'annaffiamento automatico. Sì, ho fatto la vaccinazione antirabbica a Tabù che è obbligatoria in Trentino. Sì, ho portato la piastra per i capelli di mia figlia, perchè anche nei sentieri devono stare "sparati". Sì,  ho portato il libretto degli assegni perchè lì non funzionano ne' Bancomat nè Carte di Credito (una volta abbiamo dovuto scendere in paese e prelevare ogni giorno per poter pagare alla fine della settimana...).  Dai, forse ho fatto tutto per bene.

Ma i giorni volano. Si è appena iniziato a fare mente locale sui percorsi e sulle malghe da raggiungere, sulle inquadrature e gli orari migliori per scattare le foto che bisogna già rifare le valige e ripartire.

Il nostro corpo si era appena abituato ai ritmi montanari. Alle colazioni con crostate ai frutti di bosco. Alle passeggiate corroboranti tra fieno tagliato, abeti e larici profumati.

Ai canederli, agli strangolapreti, al cervo con polenta... e ai 20 gradi scarsi che unicamente verso mezzogiorno arrivavano a circa 25.

Nooooo... arrivare in una città arroventata.
Trovare il giardino devastato da qualche nubifragio che deve esserci stato durante la settimana, pieno di aghi di pino e foglie da rastrellare.
L'aria stantia e calda di casa.  Un'umidità che ci taglia le gambe e ci fa rimandare qualsiasi operazione a quando il condizionatore subito riacceso avrà fatto il suo dovere.

Tutto da rifare al contrario. Ogni tanto ci guardiamo in silenzio e sospiriamo. Le parole sono inutili. Perfino Tabù è smarrito.  No, niente giro nel bosco oggi.  Nel dubbio si sdraia sul pavimento...ma forse è colpa della Xamamina che gli ho dato per il viaggio.

Ma sì caro cane, hai ragione, dormiamoci su!
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3 commenti:

  1. Ho spuntato divertente... ma è anche un po' malinconico, ma l'opzione non c'è :-)

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  2. E' vero... ci vorrebbe il quadratino "agrodolce"!

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  3. Ma è una vera tragedia andare in ferie!!!!!
    che fortunata che son !!!!

    ciaoooooooooo!!

    La Zorza

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