lunedì 14 marzo 2011

Vigata forever

Che bello! Questa sera in TV danno un nuovo episodio del Commissario Montalbano.
Uno dei rari casi in cui la trasposizione sullo schermo è quasi bella come il libro da cui parte.

Prima guardavo la mia enorme libreria e ho contato 37 libri di Andrea Camilleri. Una quindicina su Montalbano, comprese 3 raccolte di racconti e altri romanzi bellissimi, dalla Concessione del Telefono al Nipote del Negus, da La scomparsa di Patò a Pensione Eva.

Io invidio molto la vena inesauribile di Camilleri.  Ma quando dorme? Sforna romanzi a tre al colpo e considerata la sua veneranda età è veramente sempre brillante e moderno.

All'inizio era un po' difficoltoso per me veneta "verace" leggere le sue pagine in dialetto siciliano, ma adesso mi destreggio benissimo tra modi di dire coloriti e descrizioni di piatti che la fida Adelina lascia nel forno.

Le vicende dei vari personaggi si intrecciano con il caso di turno, le scappatelle di Augello, la sindrome dell'anagrafe di Fazio, le parole impossibili di Catarella, le "sciarratine" con Livia, Pasquano a cui si rompono sempre i "cabasisi" e via dicendo: è come ritrovare dei vecchi conoscenti in un luogo di vacanza dove si torna volentieri.

Tempo fa sentivo con preoccupazione che l'autore voleva far morire il suo personaggio, così tanto per dare un termine alle vicende e magari iniziare con qualcun altro.
Invece, in una recente intervista, ha raccontato che in effetti ne aveva parlato con altri due scrittori di gialli suoi amici che avevano lo stesso problema, però poco tempo dopo che avevano eliminato il loro ispettore sono morti a loro volta.

Quindi, da bravo meridionale superstizioso, mai e poi mai farà morire il mitico Salvo Montalbano!
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