Negli
ultimi tempi ho scritto sempre meno.
Ci
sono dei problemi personali che non riesco ad accantonare del tutto e non mi
permettono la “leggerezza” che contraddistingueva gran parte dei miei post.
In
questi giorni, soprattutto, mi sono domandata quanto ci si possa fare
influenzare da realtà esterne una volta data un’impostazione specifica al
proprio blog.
Ecco,
io ce la faccio sempre meno a restare concentrata su me stessa “blogger” e
andare avanti per la mia strada.
Sarà
che un problema personale ci rende anche più sensibili ai problemi altrui,
sarà l’età che non permette più l’egocentrismo di una volta, sarà quel che sarà
ma le cattive notizie che arrivano dal mondo esterno in qualche modo mi
bloccano.
Inizio
a farmi delle domande sull’opportunità o meno di affrontare argomenti leggeri,
sul rispetto che si deve avere di fronte alle disgrazie degli altri, se sia il
caso di sventolare a destra e sinistra i propri personali
successi-acquisti-vacanze.
Negli
ultimi tre giorni la mia bacheca di Facebook era la rappresentazione esatta di
questi contrasti: da un lato Genova e provincia distrutte dall’alluvione e dall’altro
le spiagge soleggiate della riviera romagnola e decine di selfie di tronfi
travel blogger.
Sì,
perché c’era il TBDI2014, un raduno/fiera per operatori turistici e blogger
italiani e stranieri.
Solo
300 blogger erano stati ammessi e solo a 100 era stata data la qualifica di
Top.
Così
tra chi puntualizzava il fatto di essere Top, tra chi polemizzava sull’organizzazione,
tra foto di aperi-cena e piadine, era tutto un parlare dei vari “cluster” in
cui rientrava il proprio blog, del fatto di essere “influencer” per il turismo,
di “mission” e “social media”.
Sicuramente
in questa povera Italia è giusto puntare sul turismo, dato che non si
costruisce o produce più nulla e da qualche parte i soldi devono arrivare, però
non so quanto i travel blogger possano essere determinanti.
Ma in fondo basta ospitarli un paio di notti
fuori stagione e loro scrivono come dei forsennati e qualche ritorno ci sarà
pure.
Certo bisogna avere un bel pelo sullo stomaco per farlo in giornate come queste.
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Certo bisogna avere un bel pelo sullo stomaco per farlo in giornate come queste.
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Condivido in pieno l'amarezza e le perplessità, che come ben sai sono state anche le mie. Da genovese non ho potuto far finta di niente rispetto a tutto il can-can riminese, indifferente completo rispetto a un dramma italiano, che poi mica è solo di Genova ma di situazioni che ciclicamente tornano ad esserci in tutta Italia.
RispondiEliminaOgnuno è libero di tratte le sue conclusioni. Intanto grazie per questo tuo "passo indietro". Ai genovesi farà di sicuro piacere.
Leggerezza difficile trovarla anche per se stessi... ti capisco...
RispondiEliminaPiu' che scriver di turismo... bisognerebbe riuscire a fare i turisti... e non sempre e' cosi facile. Non penso un blogger mi influenzerebbe... alla mia eta' scelgo la comodita'... compatibilmente con il mio budget... A fine anno forse mi faro' un regalo 5 gg in costiera amalfitana piu' che altro per non deprimermi in solitudine. Viaggo tutto organizzato, pullman,hotel, guida... nulla da pensare. Da pensionati lo so, ma non posso aspettare di trovare l' uomo con cui ho sempre desiderato di condividere questa meta....Io viaggio sola.... come la Margherita Buy... non so se hai visto.questo suo recente film. Merita.
The show must go on..dicono. .
RispondiEliminaCondivido appieno i tuoi sentimenti e le tue perplessità. Segui la tua sensibilità, è bello leggerti anche per questo !
RispondiEliminaGrazie del pensiero per Genova <3
Annalisa.. Da genovese e "travel blogger" per passione .. Hai centrato i pensieri di questi giorni. Alla fine io con dispiacere non ho partecipato perché sarei dovuta andare sola, in quanto il mio compagno non poteva partecipare. Sicuramente era un'occasione per imparare. Di certo non hanno avuto grossi pensieri a Genova e Zone alluvionate. Grazie per pensarci. È un disastro.
RispondiEliminaGrazie a tutti... so che non serve molto sul piano pratico aver esternato le mie considerazioni, però il confronto tra le due realtà era troppo stridente per non esserne colpiti.
RispondiEliminaCondivido in pieno i tuoi dubbi che sfiorano anche me col mio blog che c'entra poco. Non so se sia meglio continuare per la propria strada oppure no, a volte mi viene da pensare che ci sono talmente tanti disastri e sofferenze che bisognerebbe solo partire missionari, in Italia come all'estero, come quando stai mangiando e al canale di National Geographic passano la pubblicità di enti come Save the Children.
RispondiEliminaDetto questo... mi dispiace per la tua situazione, sono piuttosto assente e distratta ultimamente, ti abbraccio tanto e forte!
Ciao! Da genovese doc non posso che condividere i tuoi pensieri. Vedere che tanti travel blogger non menzionavo neanche la nostra povera fitta' mentre veniva distrutta dall'alluvione mi ha messo addosso una rabbia fortissima. In più' ho dovuto leggere anche dei commenti davvero ignoranti (mi spiace ma non c'e' altro modo per definirli) sul fatto che non era compito dei blogger diffondere la notizia perché' non e' il loro compito, senza pensare che esiste anche una parola, solidarietà', che avrebbe potuto fare tantissimo, se non per i danni almeno per lo spirito. Pazienza noi continuiamo a spalare il nostro fango con grande orgoglio, che qualcuno continui pure a scrivere dove si mangiano le 10 migliori cotolette a Cinisello Balsamo.
RispondiEliminaForse sono fuori dal coro, ma mi dà più fastidio chi "cavalca la notizia" e si lancia con articoli mirati sulla devastazione. Non tutti, ma alcuni mi sembrano puro sciacallaggio. Capisco che un blog sia un diario però e alcuni lo facciano sentitamente perché vogliono condividere le loro emozioni. Quando c'è stata l'alluvione qui da me ho scattato alcune foto, ma non le ho mai pubblicate per il discorso che ti ho fatto sopra. Io preferisco il silenzio. Qualcuno ha scritto "oggi non pubblico niente per rispetto". Ecco: penso che questa sia la cosa migliore. D'altra parte Il tuo stesso dubbio e la svogliatezza nel pubblicare l'ho avuta anche io qualche tempo fa prima di questi avvenimenti e cioè quando la situazione in medioriente è degenerata. Anche allora io ho avuto questa sensazione di "inutilità" e "superficialita'" che mi bloccava. Poi, pian piano, ho ripreso. E' giusto? Non so. Ma ogni giorno c'è una Genova più o meno vicina a noi e non bisognerebbe dimenticarlo mai.
RispondiEliminaInfatti, ogni giorno c`è qualche disgrazia (come dice giustamente Lallabel) ed è di questo che ragionavo... Anche nel mio post sui "simboli dei miei viaggi" parlavo di questo. Noi blogger non possiamo fare molto, lo so. Però possiamo scegliere il tono delle nostre parole e delle nostre immagini. Possiamo fare delle premesse, inserire un pensiero per sottolineare una questione delicata.... e poi proseguire a postare, ognuna nel proprio campo, con il cuore più o meno pesante.
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