Un’altra
settimana trascorsa senza eventi particolari da fotografare… se non fosse che
cercando di riordinare la stanza di mia figlia ho trovato una serie di origami
molto carini sul suo tavolo/scrivania.
Dovete
sapere che io e l’origami abbiamo vissuto un grande amore in passato.
C’è
stato un tempo in cui la mia vita era veramente incasinata e io molto triste.
Avevo
letto da qualche parte questo detto giapponese: “Finchè le mani sono occupate,
l’animo è in pace”.
Scoperto
che si tenevano dei corsi serali di origami, mi ero iscritta subito, rendendomi conto
alla prima lezione che ero l’unica partecipante a non essere una maestra d’asilo…
In
ogni caso il corso mi era piaciuto moltissimo, tanto che mi ero iscritta anche
al successivo: Origami avanzato.
Ci
avevano dato delle dispense ed io mi ero procurata un paio di libretti.
La
carta la vendevano in un unico negozio a Verona ed era anche piuttosto cara.
Questo passatempo mi prendeva tantissimo.
Ero soprattutto specializzata in origami
geometrici, dove bisognava preparare diversi “moduli” e poi incastrarli tra
loro andando a formare dei tetraedri, delle stelle o comunque dei solidi
complessi spettacolari.
Inoltre
ero brava a fare gli animaletti per qualsiasi bambino mi capitasse a tiro e
creavo fiori con i quali decoravo scrivania e ante degli armadietti del mio
ufficio.
Tranquilli:
andavo anche da uno psicanalista junghiano.
La follia era sotto controllo.
In
quel periodo avevo fatto una bellissima vacanza a New York ed una delle visite
che mi ero programmata era proprio quella all’Origami Center vicino al
Greenwich Village.
Lì
una vecchietta stramba mi aveva accolto a braccia aperte, offerto il te e
raccontato della sua passione per quest’arte giapponese del piegare la carta.
Alla
fine mi aveva anche regalato un origami inventato da lei: la camicia da uomo
piegata!
Tutto
questo come premessa al fatto che dopo anni di abbandono, i miei libri sono
finiti nelle mani di mia figlia e del suo ragazzo, che invece di fare “cose
strane” mentre io e mio marito eravamo a cena da amici, hanno prodotto ranocchi e
ninfee…
Non
so se preoccuparmi o essere orgogliosa!
La foto della domenica è un'iniziativa di Bim Bum Beta
Ma Annalisa tu sei una continua scoperta! Quante cose da raccontare, che bella l'immagine della signora del negozio di New York.
RispondiEliminaGli origami mi sono sempre piaciuti moltissimo ma non mi sono mai cimentata, invece a mio marito piace farli con i tovaglioli di carta, per decorare la tavola... ricordo che è un idraulico :)))
Anch'io piego i tovaglioli di carta! (e comunque il tuo idraulico sappiamo bene che è pieno di manualità e senso artistico...). Quanto alla vecchietta di NY, non era un negozio: c'era un portoncino e si salivano delle scale, si arrivava nel suo salotto! Surreale...
EliminaL'origami mi sta chiamando...ho lì sulla scrivania due libretti.... ci stiamo scrutando.... Brava la tua figliola, artista a tutto tondo !
RispondiEliminaall'aeroporto Narita di Tokyo c'è una grande lounge dove gentilissime signore in kimono creano origami e spiegano ai passeggeri in attesa dei voli come farli a loro volta. C'è un intero allestimento di origami carinissimi, si vendono materiali e libri, che ho acquistato. Ho anche un sacco di foto e si, mi hai fatto venir voglia di scriverci un post (oltre che provare a piegare qualche quadratino...)
RispondiEliminaChe bello! Avrei rischiato di perdere l'aereo....
EliminaDevi provare, vedrai che meraviglie usciranno dalle tue mani.
I fior di loto e la foglia sono creazioni di mia madre Nilva Fina Pillan. Grazie per averli piegati. La frase citata è del grande maestro Akira Yoshizawa.
RispondiEliminaComplimenti a tua madre, sono molto eleganti!
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