Il Padova Vintage Festival è finito ieri sera ed io mi sto trascinando per casa tipo zombie, tra occhiaie e piedi a cotechino, con la testa ancora piena di tutte le belle cose vissute in questi tre giorni – quasi quattro – di trasferta.
Una grande fatica, un bagno di folla inusuale per noi, orsi di natura.
Saltati tutti i nostri riti, orari, abitudini.
Non abbiamo mai parlato tanto, sorriso tanto, conosciuto tante persone tutte in una volta.
Mia figlia, la più orsa di tutti, dopo essere stata fotografata, intervistata, trascinata a destra e sinistra come una pop star con tanto di richiesta di selfie e autografi, ieri sera ha avuto il crollo della tensione con senso di vomito e pianto incontrollato.
Per fortuna che è andata bene, le ho detto.
Pensa se ti avessero stroncato o peggio ignorato…
Per chi non lo conoscesse il Padova Vintage Festival – quest’anno alla quinta edizione – è la più grande kermesse italiana del settore.
Inserita nella favolosa location del Centro Culturale San Gaetano, un palazzo del 1600 completamente ristrutturato con soluzioni avveniristiche di vetro e acciaio, mostra ogni anno tutti i più diversi aspetti del vintage, dall’abbigliamento all’oggettistica, dalle attività dimenticate ai movimenti culturali passati, libri, musica, balli, con un occhio di riguardo a quelle attività che pur partendo dal passato sono rivedute e corrette in chiave moderna.
L’esempio perfetto era dato dalla nostra presenza: l’uso di un mezzo obsoleto come una macchina fotografica istantanea, ormai fuori produzione, per ottenere qualcosa di estremamente innovativo e moderno.
Siamo stati letteralmente presi d’assalto dalla gente.
I più maturi ricordavano perfettamente di avere avuto tra le mani una Polaroid ed i più giovani l’avevano magari vista in qualche film o video.
Ma quasi tutti non sapevano che oggi sono disponibili di nuovo le pellicole per poterle usare e che con queste pellicole si possono creare vere opere d’arte.
Noi esponevamo assieme ad altri due artisti: Marco Ragana ed Alan Marcheselli.
Tre modi diversi e spettacolari di usare le nuove pellicole di Impossible Project, dal più classico alla manipolazione estrema.
I tre workshop dedicati alle tecniche della fotografia istantanea hanno registrato sempre il tutto esaurito e l’ultimo ha visto partecipare anche Silvia che ha mostrato in diretta come partendo da una foto si possa ottenere una base sulla quale dipingere con penne e acquerelli.
Davanti alle sue opere c’era un grande stupore.
Molti pensavano che si trattasse di decalcomanie o peggio di elaborazioni al computer.
Invece ha passato tutta l’estate a perderci gli occhi, curva come una vecchietta, dipingendo con i pennelli più sottili e pregiati per non omettere il più piccolo dettaglio dei suoi “Neornithes”.
Da oggi, impegni scolastici permettendo, inizierà a caricare le immagini sulle sue pagine di DeviantART e su Society6, dove chiunque ami i suoi lavori potrà vederli ed eventualmente comprarli, dalla più classica riproduzione su cartoncino ai cuscini, borse, cover per cellulari ecc.
Comunque, a parte il nostro successo personale, tutto il Festival è stato un trionfo.
Padova era invasa da una folla che sembrava uscita dal un film di Pupi Avati: gonne a ruota, cappellini, gilet e baffi a manubrio, bretelle, papillon e mezzi guanti.
I visitatori si sono comportati come se ci fosse un dress code ed è stato uno spettacolo solo il vederli passeggiare.
Le ragazze sembravano tutte più carine, così femminili e aggraziate ed i ragazzi erano troppo divertenti, con tube o bombette e scarpe bicolori.
Anch’io ho voluto strafare, portando i tacchi per tre giorni di fila.
Oggi mi sto muovendo tipo bradipo.
Un bradipo molto felice e orgoglioso però!
Io tra le installazioni di "From sex to punk" |
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Brava Silvia!! Fatti strada!!
RispondiEliminamolto più bello di quello che ci avevi anticipato... meravigliosissimo... vado a vedere le opere di Silvia, ora
RispondiElimina.. mi sento davvero fortunato, è stata una bellissima esperienza passare tre giornate piene con una famiglia fantastica, altro che orsi!!
RispondiEliminaGrazie davvero! Siamo stati proprio contenti di condividere questa avventura con te ed Alan. Speriamo di raccogliere molti frutti e di poter di nuovo brindare con il tuo ottimo prosecco!
RispondiEliminaMa come sono contenta!!! Ero proprio curiosa di venire a leggere com'è andata, anche se non avevo dubbi che sarebbe stato un successo. ve ne aspetta una lunga serie! Brava Silvia, ma anche bravi voi genitori che la sostenete, incoraggiate e la fate crescere libera di essere se stessa.
RispondiEliminaBravissima Silvia! Adoro le tue opere ed il tuo stile, i complimenti vanno a te che sei bravissima ed originale ma anche a Massimo (che ha contribuito, foto strepitose) e ad Annalisa... che è una mamma troppo forte! Una famiglia super creativa, Silvia ti auguro di andare avanti a tutta birra!!!
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