Avevano una formazione anomala: un tecnico del suono, Alan Parsons appunto e un avvocato Eric Woolfson e poi di volta in volta, orchestre e cantanti diversi.
Uscivano solo con dei concept album, dove un filo conduttore univa tutti i pezzi, molti dei quali solo strumentali ed eseguiti in modo elettronico.
Io ho adorato Pyramid e Eye in the sky.
Conosco ancora le parole a memoria ed ogni volta che li ascolto faccio un viaggio nel tempo e nello spazio, dove lo spazio è inteso proprio come altri pianeti, stelle e assenza di gravità...
Gli Alan Parson in questa settimana cara Annalisa mi perseguitano, prima il giornale , poi perchè non li ho evidenziati in un post e adesso tu che me li ricordi ancora..
RispondiEliminaGrande gruppo, purtroppo spesso dimenticato..anche da me..sic!
Bacio estendibile!
Ciao Annalisa, fai bene a ricordare questo eccellente ed eclettico gruppo, hai menzionato alcuni brani fantastici, se me lo permetti vorrei ricordare anche la bellissima "The Turn Of A Friendly Card ".
RispondiEliminaGrazie, a presto, Romualdo.
Avevo il singolo di eye in the sky,mi piaceva da matti!!!Non sapevo la storia della formazione,che interessante!
RispondiEliminaErano veramente bravi e innovativi. Li ho "rispolverati" con piacere.
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