martedì 17 dicembre 2013

Il sacro dei miei viaggi



Monica del blog Viaggi & Baci ci ha dato questo tema in qualche modo legato alle festività imminenti.
Sacro in senso lato, spiegava. Raccontare dove lo abbiamo percepito maggiormente.

Infatti sarebbe troppo facile piazzare le foto di tre belle chiese, o moschee o templi di altri culti. 
Sarebbe riduttivo.

Io, per esempio, spesso considero le chiese che visito durante i miei viaggi alla stregua di monumenti e non di luoghi di culto. 
Contengono tali e tante opere d’arte ed esse stesse lo sono, da farmi dimenticare che il loro primo scopo sarebbe quello di raccogliere i fedeli in preghiera.

Sono spesso invase dai turisti, piene di chioschi informativi, guide, cartelli e quant’altro. 
Per me è come visitare un museo e capita, ahimè, che dimentichi anche di farmi il segno della croce quando entro ed esco.

Così racconterò di posti dove ho effettivamente sentito la presenza del “sacro”, un fremito nell’anima ed il bisogno di pregare in silenzio.


Il cimitero di Arlington in Virginia



Attraversando il fiume Potomac, lasciata Washington D.C. alle spalle, si arriva in questa enorme area verde dove sono sepolti circa 300.000 veterani di tutte le guerre e dove si trovano i monumenti dei militi ignoti.

Camminavo in mezzo a queste file interminabili di cippi bianchi, dove l’unica differenza tra l’uno e l’altro erano una piccola croce o la stella di David ed il nome.   
Quasi sempre di qualcuno di molto giovane, che aveva tutta la vita davanti.

Pregavo e pensavo “Perché?”. 

Una grande emozione di fronte alla tomba di John Kennedy ed ancora di più vedendo la spoglia croce bianca di Robert Kennedy in mezzo al prato. 

Una visita che ha lasciato il segno.

Fatima in Portogallo



Fatima è uno di quei luoghi dove la religione va a braccetto con gli affari.  

L’ho visto spesso, tipo a Lourdes del quale purtroppo non ho trovato le foto…

Ma nonostante tutto, nonostante i souvenir pacchiani, le infrastrutture orribili, i pullman e la confusione, il sacro è tangibile.

Sono i fedeli a rendere sacri questi posti.   
Centinaia di persone avanzano in ginocchio verso il santuario.

La loro convinzione, le pene che si portano dietro, non possono non coinvolgere.
Ricordo il caldo opprimente e questa moltitudine che pregava.  
Impossibile restare indifferenti.

Il santuario di San Romedio in Val di Non



Nel territorio di Coredo, in cima ad un ripido sperone di roccia, sorge il santuario che è costituito da cinque chiese edificate a partire dall’anno mille. 

Qui, oltre alla bellezza del luogo in sé, sono stata colpita dalla presenza di decine di ex voto appesi lungo le ripide scalinate che portano alla tomba del Santo.

Uomini e donne di tutte le epoche hanno dipinto, ricamato o scolpito qualcosa per ringraziare il Santo per la grazia ricevuta.

Mi sono fermata a leggere piccole storie scritte in un italiano incerto, racconti di cadute, di ferite, di malattie miracolosamente guarite.

Disegni naif, qualche stampella, una fede semplice ma profondamente radicata.  

I miracoli esistono? Di fronte a queste manifestazioni, a questi fatti apparentemente inspiegabili, a questa gratitudine immensa io ci ho creduto un po’.
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12 commenti:

  1. Cara Annalisa,
    comprendo molto questi tuoi stati d'animo perchè sono esperienze che ho vissuto anch'io, in altri angoli del pianeta. Ma a Fatima ho avuto un'altra sensazione e tutto quel commercio di oggetti sacri ha bloccato in me il nascere di ogni preghiera ...
    Ti auguro Buon Natale, bellissima donna!

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  2. I viaggi arricchiscono la nostra spiritualità, come nessun'altra cosa. Anch'io sono rimasta molto colpita visitando alcuni cimiteri, bellissimi. Ma il mio viaggio sacro è stato in Medio Oriente, perché trovarmi in mezzo al deserto, al tramonto, è stata una delle esperienze più emozionanti della mia vita. Ciao Annalisa, un abbraccio

    Viviana

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  3. Anch'io sono stata colpita dai sacrari di guerra, simboli della follia umana, ma anche dai santuari rupestri: nel Lazio ne abbiamo uno analogo, la SS. Trinità, con migliaia e migliaia di ex voto e ingenue testimonianze di fede delle popolazioni di montagna.

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  4. Spesso la bellezza della natura ha qualcosa di sacro e alcuni luoghi non possono non essere definiti sacri . Domenica ho assistito ad un tramonto meraviglioso a capo noli .......

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  5. anche vicino a casa mia c'è un santuario con tanti ex voto: dovrebbe essere un museo percé racconta un pezzo di storia di un territorio!

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  6. Ho letto con molto interesse il tuo post.
    Io sono convinta che la fede non abbia bisogno di mura ma ogni chiesa, di qualunque religione mi racconta storie speciali.
    Non conosco Lourdes ma Fatima mi ha deluso, tutto commerciale, troppo e non sono neppure riuscita a vedere la fede nelle persone, quel giorno era praticamente deserto.
    Ciao
    Norma

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  7. Concordo pienamente con te cara Annalisa, perchè il percepire la vera fede e la sacralità di certi luoghi , è lontana dallo sfarzo e dalla confusione Spesse volte, basta un particolare per farci illuminare di luce divina...
    Una serena giornata:::)))

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  8. annalisa super come sempre, e molto più ottimista (e fiduciosa) di me ciaooo ZR

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  9. Beh come sempre i post servono per confrontarsi, vedere con una diversa prospettiva un tema, per apprendere e anche per riflettere. Di certo mi hai regalato un paio di spunti di cui farò tesoro!

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  10. Ciao, buon anno! Non avevo visto questo tuo post prima di fare le mie tre scelte. Anche io ho pensato subito al cimitero di arlington perchè dici bene: è un luogo che ti tocca nel profondo e resta indimenticabile.
    Mi piacerebbe andare a Fatima una volta e poi anche visitare il terzo luogo che citi. Un abbraccio grande!

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  11. Dopo mesi torno a partecipare anche io! Anche io ho cominciato da un cimitero, quello ebraico di Praga… A presto!

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  12. ciao
    anch'io sono stata al Santuario di San Romedio. Mi è piaciuto molto, e poi non era il solito santuario affollato di turisti. Mi hanno fatto però una grande tenerezza gli orsi. Ci sono stata nel 2008. Sono stata due anni fa a Coredo, da li volevo andare a piedi al santuario ma poi ho cambiato idea perchè era già tardi e non sapevo se per il ritorno c'era l'autobus.

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