venerdì 14 dicembre 2012

La cena degli auguri aziendali



 
Ecco uno di quegli obblighi tremendi che capitano in questo periodo. 

Le tipologie sono diverse.

Si va da quella organizzata autonomamente tra colleghi affiatati (decisamente la migliore)  a quella che piove dall’alto e dove è prevista la presenza di tutto l’organigramma aziendale.

Poi c’è quella offerta dal cliente importante e quella, la più terribile, che prevede dipendenti e famiglie insieme, con neonati urlanti, adolescenti sbuffanti, mogli che guardano in cagnesco le colleghe del marito, capi che puntano le fidanzate degli impiegati e tutto un incrocio di malignità degno del miglior spirito natalizio.

Io ho una discreta esperienza di tutte le versioni e devo dire che si tratta sempre di un grande arricchimento dal punto di vista antropologico.

Come prima cosa si assiste spesso a diverse metamorfosi: piccole donne scialbe si trasformano in vamp col tacco 12, mostrano gambe e decolté insospettabili e occhi da cerbiatta mai intuiti dietro gli spessi occhiali. 
Operai perennemente in tuta e barba lunga mostrano un look da protagonista di qualche spot e quindi, da questo punto di vista, la serata si potrebbe annunciare piacevole. 
 
Dove non si notano grandi differenze è tra i cosiddetti “colletti bianchi”, che anzi spesso vengono senza cravatta proprio per sottolineare che sono democratici e amiconi di tutti.

In realtà tutti siedono vicino alle solite persone ed è evidente la consueta divisione in caste, con qualcuno che tra una portata e l’altra azzarda un giretto a salutare altri comparti provocando spesso commenti imbarazzati e sguardi vuoti.

C’è il drammatico momento in cui si deve subire il discorso riepilogativo dei risultati annuali, con lodi sperticate a questo o quel reparto, complimenti e rassicurazioni, auspici per il nuovo anno che porterà successi e consoliderà la nostra posizione sul mercato, applausi, risate forzate a battute che non fanno ridere, brindisi che va di traverso ai più.

A questo punto dipende da come è stata organizzata la cena e dalla dimensione dell’azienda, ma la serata può prendere pieghe anche più drammatiche: giochini, pesche, cacce al tesoro, animatori e comici, musica e balli.

L’impressione è che tutti vorrebbero essere con altre persone e in un altro posto, ma bisogna fare buon viso e allora si scattano anche le foto di gruppo o vicino ai vari tavoli indossando cerchietti con le renne o cappelli di Babbo Natale con le stelline luminose.

Sempre a seconda del tipo di azienda si può ricevere un regalo, doppio in questo caso, perché è il segnale che dopo si può salutare tutti con un veloce “Auguroni!” corale e levare le tende. 
  
Un classico è la confezione Pandoro o Panettone con bottiglia di spumante, ma può essere anche qualcosa di diverso e più carino, magari qualche oggetto in silver, portafoto, penne, ma pure zamponi e lenticchie o le odiate agende...

In ogni caso il pensiero finale della maggioranza dei partecipanti sarà: “ma se invece di spendere i soldi per la cena e tutto il resto me li mettevano in busta paga…non era meglio?!?!”
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9 commenti:

  1. eh già... da noi quest'anno e l'anno scorso CRISI e niente di fatto, ma l'anno prima hanno organizzato il pranzo il giorno del 24.. no dico, ma scusa... è la vigilia!
    Comunque, nostra ditta + altra ditta amica, tutti idraulici. Io dico "va bhè, ma non vengo tanto siete tutti uomini" E il capo "ma no vieni perchè ci sono anche le impiegate dell'altra ditta" sottotitolo "DEVI venire".
    Risultato... unica donna in mezzo a 30 idraulici...

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  2. Infatti stasera avrei la cena aziendale...ma non c è dubbio che ci vada! Li vedo tutti i santi giorni, per cena vorrei stare tranquilla e non sorbirmi le loro lamentele continue...che hanno da lamentarsi poi non so, abbiamo un lavoro grazie al cielo, c è gente che non ha nemmeno quello... :-)

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  3. Ormai son fuori moda anche le cene aziendali, da noi che lavoriamo in una compagnia che non se la passa ancora troppo male, le cene sono stato depennate da un po' (viaggi, trasferte varie etc... a beneficio di call, video conferenze etc... ) Per lo scambio di auguri si resta in azienda nel giorno stabilito dalle 19 alle 21 per un cocktail e cena frugale in piedi, allestita in zona mensa. Per le famiglie sono riservati ancora i "portate gli aurguri anche alle vostre famiglie..." niente di piu'. Ormai le famiglie d'oggi sono quasi tutte "allargate" o non tutte etero che sarebbe anche imbarazzante fare degli inviti con presenza. E' quello che forse ho sempre apprezzato della mia multinazionale, da questo punto di vista non c'e' da negare, che hanno una visione e un rispetto ben piu' ampio, delle cene stile "fantozziano" all'italiana. Insomma nessuna cena obbligata, ma piena liberta' anche di declinare gentilmente l'invito. Da qualche anno che lavoro nel mio gruppo internazionale vedo grandissimi manager che condividono il fatto che nel tempo libero fanno i boy scout, e cose simili. Poi ovviamente ognuno è libero di apprezzare queste confidenze, di pensare che è solo un modo di dire che lo fa solo per mettersi in mostra, e cose cosi... A conti fatti ritengo che l'apertura sei sempre una cosa piu' apprezzabile della chiusura, e alla fine come si dice "chi c'e' c'e'" e gli altri magari si perderanno una bella festa ! :-)

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  4. Io ormai ho la carriera azzerata da anni, perciò mi rifiuto categoricamente di dedicare ancora tempo a gente che mi piace poco. E con il tuo ultimo pensiero, sulla busta paga..soprattutto di questi tempi..ecco, mi hai conquistata e ti seguo!

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  5. semre odiate, ma la tua descrizione le ha rese ancora più tragicomiche... un bacione

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  6. da un paio di anni siamo "graziati": il boss ministro riserva gli auguri solo ai supermegadirettori, alla plebe è inibita perfino la visione delle fette di pandoro e di panettone... meglio!!!! Tanto il discorso è standard, uguale di anno in anno (cambia solo: sono appena arrivato, prima di me il diluvio, sto per andarmene, dopo di me il diluvio.... Ma per fortuna con i colleghi siamo un gruppo affiatato e oltre alla cena prenatalizia autogestita (che quest'anno ho saltato perché ero a Monaco), è uso fare un pranzo collettivo dove ognuno porta qualcosa. Ovviamente al boss ministro ed ai supermegadirettori è inibita la visione delle fette di pandoro e di panettone...

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  7. Quanta saggezza nel tuo epilogo amica mia....io rifuggo come un'appestata questo tipo di cose e mi chiudo a doppia mandata per paura di un branco di lupi(umani) che venga a rompere le cosiddette scatole..Asociale? Si molto...
    Bacione!

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