Wow, questa mattina ho visto da vicino Giorgio Napolitano. Sì, proprio il Presidente della Repubblica.
L'incontro è stato del tutto fortuito. Eravamo partiti presto per andare a visitare la mostra di Marc Chagall a Palazzo Forti.
Invece, per quei misteri della gestione dei musei e gallerie, non apriva fino alle 10.30.
Così alle 9.00 ci trovavamo lì vicino, dove c'è l'albergo più elegante della città, e il dispiegamento di polizia, carabinieri e Thema blindate ci ha fatto capire che qualcuno di importante doveva uscire da lì a poco.
Ieri sera c'è stata la prima de "La Traviata" in Arena e il Presidente era l'invitato d'onore.
E' un uomo minuto, anziano ma ancora in gamba, da quel che ho potuto vedere.
La breve attesa fuori l'albergo mi ha fatto tornare con la memoria a moltissimi anni fa, quando invece di qualche minuto ho atteso a lungo, nello stesso punto, l'arrivo di un'altra persona famosa, ma di tutt'altro genere.
Si trattava di Kabir Bedi, l'attore indiano che aveva interpretato Sandokan nel famoso sceneggiato televisivo.
Io ero una delle tante ragazzine innamorate di lui e siccome era in visita in Italia correva voce che avrebbe fatto tappa anche a Verona, città natale di Emilio Salgari.
Per l'occasione la targa apposta sulla casa dove era nato lo scrittore era stata ripulita e tutti dicevano che l'attore sarebbe sicuramente arrivato a visitare la mia città.
Così, per quegli strani fenomeni di passa parola, per cui una voce a poco a poco diventa una notizia certa, ci siamo trovati in centinaia fuori l'albergo, ad aspettare al freddo per ore.
Inutile dire che il bel Kabir se n'è rimasto a Roma, dove insieme alla fidanzata dell'epoca è stato ospite di vari programmi televisivi per poi tornarsene in India, alla faccia di noi povere ingenue veronesi.
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