mercoledì 18 maggio 2011

Luoghi da ricchi

Tra qualche giorno partirò per una breve vacanza alle Cinque Terre. L'ultima volta che ci sono stata era il 1991.
Ecco prospettarsi quello di cui ho parlato in Repetita juvant, ma anche no.
Confido che l'Unesco abbia proibito anche il più piccolo cambiamento...

Certo, di diverso ci sarà la compagnia: i miei genitori sostituiti da marito e figlia, e il tipo di alloggio: niente roulotte, ma Bed and Breakfast a Riomaggiore.

Sono qui che navigo nella rete in cerca di itinerari e "dritte" su ristorantini ed enoteche.
Sto organizzando anche una puntata a San Fruttuoso, con sosta a Portofino. Già...Portofino.

Ecco uno di quei posti dove non essere ricchi da' più fastidio che altrove.  Generalmente io non ci bado. Guardo, osservo, fruisco nello stesso modo delle altre persone dei benefici della sosta, mi godo il panorama.

Però ci sono luoghi dove il divario tra il mio potere di acquisto e i prezzi esposti è praticamente insormontabile.

Per esempio passeggiare per Ginevra e trasalire leggendo i cartellini nelle gioiellerie, restare basiti davanti le vetrine di un'agenzia immobiliare a Montecarlo o, appunto, guardare le barche ormeggiate a Portofino...

Mi ricordo che ero lì, con i miei che avevano insistito per mangiare al sacco (!) seduti sul molo. Guardavo gli equipaggi di questi panfili, tutti belli con le loro magliette personalizzate che trafficavano attorno a tavole elegantemente apparecchiate sul ponte.

So che protestai con mio padre, per l'inopportunità della nostra sistemazione e lui mi disse: "Io non ho niente di cui vergognarmi, sono una persona onesta, pago le tasse e non ho debiti. Non so quanti dei padroni di queste barche possono dire la stessa cosa.".

Sicuramente aveva ragione.
Ma in ogni caso, farò in modo di arrivare a Portofino dopo pranzo.

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