sabato 14 maggio 2011

Né Crimilde né Biancaneve

Rileggendo i titoli dei miei post, mi sono resa conto che la mia specialità è il salto dal palo alla frasca. Ho parlato di tutto e di niente, così come veniva...
Mi piace.  E' come sono io.  Vado a giornate, a sensazioni e in fondo questo è il mio blog e almeno qui non ci sono regole..

Oggi pensavo che ho parlato abbastanza spesso di mio marito, di mia figlia e del nostro cane, ma quasi per niente del mio essere "matrigna".

Che brutta parola. In realtà la matrigna sarebbe teoricamente la seconda moglie di un vedovo con figli, credo.
Quindi io cosa sono per i figli di mio marito?
Sono quella dei week-end alternati e delle vacanze? Sì, ma non solo, spero!


Quando li ho conosciuti la bambina aveva 4 anni ed il maschio 9.
Ero terrorizzata.
Mi ricordo che mi sono cambiata molte volte, optando poi per jeans e felpa con Topolino.
Dovevo arrivare con una mia amica con figli e trascorrere la domenica in campagna tutti insieme.
Io non avevo alcuna esperienza di tipo materno. Mai fatto la baby sitter.
Non so come, la giornata è passata senza danni apparenti e il commento dei bambini alla domanda di mio marito  "allora, cosa ne pensate?" è stato "simpatica, ma ha i capelli corti!".
Boh....

Loro si sono fatti sempre meno problemi di noi, oppure se ne sono fatti ma erano diversi da quelli che prevedevamo.
All'inizio quando c'erano loro io dormivo nella stanza degli ospiti, ma ad un certo punto hanno chiesto a loro padre perchè mi faceva stare da sola al piano di sotto quando nel suo letto c'era tanto spazio...

Il problema vero è stato fargli da mangiare qualcosa che gli piacesse. Una disperazione.
Alla fine, dopo aver provato di tutto, ho deciso di fare solo quello che amavano: pastasciutta col pomodoro, prosciutto crudo e patatine.
Dopo qualche anno finalmente hanno ampliato i lori orizzonti gastronomici e adesso divorano qualsiasi cosa.

Ho cercato di non intromettermi, che fossero loro a coinvolgermi se ne avevano voglia.
E così è stato.
Non ho mai voluto fare la mamma. Ne avevano già una.
Un'amica, piuttosto.
Hanno accolto con gioia la loro nuova sorellina e, pur vivendo in un'altra città, ci vediamo ancora molto spesso.

Sono passati 22 anni da quella domenica di ottobre e non sono state tutte rose e fiori, ma ci vogliamo bene, davvero.



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