giovedì 7 aprile 2011

Quando c'era Canzonissima

La notizia della morte di Gianni Brezza mi ha fatto ripensare alla televisione della mia infanzia.  Siccome io ho sempre avuto la fissa di leggere tutti i nomi elencati nelle sigle, sapevo bene chi era.

I primi programmi serali che i miei genitori mi hanno concesso di vedere erano proprio quelli del sabato sera e, quando ero molto piccolina, solo la sigla e poi a nanna.

La prima che ricordo è quella di Scala Reale.  C'era il mago Silvan che faceva un gioco di prestigio con le carte e uscivano i vari personaggi.  Allora mi sembrava veramente qualcosa di magico.
Poi ricordo canzoncine stupidissime cantate da Sylvie Vartan o da Raffaella Carrà.
Erano così radicate nella mia memoria che quando mia figlia era piccola le canticchiavo per farla divertire.
"Mamma canta ancora Zum Zum Zum o Machemu-machemu-machemusica maestro!" mi chiedeva sempre.

Ricordo Don Lurio che parlava in modo ridicolissimo e Pappagone.  Lola Falana e le gemelle Kessler.
Il bello è che sono tutti ricordi in bianco e nero, ma vividissimi.
Ricordo gli ospiti, per esempio quando arrivavano Gassman o Sordi a presentare "L'armata Brancaleone" o "Fumo di Londra".
E Mina, stupenda, quando cantava "Non gioco più" oppure "Parole parole parole" con Alberto Lupo.
Fred Bongusto con Minnie Minoprio che gli zompettava intorno, Johnny Dorelli, Sandra e Raimondo...

Credo di aver smesso di guardare i cosiddetti varietà da almeno vent'anni.  Non so, adesso nonostante i colori, le scenografie e quant'altro, mi annoio.
E' tutto già visto, tutto copiato, e copiato male.
In più: i titoli passano così veloci che non riesco neppure a leggerli! Mi hanno tolto anche questo piccolo passatempo...
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