Mi capita spesso, per esempio nei giorni scorsi, di dover
cercare vecchie foto per illustrare qualche post.
Quando dico vecchie parlo proprio di anni e anni fa, diciamo
dagli anni ’60 in poi.
E non le trovo.
All’inizio pensavo che fossero andate perse tra i vari
traslochi e la svagatezza (eufemismo) di mia madre.
Invece sono quasi sicura che non siano mai state scattate.
Ho analizzato questo fenomeno: io ricordo gli eventi del passato ma ragiono con la mentalità di
oggi. Penso in logica “smartphone” o
almeno in logica digitale.
Invece bisogna tornale all’epoca dell’analogico.
Quando fare una foto non era una cosa banale.
Quando ogni scatto richiedeva almeno un minimo di
preparazione e, nel caso di mio padre, un massimo di preparazione.
Non si scattava “a
cazzo”.
I rullini costavano. Lo sviluppo costava. I telai delle
diapositive costavano.
Doveva valere veramente la pena di fare una foto.
Per mio padre anche la classica foto ricordo doveva mostrare
il più possibile il luogo e solo in lontananza e defilate me e mia madre. Lui
non compariva mai.
Così non esistono foto di ristoranti, di svaghi in
campeggio, di negozi, di cibi.
Solo una seria documentazione dei luoghi visitati.
Qualche
ritratto di personaggi tipici. Nessun doppione.
Io e mia madre nell'unica foto panoramica scattata a Barcellona... |
Dove adesso faremmo centinaia di scatti, tipo a Versailles o
a New York, ecco che posso racimolare una trentina di foto. Tutte molto belle
ma…che miseria!
In fondo anch’io mi sono comportata così prima dell’avvento
del digitale.
La nascita di mia figlia, il suo battesimo. Le prime vacanze. Le foto sono pochissime.
Per non parlare degli anni precedenti quando parlando di
qualche avvenimento penso: “sì, dovrei avere una foto di quella volta”.
I rullini restavano nella macchina fotografica anche per dei
mesi e quando li facevi sviluppare ti ritrovavi le foto di Natale assieme a
quelle di Pasqua. Era normale.
Così mi rammarico per tutte le volte che non ho scattato una
foto, che adesso trovo solo nella mia testa e non sulla carta.
Sono - siamo -
passati da un estremo all’altro.
Quanti scatti inutili ogni giorno.
Tutto merita davvero
di essere fissato in una foto?
Tanto non costa nulla e allora vai.
Centinaia di file .jpg intasano le memorie dei nostri
computer e non c’è più il piacere di sfogliare un album e ripensare al momento
preciso in cui quella foto è stata scattata.
Fino ai trent’anni più o meno io ho raccolto tutte le mie
foto in diversi album.
Vi aggiungevo anche “pezze” di appoggio, tipo biglietti di
ingresso, scontrini, ritagli di giornale e perfino qualche monetina o qualche
tappo di bottiglia.
Ricordo che le mie cugine quando venivano a trovarmi
dicevano sempre: “dai, guardiamo le foto!” e le commentavamo insieme con grande
piacere.
Adesso invece siamo praticamente costretti a guardare
le foto di tutti.
Siamo catapultati da una spiaggia tropicale a un tratturo
abruzzese, passando per la discoteca di grido e il parco giochi di periferia,
senza un senso, senza averlo veramente voluto, tra mari in discesa e foto di
gruppo in cui non conosciamo nessuno.
Un bombardamento di immagini, alcune anche molto belle in
verità, che vengono fagocitate subito da altre in un continuo refresh che
inghiotte tutto e lascia pochissimi ricordi.
È il solito discorso: indietro non si torna, né per
recuperare foto mai scattate, né per cambiare questo presente trascorso più a
fotografare che a vivere gli eventi oggetto dello scatto.
Io ho cercato di darmi una regolata, ma ci ricasco spesso e
volentieri.
E’ troppo facile, troppo
comodo, troppo perfetto per questo mondo narciso, poter scattare in ogni
momento una foto.
Solo un tipo di foto non ha fatto breccia in me: il
selfie. Almeno quello!
.
.
.
Annalisa, più ti leggo e più "mi piaci" (oddio, ma qui non c'è il like da cliccare!). E sì che sono più vecchio di te.
RispondiEliminaGrazie! Un complimento fatto da te è prezioso. Quanto all'età...siamo lì, cosa vuoi che contino due o tre anni tra tante decine!
EliminaBella riflessione... mi ricordo ancora quando andavo in gita con la scuola e avevo il rullino da 12. Richiede una certa abilità il saper dosare gli scatti ˆ_ˆ Scherzi a parte, sono d'accordo sul fatto che ora siamo all'estremismo puro.
RispondiEliminaCerto: rullino da 36 solo per le grandi occasioni...
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