Ho scritto ancora di quando in fondo io sia grata a Internet
e quindi alle varie reti social per tutte le possibilità che offrono.
Soprattutto a qualcuno come me.
Una persona che in fondo non ha un tipo di vita che permette
grandi contatti esterni.
A questo aggiungi una
naturale riservatezza/timidezza ed ecco che mi ritroverei a scambiare idee con
quattro persone in croce.
Dovrei approfittare di quelle volte che magari in treno o
nella sala d’aspetto di qualche medico, vieni a conoscenza di aneddoti e pezzi
di vita di estranei in modo del tutto fortuito.
Invece la rete raccoglie le storie, le confidenze, le più
varie esperienze di milioni di persone e capita di imbattersi in pezzi di vita
straordinaria, in fatti e pensieri che ci toccano nel profondo.
Il passa parola virtuale è portentoso e ci fa entrare per un
attimo nei racconti di persone che difficilmente avremmo potuto incontrare dal “vero”.
Ieri, per esempio, ho viaggiato dal Marocco agli Stati
Uniti, ho scoperto che esistono cosmetici carissimi che stuoli di donne sognano
di poter comprare un giorno, ho ammirato i vestiti da sposa adatti ai matrimoni
in stile anni ’20, ho letto post dedicati a padri che mi hanno fatto ricordare
il mio con nostalgia e sono sprofondata nella vita di un blogger che si
congedava dal mondo.
Sì, un perfetto sconosciuto che nel suo ultimo post, senza
nessuna autocommiserazione, anzi con una certa ironia, raccontava il suo
pensiero sulla vita e sull’amore, lasciando intendere che sta perdendo la sua
battaglia contro il cancro.
Così sono andata a ritroso e ho letto altri post e mi è
sembrato di conoscerlo.
Avrei voluto
stringergli la mano perché i suoi pensieri erano così vicini ai miei in tanti
modi.
Avrei voluto potergli dire di quanto gli sono grata per
quello che ha condiviso.
Che ci fa bene confrontarci e riconoscerci anche senza
sapere che faccia abbiamo, se siamo o meno coetanei e dove viviamo.
Ma ha bloccato i commenti e un po’ lo capisco anche in
questo.
E’ stato triste ma bello ugualmente.
Posso aprire ogni giorno una finestra in queste vite amare, divertenti,
operose o anche superficiali e quasi irritanti e in qualche modo sono più ricca
e più carica.
Grazie rete!
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La penso così anch'io <3
RispondiEliminaDevo dire che non ho mai amato i rapporti immaginari , odio la tecnologia, ma l'esperienza personale mi ha fatto cambiare spesso idea , perchè in rete ho incontrato persone meravigliose, che mi hanno aiutato a rimarginare , se pur minimamente , orribili lacerazioni e senza di loro mi sarei sentita più che sola..
RispondiEliminaAnch'io quindi dico ..evviva il web!!!!