martedì 7 dicembre 2010

Operazione Santa Lucia

Non appena finito di lottare con le pecorelle che non stanno in piedi e l'angioletto che cade dalla capanna a casa mia parte l'ansia per la prossima scadenza: Santa Lucia.

Qui a Verona è lei che porta i regali ai bambini (anche a quelli cresciuti...) e così sono già fregata, con pochissimo tempo a disposizione e zero idee.

Finchè i figli sono piccoli è tutto più facile. Intanto scrivono la letterina. Magari non la si segue punto per punto, pena il rosso sul conto corrente, però almeno si sa dove andare a parare.

I regali di Santa Lucia vengono sempre accompagnati da altre cose "irrinunciabili": il piatto dei dolci, innanzitutto, e poi altri piccoli rituali da seguire scrupolosamente.

Già parecchi giorni prima gli adulti facevano girare la voce che Santa Lucia stava passando...che l'avevano  vista di qua e di la e che quindi bisognava essere buonissimi, pena il ricevimento di carbone al posto dei regali.

Qualche volta il telefono squillava e si sentiva soltanto un campanellino suonare...é lei! Oppure cadevano delle caramelle dalla cappa del camino...che emozione!

La sera prima c'era da preparare il bicchiere di vino per il castaldo (l'uomo che guida il carretto), il fieno per l'asino (o la carota in mancanza d'altro...) e qualcosa da mangiare per la Santa.

Visto dalla parte dei genitori tutto questo comportava una certa organizzazione: parenti che telefonano provvisti di campanello, dimestichezza con lanci velocissimi di caramelle, attenzione a svuotare bicchiere e piatto la mattina presto, sistemazione furtiva dei regali nel cuore della notte e del piatto dei dolci...senza dimenticare il carbone di zucchero.

Adesso sono combattuta tra una bella busta piena di vil denaro o la ricerca quasi impossibile di cd di gruppi giapponesi e di felpe dark da trovare dentro a inquietanti negozi gestiti da personaggi pieni di piercing...

Con il piatto dei dolci vado sul sicuro: avrò anche una figlia "otaku", ma è rimasta una gran golosona!


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