Oggi parlerò di un altro genere di ladri, per i quali non nutro la benchè minima ammirazione anzi...
Prendo spunto da questa ridicola notizia: il console francese a Hong Kong è stato richiamato in patria in tutta fretta perchè sorpreso a nascondersi nella giacca una bottiglia di prezioso Bordeaux durante un ricevimento ufficiale. E non era la prima volta.
E qui mi aggancio a situazioni vissute in prima persona, altrettanto assurde e squallide.
Signore impellicciate che staccavano enorni pezzi di parmigiano e li infilavano in tasca, durante la presentazione dei candidati di un partito alle elezioni amministrative.
Famiglie intere in alberghi a quattro stelle che a colazione facevano incetta di brioches e panini, evidentemente per mangiarli a pranzo.
Invitati a matrimoni che al buffet razziavano olive all'ascolana e le impacchettavano nei tovagliolini di carta per futuri utilizzi.
Genitori impazziti all'apertura dell'uovo di Pasqua gigante al centro commerciale Grande Mela, impossessarsi di blocchi di cioccolato, imboscarli nello zainetto dei figli o nelle borse degli acquisti.
Vacanzieri yuppie in villaggi turistici rinomati comportarsi al buffet come deportati appena liberati dai campi di concentramento.
E potrei andare avanti...
L'unica spiegazione che mi viene in mente è che molti di noi, nonostante abbiano migliorato la loro condizione economica, anche da più di una generazione, in fondo siano ancora dei poveretti, con una paura ancestrale di morire di fame e il bisogno inconscio di dover accaparrare il cibo per il futuro.
Oppure, peggio ancora, l'idea che quello che è gratis o comunque compreso nel prezzo, sia da prendere a piene mani, senza ritegno.
L'unica volta che mi sono comportata in modo simile è stata a Londra, a vent'anni, quando nella caffetteria di Harrods con 2 sterline si poteva bere il tè e mangiare tutte le paste che si volevano: alla terza, con tutta la buona volontà, non ce l'ho più fatta...
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