martedì 3 agosto 2010

Il collezionista


Io ho sposato un collezionista. In primis di mogli, visto che io sono la seconda, ma soprattutto di oggetti.

Le sue passioni spaziano dagli apribottiglie, alle radio d'epoca, ai modellini di Ferrari, alle vecchie macchine fotografiche, passando per oliatori, attrezzi da lavoro, registratori e valvole.

La moglie del collezionista deve innanzitutto essere disposta a spolverare.

La casa minimalista non è il genere preferito dal collezionista.
Librerie, mensole e ripiani non sono mai abbastanza pieni ed anzi ci si industria per creare nuovi spazi di esposizione e per eliminare senza tanti complimenti oggetti anche utili, ma non facenti parte della collezione stessa.

In questi ultimi anni la disgrazia maggiore si chiama Ebay.
Prima dell'avvento di questo enorme mercato virtuale, la vita era anche piacevole.
Si attendeva il fine settimana per fare qualche gita in paesi vicini che ospitavano un mercatino dell'antiquariato ed era la scusa per "prendere aria", magari mangiare al ristorante e tornare a casa con un oggettino simpatico, da sistemare con calma.

Adesso la ricerca e l'acquisto sono compulsivi, gli oggetti ovviamente sono tantissimi, a portata di mano e con comodo pagamento tramite PayPal.
I pacchetti arrivano a 3 al giorno e il postino comincia ad essere sospettoso...
Il martedì, quando c'è la raccolta della carta, davanti casa mia la pila è la più alta ed inizio ad odiare i "cipster" di polistirolo e la plastica a bolle.

Le collezioni si susseguono, mano a mano che una viene a noia ne inizia un'altra, e non se ne vede la fine.

In questo momento è in corso uno spin-off della collezione di vecchie macchine fotografiche: la collezione di Polaroid.
Io non credevo ne fossero stati fatti così tanti modelli e devo dire uno più brutto dell'altro, esteticamente parlando.
Quest'ultima follia ha anche una ciliegina sulla torta: la creazione di "Impossible project" e cioè il tentativo di far produrre nuovamente queste macchine fotografiche e relative pellicole, promuovendo pure concorsi di foto sbiadite e distorte. Indovinate chi partecipa entusiasticamente...

Concluderò con la frase storica di mia madre quando le dico che mio marito è tutto preso dalle sue collezioni: "piuttosto che passi il tempo all'osteria..."
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