Sanremo è finito e devo dire che se mi ha fatto conoscere il talento di Federico Paciotti, vale la pena aver sopportato tutto il resto, vincitori compresi.
Perchè se proprio dobbiamo registrare un ritorno al "bel canto", alle voci impostate, alla tradizione lirica italiana, allora ben venga questo meraviglioso chitarrista/tenore!
Qualcosa che non irriti la vista e l'udito come i tre de Il Volo, che sembrano i nipoti sfigati di Claudio Villa, buoni solo per qualche matrimonio italo-americano e per farci restare ancora una volta ancorati allo stereotipo mafia/pizza/mandolino agli occhi di qualsiasi straniero li ascolti.
Federico Paciotti invece è pure figo.
Occhio chiaro bistrato, look studiatissimo, nessuna mano che gesticola come a recitare la poesiola sulla sedia ma un pugno nello stomaco per chi lo ascolta per la prima volta e non si aspetta niente del genere.
Ma certo che l'avevamo già visto. A 14 anni aveva vinto Sanremo Giovani col gruppo dei Gazosa. Caterina Caselli aveva avuto buon fiuto allora e oggi si riconferma.
Nel frattempo il ragazzo ha studiato lirica all'Accademia di Santa Cecilia e ha collaborato con il maestro Rolando Nicolosi, leggenda vivente dell'opera.
Ha aperto la serata sanremese dedicata alle cover, quella che ho apprezzato di più.
Io non so dove collocarlo, non so se un intero disco di hard rock misto romanze famose non sia troppo da ascoltare tutto in una volta ma quello che so è che mi ha fatto venire la pelle d'oca e l'occhio lucido, altro che Christian Grey!
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E' piaciuto moltissimo anche a me!Altro che quella specie di trio neomelodico di giovanivecchi chiamati "Il volo" XD
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