Ieri Vivien Leigh avrebbe compiuto 100 anni.
Tra la marea di
notizie pubblicate dai vari giornali io mi voglio soffermare su questa, piccola
e insignificante per i più.
Vivien Leigh era una bellissima attrice inglese, vincitrice
di due oscar, moglie di Sir Laurence Olivier.
Come capita talvolta a qualche attore il suo viso e la sua fama sono indissolubilmente
legati ad un personaggio interpretato, in questo caso Rossella O’Hara, protagonista del film Via col vento,
del 1939.
I film che ha girato in seguito, l’altro Oscar vinto, la sua
vita, sono sempre stati offuscati da questa realtà: lei era Rossella.
Io di lei so quello che ho letto, che soffriva di disturbo
bipolare, che si è ammalata di tubercolosi fino a morirne a soli 53 anni, che
Laurence Olivier la amava molto ma l’ha lasciata dopo quasi 30 anni…
So anche qualcosina di più particolare.
Loro due amavano il lago di Garda e
soggiornavano spesso nella locanda di Punta San Vigilio, che domina la Baia
delle Sirene.
Un luogo magico e non alla portata di tutti, dove mi è
facile immaginarli come in una cartolina ingiallita dal tempo.
Così, come ho detto, leggendo di lei ho subito pensato a Via
col vento.
Credo di aver letto il libro e le sue oltre 1000 pagine a 12
o 13 anni.
Una edizione Mondadori tutta rovinata del 1940, che conservo
ancora gelosamente.
L’ho riletto varie volte, per intero o a pezzi.
Magari solo i punti salienti: l’assedio di Atlanta o il
lungo inverno a Tara, per esempio.
Il film l’ho visto con mia madre appena finito di leggere il
libro.
Ricordo ancora il cinema di periferia dove siamo andate
prendendo due autobus.
Ma che spettacolo!
L’ho visto e rivisto.
Per esempio a 16 anni, durante lo scambio studentesco a
Monaco di Baviera, me lo sono sciroppato in tedesco, oppure a 20 anni, a
Londra, nella magnifica versione originale.
E poi ogni volta che passa in televisione gli do una
sbirciata, o di più, se non c’è mio marito…
Che dire? E’ una storia bellissima.
C’è tutto: l’amore, la guerra, il crollo dei miti, la forza
delle donne, le meschinità e gli atti di coraggio, la nobiltà d’animo
inaspettata, il punto di vista sudista,
lo smarrimento nel ritrovarsi a vivere senza più punti di
riferimento.
Nel libro c’è spazio per ogni personaggio, anche il più
secondario.
Realtà che sarebbero rimaste sconosciute se Margaret Mitchell
non le avesse descritte con tanta precisione e sensibilità: la tenutaria del
bordello, il medico di famiglia, il contadino reduce dal fronte, i “negri di
casa” e quelli dei campi.
La guerra di
secessione ed i suoi effetti da ogni prospettiva.
Nel film qualcosa per forza è tagliato, ma di più,
onestamente, non si poteva fare.
Rossella è perfetta. Solo un piccolo dettaglio è sbagliato:
i suoi mitici occhi verdi, più volte descritti dall’autrice, sono azzurri nella
versione cinematografica.
Ma per il resto Vivien Leigh ha incarnato perfettamente la
protagonista: tenace e stupida,
materiale, cinica, invaghita dell’uomo sbagliato, pratica e
contraddittoria.
Una capace di rimboccarsi le maniche e salvare la sua
famiglia e la sua terra senza farsi il minimo scrupolo, anestetizzando
qualsiasi altro sentimento.
Un mulo con i finimenti da cavallo, come le dice la cara Mammy,
che la adorava ma l’aveva inquadrata fin da subito.
Non le ho mai perdonato di non aver capito prima che Rhett
era l’uomo perfetto per lei.
D’altra parte il libro si sarebbe risolto nelle prime 50
pagine e intere generazioni di donne sognanti avrebbero perso questa pietra
miliare della letteratura romantica…
E comunque io sono sempre stata convinta che Rhett dopo averla fatta stare sulle spine per un po’
come si merita, ritorna.
Certo che ritorna, ci mancherebbe!
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Che bello questo post ! E la locanda ... adesso vado cercarla ALMENO su internet per vederla. Lo sai che la scrittrice dopo Via col Vento non ha mai più scritto nulla? Niente, neanche una novella. Ha passato il resto dellavitaa rispondere a tutte le lettere che le lettrici le scrivevano !
RispondiEliminaSapevo, sapevo.... So tutto di Via col vento! E...vergogna delle vergogne mi sono letta anche i sequel scritti da altri, ovviamente odiandoli.
Eliminama... il mio commento è sparito? :(
RispondiEliminaAnche il mio proseguo oltre il finale del film vedeva i due protagonisti ancora insieme, non poteva essere diversamente.
RispondiEliminaGuarda Annalisa già mi stavi simpatica, ma dopo avermi parlato di" Via col vento" , permettimi , ti amo alla follia!
RispondiEliminaPerchè per me questo romanzo , e i personaggi a lui connessi, sono stati la Bibbia della mia vita.
Ereditato da mio padre, fervente lettore, ho portato questo ingombrante romanzo più volte rilegato, e sottolineato in vari punti , dappertutto, come dovesse veramente essere un pezzo di Bibbia da leggere prima di dormire.
Adoro il romanzo, la pellicola, gli insuperabili attori , tutto e di più.
Nella vita reale Vivien purtroppo per superare la sorpresa dell'omosessulaità di Laurence si era data anche all'alcool e è stata una triste scoperta per me, che seguo ancora e sempre questo film, che resta indissolubile nel mio cuore e nella mia mente!
A ognuno le sue debolezze!++++++