venerdì 20 settembre 2013

Giochi e ricordi



Ogni volta che a Verona arriva la manifestazione Tocatì (da stasera a domenica in tutto il centro storico) io parto con i ricordi di come giocavo da piccola.
Ne ho già scritto (I giochi di una volta), ma l’argomento mi piace troppo e poi quando si tratta di rinvangare il passato non mi ferma nessuno!






Io sono una di quelle che da piccola aveva Ercolino-sempre-in-piedi sul banchetto del seggiolone (ti credo che ero inappetente!).

Avevo anche una Mucca Carolina gonfiabile con la quale ingaggiavo corride scatenate. 








Una serie di bambole inquietanti, senza occhi, con i capelli stampati e scoloriti, magari un po’ scucite che vestivo con abitini lavorati a maglia da mia madre, di solito gonne con la pettorina e golfini in miniatura.



 
Abitavo in una palazzina con otto appartamenti e in ognuno c’era una famiglia con bambini della mia età. Una pacchia.
Facevamo banda ed eravamo sempre in giardino o nel garage condominiale se pioveva.
Ci venivano a trovare anche i bambini di altri palazzi e potevamo giocare per ore a nascondino o a palla prigioniera.  


Ognuno portava un gioco e si passavamo il tempo tra partite a carte, a Monopoli, Non t’arrabbiare e dama.

Oppure con le nostre biciclettine partivamo per il Parco Giochi dove c’era una pista ciclistica con i cartelli stradali e perfino un semaforo funzionante.   
Un ponte pedonale passava sopra al percorso e mentre due o tre facevano la gara di velocità gli altri guardavano facendo il tifo.

In quel Parco Giochi c’era anche la pista di pattinaggio in cemento.
Tutti noi avevamo gli schettini di ferro allungabili.
Un aggeggio infernale dove incastrare le scarpe stringendo poi delle cinghie di pelle per non perderli.
Dato che la pista aveva diverse crepe dovute all’età e alle radici degli alberi che crescevano intorno, le cadute erano frequentissime.


Se c’è una cosa che ricordo della mia infanzia è che avevo sempre le ginocchia sbucciate.
I bambini non erano vestiti da fighetti come adesso. 
Avevamo tutti e in ogni stagione, le gambe nude.
I bambini con i pantaloncini corti, noi bambine con la gonnellina e tutti sempre con i calzettoni.

Le ginocchia erano esposte e piene di croste.  
Sento come fosse oggi la sensazione di gelo che sale per le gambe mentre vado a scuola a piedi per mano del mio amichetto Enrico. 
Per mano non perché ci fosse del tenero, ma solo perché lui perdeva sempre i guanti e cosi gliene prestavo uno e ci davamo la mano rimasta nuda per scaldarcela. Che tenerezza!

Anche a ricreazione si facevano un sacco di giochi.  
Girotondi, O quante belle figlie Madamadorè, il telefono senza fili, Un due tre stella e molti altri. 
Per alcuni di questi era previsto di pagare pegno con il famoso Dire Fare Baciare Lettera e Testamento.
Dove ho ben presente il sottile turbamento di quando usciva Baciare, ma ho il vuoto riguardo a cosa prevedesse Testamento.   Boh!

Mi ricordo che i maschi si scambiavano sempre le figurire dei calciatori o le palline con dentro le foto dei ciclisti.
Noi femmine invece organizzavamo sfilate di moda con vestiti vecchi ed accessori che le nostre mamme avevano scartato.  Scialli e cappelli erano i pezzi forti.
Certe volte si rappresentava addirittura una vera cerimonia di nozze, dove bisognava trovare chi facesse lo sposo e soprattutto il prete e poi ci atteggiavamo a seconda dei casi a principessa sposa o a invitata di riguardo.

Mi sono divertita.   
Nessun gioco elettronico. L’unica cosa vagamente tecnologica era il mangiadischi e un visore 3D con i dischetti di foto di Disneyland e di animali selvaggi. 

Eravamo sempre all’aperto.
Le nostre mamme ci chiamavano dai balconi urlando quando era l’ora di cena.
Rientravamo stanchi e sudati, spettinati, spesso con qualche ferita e qualche strappo nei vestiti.

Dopo cena Carosello e nanna.

Ma lasciatemelo dire: che bei tempi!
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8 commenti:

  1. E se ti dicessi che io Ercolino-sempre-in-piedi ce l'ho ancora? E' rosa...
    Da quella a tutto il resto che hai detto, la mia infanzia è stata identica. Pensa io facevo le polpette e i dolcetti con terra e fango, andavo in bici come i maschi, nascondino e poi tutta una serie di giochi con la palla anche da fare da soli.
    Andavo perfino giù per il prato con lo slittino da neve.. e che velocità!
    Me la sono goduta da matti!

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  2. Condivido i tuoi ricordi... tranne i giochi in un cortile pieno di bimbi... però, che bei tempi! :)

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  3. Anche da noi c'è una manifestazione simile ..... in un borgo bellissimo ! Belle anche le foto !

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  4. Le palline con le foto dei ciclisti le ricordo bene.
    E mi colpisce "nessun gioco elettronico"...perchè giusto ieri, parlavamo, di come si divertano i bambini adesso.
    Ma io sono ancora dell'idea, e sarà difficile farmela cambiare, che i bambini possono giocare con qualsiasi cosa NOI decidiamo di dare loro.
    Non sono nati come estensioni naturali della PS3...

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  5. Vero Annalisa...
    Pur avendo fatto molto collegio, ricordo qualche gioco che tu nomini e quanta gioia , quanto divertimento nel farlo...

    I giochi all'aperto, la famosa ricreazione per le monache e le penitenze ..eh..si ricordo tutto...quante meraviglie perdute...
    Ma ci sarà ancora qualche bambino che farà questo tipo di cose?
    Ne dubito molto...
    Peccato!
    Bacio prefestivo!

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  6. anch'io passavo le giornate in cortile, giocando a pallone e a nascondino con un mucchiodi bimbi. I miei pattini erano di plastica, però. Testamento: tu ti volti e un altro bimbo scrive il testamento sulla tua schiena, sfregando bene con le unghie e dandoti una bella botta al momento di mettere il sigillo :)

    PS: in inverno sempre tuta con le toppe, alla bella stagione ginocchia scoperte e croste alte tre centimetri!

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    1. Ma scrivere sulla schiena e poi fare il timbro è dare il calcio...Non era "lettera"?

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  7. Credevo di averti già fatto un commento... boh?!
    bene, comunque oggi ho visto in tele un servizio proprio su questa manifestazione e mi è sembrata MOLTO bella.
    Ma poi mi è sorta spontanea una riflessione: si,i bambini di oggi giocano "solo" con il pc, non sanno più stare insieme e altri luoghi comuni. Ma pensando ai "vecchi" divertimenti passati nel servizio, neanche uno potrebbe essere praticato senza essere SGRIDATI! Per strada non si gioca a palla, in spiaggia no a tutto, non si grida, non si corre, non c'è spazio sui marciapiedi e tutto è pericoloso e dà fastidio ai passanti!
    Poveri cuccioli!

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