giovedì 25 luglio 2013

Dure lezioni



Uscire una sera con due diciassettenni è tosto.

Decine di anni ci separano e questo è un fatto.   

Hai voglia a tenerti informata, ad adeguarti al loro gergo e ad ostentare un look da gggiovane.
Un abisso tra di noi.  

Erano lì, le amiche del cuore, BFF come insegna Paris Hilton, a parlottare di ingiustizie scolastiche e ragazzi ciechi alle loro grazie.   
E di altri insistenti come mosche cavalline scartati a prescindere.

Con i loro shorts tanto vituperati e la loro pelle splendente.   
A chiedermi se le trovo grasse, brutte, con la voce sbagliata e le tette o troppo grandi o troppo piccole. 

Ma insomma: io riesco ancora a sentirmi come allora! 

Voglio anch’io dire la mia su quel tipo carino o su questa canzone.
Non voglio che mi interpelliate come si fa con la zia simpatica per un consiglio.

Io mi sentirei meglio da complice piuttosto che da autista, chaperon e maestra di vita.

Infatti ve l’avevo detto che le ostriche hanno la consistenza di un parassita alieno che uscirà dalla vostra pancia come in Alien, ma avete voluto assaggiarle lo stesso. 
Vi hanno fatto schifo alla faccia del cibo afrodisiaco.
Occhei, alcune esperienze bisogna viverle sulla propria pelle…

Poi andiamo a passeggiare sul lungolago, siete osservate dai giovani virgulti tedeschi ed io resto un po’ indietro, forte della mia acquisita invisibilità. 
Nessuno mi importuna. Ci mancherebbe.

Mi sento proprio fuori posto. Una merda, direi.  

Lì a pensare a quale strada mi conviene fare per il ritorno, a  chiedermi  se è scaduto il parchimetro, alla Tarsu che devo ricordarmi di pagare entro martedì.

Vi vorrei dire che ho rintracciato su Facebook il flirt dei miei diciassette anni.
Perché sì, sapete, anche il mio cuore batteva forte per un ragazzino che non avrei mai più rivisto, alto e bello che sembrava impossibile si interessasse proprio a me.  
Ho guardato la sua foto di oggi e mi è passata la voglia di contattarlo. 
Questo però non ve lo direi e infatti lascio stare e rimugino sulla pila di panni da stirare che dovrò affrontare domani.

Insomma questo posto All you can eat che a  voi piace tanto, non mi ha entusiasmato. 
Per me un bel menù e un solerte cameriere sono da preferire.

Sarà l’età!?
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9 commenti:

  1. C'è un'età per tutto!
    E con questa banalità... vado a pagare la bolletta del gas.

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  2. Quanto ridere... (con una punta di amarezza)

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  3. Annalisa una volta usciamo assieme e ce li commentiamo tutti, i bei ragazzi!

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  4. Mia bella e dolce Guastablog, perchè pensare sempre all'età....
    Sei bella da morire , sai che puoi avere ciò che vuoi, certo a ognuno il suo tempo, mai aver rimpianti nella vita e poi proprio tu , che a parer mio modesto hai meritato tanto e avuto cio che volevi avere...
    Sei una fata che può elargire le sue grazie in diversi modi con persone diverse,ma la scelta del tutto è sempre tua..
    Ciao splandore!!!!

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  5. ahahahahah e ti credo... c'è una differenza spaventosa. Mi trovo meglio con gente 10 anni più grande che con gente 10 anni più giovane, sicuramente :)

    E alla fine sticazzi, non tornerei a 17 anni nemmeno sotto tortura... meglio guardare avanti!

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  6. Così affine ai miei pensieri...
    Ti abbraccio! :)

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  7. Annalisa, mi fai morir dal ridere seppur tutto ciò che scrivi è verissimo!
    Ma sai che io ogni tanto ripenso a quegli anni, che sono stati bellissimi e spensierati come mai più in seguito, e non riesco a dire che sono stati "i più belli in assoluto"???
    Mi sono divertita un sacco, ne ho fatte di tutti i colori, ma penso che ogni età abbia delle cose memorabili e quindi ora mi gusto quelle dei miei primi "anta" ...

    PS: e poi vuoi mettere quell'invisibilità??? Non sai quanto mi rompeva e mi rompe tuttora quando mi guardano per strada ... argh!!!!

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