Ieri trasferta milanese per visitare MIA Fair, la fiera
internazionale d’arte dedicata alla fotografia e al video, dal 22 al 25 maggio
presso Superstudio Più in via Tortona 27.
Una fiera imperdibile per chi ama la fotografia come
noi.
Il modo per vedere riunite in un unico spazio tutte le
tecniche, le sperimentazioni, le rivisitazioni e anche le varie filosofie di
approccio allo scatto di decine di fotografi italiani e stranieri.
Ogni artista aveva a disposizione uno stand come fosse una mini galleria d’arte che esponeva la sua "Personale".
Il mio giudizio, per quel che conta ovviamente, è diviso tra tecnico ed artistico o emozionale che dir si voglia.
Quindi dirò che tecnicamente sono tutti promossi.
E ci mancherebbe. La
maggioranza degli espositori fa il fotografo di mestiere e quindi la qualità è imprescindibile.
Ma si parlava di fiera “d’arte” e qui magari si può disquisire.
Basti pensare che già io e mio marito, due persone diciamo così "in sintonia",
siamo stati colpiti da opere diverse, da soggetti agli antipodi, abbiamo dato
interpretazioni diametralmente opposte delle stesse foto, esaltandole o
stroncandole.
Ma l’arte ha questa caratteristica.
Veniamo colpiti ed emozionati da qualcosa che miracolosamente tocca la
nostra sensibilità, sensibilità che è il frutto di un percorso personale unico
ed inimitabile.
Così, appunto per quel che può valere, vi parlerò di quei
pochi artisti le cui opere ho trovato nelle mie corde.
Alan Marcheselli, nello stand Impossible Project, con il suo
progetto “Umore Nero”.
Qui parliamo di fotografia istantanea.
Minuscole sagome di figure umane si aggirano in un mondo solo
apparentemente colorato, un mondo senza vita, estraneo.
Bruno Cattani ed i suoi “Playing Dreams” dove i pupazzetti o
le macchinine usate dai bambini per giocare sono fotografati così come sono
stati lasciati.
Ingrandimento e colore “anni ‘50” rendono questi scatti
estremamente evocativi e decorativi.
Toni D’Andrea ed i suoi “Botanical Portraits” .
La maestria del fotografo riesce a esaltare
soggetti che ormai diamo per scontati.
Frutta,
verdura e fiori fluttuano ingigantiti in uno spazio nero, emergendo in tutta lo
loro opulenza.
Riccardo Varini. Qui invece viene tolto quasi ogni colore e restano pochi contorni che sembrano lo schizzo del paesaggio ritratto.
La stampa su carta cotone esalta ancora di più
questo genere di fotografia .
Molto elegante e onirica.
Kacper Kowalski, pilota e fotografo che offre una prospettiva tutta nuova della foto paesaggistica: una visione aerea perfettamente perpendicolare al soggetto.
I paesaggi della suo Polonia sono eccezionali.
Kacper Kowalski, pilota e fotografo che offre una prospettiva tutta nuova della foto paesaggistica: una visione aerea perfettamente perpendicolare al soggetto.
I paesaggi della suo Polonia sono eccezionali.
Last but not least
due artiste che per motivi diversi mi hanno colpito moltissimo.
Qui, tra l’altro si parla non di sola fotografia, ma di un
progetto artistico completo.
Paola Risoli. L’opera esposta fa parte della serie “Bidonville”.
Un vecchio fusto per gasolio, ripulito ma non restaurato,
al suo interno diventa una sorta di set cinematografico che l’artista arreda
creando piccoli ambienti, dove troviamo sedie, tavoli, televisore che proietta
immagini, usando materiale di recupero.
Da uno squarcio sul bidone si vede l’interno che è stato
fotografato e stampato in grandi dimensioni.
L’illusione è perfetta ed il tutto è stupefacente.
Le foto sono scattate da un treno in corsa, montate su un
supporto rigido che scorre su guide metalliche a formare due porte su un’altra foto dello stesso
paesaggio, fermo o mosso, come accade quando si viaggia in treno.
L’opera più azzeccata è quella dove gli strati delle porte
sono tre e aprendole e chiudendole velocemente si produce lo stesso rumore del
treno sulle rotaie.
C’erano moltissime altre belle foto, magari più tradizionali e scontate o al contrario troppo moderne per i miei gusti.
Quello che posso dire è che c’è un bel movimento in questo campo.
C’è molta voglia di emergere e di distinguersi dalla massa di
Instagramers e fotografi da Facebook.
É una vera sfida, di questi tempi.
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#miafair #fotografia #fotografi
Per degli appassionati come voi deve essere stato davvero interessante. Mi ha colpito il progetto "Voyages", forse perchè sono stata pendolare sul treno per molti anni e amavo gardare fuori dal finestrino perdendomi nelle immagini che impressionavano l'occhio...
RispondiEliminaAltra mostra strabilliante cara Annalisa, peccato che non riesca ad apprezzarla come di dovere, perchè, al solito sono appena uscita dal pronto soccorso per l'ennesima fibrillazione atriale!
RispondiEliminaBacio cumulativo!
Ma noooo, povera! Stai tranquilla, riposati. Un abbraccio da tutti noi!
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