lunedì 12 marzo 2012

Gli effetti della convivenza - 2

La sua collezione di Ferrari
La settimana scorsa il blog Atelier Buffo ha pubblicato un simpatico post con questo titolo ed io copio spudoratamente l’idea per raccontare la mia versione.

Quando si inizia a convivere, soprattutto se si è più che adulti, capita di avere già la propria casa arredata e ci si trova a dover concentrare in un solo appartamento tutto quello che si è accumulato in anni di sregolata vita da single.
I miei oggetti Thun, le sue
valvole e le radio di bachelite


Per prima cosa gli inevitabili doppioni che vanno da due lavatrici, due ferri da stiro con relativa asse, scope elettriche, macchinette del caffè, stenditoi e quant’altro. 
Pentole, piatti e posate, tovaglie e biancheria buoni per aprire un piccolo agriturismo, mollette, vasi per i fiori, ma anche phon, forbicine, annaffiatoi e portaombrelli.  

Noi abbiamo usato la politica del “mettiamo via per quando avremo la seconda casa”. 
Sono passati quasi vent’anni e molti degli esuberi sono ancora belli impacchettati e stivati tra cantina e ripostiglio…

Le mie foto e la sua radio
hanno la stessa età...

Poi c’è la questione più spinosa: arredamento, soprammobili, quadri e collezioni.

Probabilmente se ci si è messi insieme, si hanno anche gusti simili.
Questo aiuta moltissimo, ma non sempre tutto coincide. 
E’ inevitabile e anche auspicabile che ognuno abbia la propria personalità e soprattutto i ricordi del proprio vissuto.

Qui subentra un lavoro degno dei migliori diplomatici. 

Bisogna mediare tra l’orrore che ci provoca la sua collezione di bonghi e la ripugnanza che lui ha per le fantasie a fiorami rosa e le tazzine di ceramica inglese.

Il mio bronzetto, le sue macchine fotografiche
Bisogna accettare il suo orrendo set taglia barba e capelli vicino alle nostre belle candele profumate con le conchiglie.  

Ma, come diceva la blogger di Atelier Buffo, capita di apprezzare oggetti che mai avremmo pensato di metterci in casa. 
Si apre un mondo nuovo fatto di gusti diversi che senza fatica diventano anche i nostri.

Vecchi attrezzi ginnici...
A noi è andata così e devo dire che i nostri compromessi “arredativi” hanno portato ad un risultato che entrambi amiamo molto e che ci sembra tutto sommato equilibrato ed anche divertente.

L’unico problema sono i metri quadri. 
Non sono mai abbastanza, perché, se è vero che facciamo convivere le nostre passioni, è anche vero che nessuno è disposto a rinunciare al suo pezzetto di mensola o di muro.

Ci vorrebbe davvero la seconda casa! Sarà meglio insistere con il Superenalotto…
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2 commenti:

  1. Hehehe! Avevo letto il post di Atelier Buffo e anche il tuo commento, ricordavo le Ferrari! Anche noi abbiamo dovuto trovare un compromesso nell'arredamento come in tante altre cose... ma è proprio nelle differenze che è bello conoscersi e crescere insieme!
    Avanti col superenalotto... chi non gioca non vince! Senza esagerare!

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  2. Troppo bella la foto di Tabù con Urian !!!

    Per quanto riguarda invece "gli effetti della convivenza"...è proprio amore vero!! (per fortuna!) .... mi cassarea tutto fora dalla finestra.... (la so roba ovviamente no la mia)
    hi hi hi !!!

    baci
    La Zorza (affeSSSionata lettrice)

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