sabato 24 marzo 2012

Evoluzioni o involuzioni?

Via Mazzini a Verona è la strada dei negozi e dello “struscio”.    
Io, dall’alto della mia veneranda età, ho seguito tutti i cambiamenti e le ristrutturazioni.

Una volta, diciamo negli anni ’80, era la strada dei negozi di scarpe.   
C’erano poi dei punti fermi per i veronesi, tipo il grande negozio di tessuti o quello di biancheria di lusso.

La birreria Forst, il caffè Motta, la libreria Ghelfi & Barbato, la farmacia alle Due Campane.

Riferimenti per tutti, luoghi dove ci si dava appuntamento. 

Un po’ alla volta tutto è cambiato e con il passare degli anni è diventata la via degli occhialai e poi quella delle mutande.

L’ultimo duro colpo per una nostalgica come me è l’annuncio della chiusura della libreria. 

E' accaduto quello che avevo tristemente raccontato nel mio post  del 7 gennaio: dopo più di 80 anni non ha resistito all’apertura di una megastore Feltrinelli a 20 metri di distanza.

E la dura logica del mercato si dirà. Ma è triste comunque.  

Invece dove una volta c’era  il Supercinema  ha aperto Kilo Fascion (sì, scritto proprio così).  
Un grande sotterraneo pieno di scarpe, borse e vestiti affastellati che si comprano a peso.
Uno deve avere l’occhio dello shopper scafato e molta fortuna per quanto riguarda le taglie disponibili e si porta a casa capi firmati a buon prezzo, come dal fruttivendolo.
Non occorre mettere il guanto di plastica trasparente, ma il sacchetto che ti danno è altrettanto brutto.

Mi sono adeguata, ho trovato una borsa e un vestito niente male, però c’è qualcosa che non mi piace comunque in questa evoluzione commerciale.

Il livello si è abbassato. Che pensiero snob.  Però è così che è andata.
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6 commenti:

  1. Oddio, il Kilo Fascion mi ricorda quelle bancarelle al mercato dove tutto è appunto ammassato e devi fare a gomitate solo per buttare l'occhio. Non riesco mai a comprare niente.
    E' così, purtroppo. La globalizzazione e le grandi catene vincono sui piccoli, è successo anche qui nel mio paesello.
    Mi viene in mente "c'è posta per te" con quei meravigliosi Meg Ryan e Tom Hanks..

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  2. peccato, peccato, peccato per la libreria "antica"... amo le Feltrinelli per la quantità e la scelta, per l'ordine, per la facilità di muoversi tra gli scaffali ma... vuoi mettere il piacere di entrare in una libreria "vera", chiedere ai commessi, sfogliare un libro e poi il giorno dopo tornare e scambiare due chiacchiere con lo stesso addetto, che ti gira qualche dritta su opere appena uscite... insomma, non si poteva far nulla per salvarla?

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  3. Diciamo la verità... la libreria era bella e affascinante solo all'esterno, ci andavo di rado, scegliendone altre, pur meno "fascinose" perchè il personale/o i proprietari non saprei, erano davvero antipatici e scorbutici, quando dovevano trovarti un libro tra gli scaffali. Quasi facessi loro un dispetto !... Ma era matematicamente impossibile cercarselo da soli !!

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    1. E' vero, non erano molto simpatici... Però a me mancherà la vetrina con tutti i libri fotografici di grande formato, ogni mese con soggetto diverso, tipo le uova Faberge, gli orologi da taschino, le auto da corsa...

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  4. non sono di verona pertanto non ho mai conosciuto i negozi tradizionali di via Mazzini. Posso dire però che la libreria Guelfi e Barbato è sempre stata un punto di riferimento nelle mie ".......capatine in centro". Un punto elegante e discreto dove leggere e comprare libri. Ci mancherà.............

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  5. Kilo fashion?ke skifooooo

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