Vengo sollecitata a scrivere dell'ansia da tempo libero....
Io non ci avrei mai pensato, dato che faccio parte di quel genere di persone alle quali viene l'ansia quando devono fare qualcosa di specifico entro una scadenza e non il contrario.
Ma so che esiste.
Probabilmente il danno viene fatto già dai genitori che organizzano il tempo libero dei figli fino all'ultimo minuto disponibile: nuoto, lezioni di piano, corso di lingua straniera, magari danza hip hop e scacchi.
Cresciamo con sempre qualcosa da fare a una certa ora di un certo giorno.
Andiamo in vacanza in villaggi dove la giornata è scandita da precisi impegni: risveglio muscolare, tiro con l'arco, giochino "vinci l'aperitivo", corso di ceramica, torneo di tennis, prove per le scenette con gli animatori, karaoke...
Ci piace lamentarci che siamo pieni di impegni e nello stesso tempo lo ammettiamo con orgoglio: "sono una persona molto impegnata". Sai che soddisfazione!
Così dopo una settimana di lavoro pesante sia fisicamente che mentalmente, c'è chi si ritrova al week end estraneo in casa propria, claustrofobico, annoiato e demotivato.
Per non parlare di chi va in pensione e dopo poco riprende a lavorare come "consulente" o tira un colpo.
Dobbiamo imparare ad apprezzare una sana noia. Ciondolare senza scopo per casa ascoltando vecchi dischi, sfogliare pigramente riviste, farsi lunghi bagni avvolti da sali profumati, fare passeggiate guardando come sono cambiati i quartieri, le strade dove passiamo sempre frettolosi in macchina, parlare con gli altri del più e del meno, ascoltarci e ascoltare chi ci è vicino... con attenzione.
Coltivare un hobby, qualcosa che tenga le mani occupate e possa far ascoltare la musica: pittura, modellismo, lavoro a maglia, preparazione di conserve e marmellate... ma senza fretta di finire, anzi, qualcosa da poter lasciare in sospeso e ritrovare la prossima volta.
Altrimenti procurarsi il miglior divano che ci si può permettere e immergersi nella visione di un lungo film: o si apprezzerà o ci si addormenterà...in ogni caso saranno passate minimo un paio d'ore e saranno due tacche in meno in questa giornata che non finisce più.
Consiglio agli irriducibili ansiosi la visione di "About a boy", dove Hugh Grant, ricco sfaccendato, dice che per far passare il tempo senza angosciarsi divide la giornata in sezioni di mezz'ora, da riempire con diverse attività, dal volontariato alla cura dei capelli, dalla visione di soap opera ai quiz. All'inizio sembra funzionare benissimo...
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