martedì 27 luglio 2010

Facebook e l'operazione nostalgia

Sì, anch'io ho ceduto al lato oscuro e un paio d'anni fa mi sono iscritta a Facebook.
Suddividerei la "questione Facebook" in quattro fasi:

I Fase - Diffidenza e cautela

Ne avevo sentito vagamente parlare.
Mio marito lo aveva descritto come uno strumento innocuo per restare in contatto o ritrovare vecchi amici....vabbè, se proprio ci tieni iscrivimi.

Ho cercato una foto recente ma dove mi si vedesse da lontano, ho scritto pochissime informazioni su di me, tipo DONNA, in cerca di AMICIZIE IN RETE, basta.

Per un paio di mesi non è successo assolutamente nulla.
Avevo 2 amici: mio marito e suo figlio.
In bacheca trovavo solo link a gruppi musicali sconosciuti e i botta e risposta tra il mio figliastro e i suoi 300 e rotti amici.

Non capivo cosa dovevo fare e quale utilità avesse per me questo mezzo.

Poi durante le vacanze di Natale sono stata contattata da un vecchio compagno delle superiori, che mi aveva trovata per caso e che parlava di cose completamente rimosse.
Premesso che ancora adesso non ricordo chi sia, questo fatto ha scalfito il mio scetticismo e, carta e penna alla mano, ho iniziato a scrivere i nomi di tutti compagni di scuola che ricordavo e di tutti gli ex colleghi e amici del passato.

II FASE- L'entusiasmo del segugio

Quello è stato il periodo più divertente.
Rovistare tra vecchie foto e cartoline, provare i nomi con i cognomi per vedere se suonavano giusti, telefonare a parenti e amici chiedendo: "ti ricordi come si chiamava quella che si era rifatta il naso quando io ho fatto la scrutatrice alle europee del '79? Quello che chiamavamo "il genietto" e "Tarmax". Il nome vero qual era?".

Un po' alla volta trovavo le persone e con i vari suggerimenti di amicizia in poco tempo ero arrivata a ben 25 amici.
Non mi vergogno di dire che ero quasi felice.

Era tutto uno scrivere e rievocare vecchi tempi e raccontare cosa si era fatto in tutti questi anni

Le mie giornate erano divise tra le incombenze abituali e un continuo rimuginare su vecchi fatti e vecchie amicizie.
Una specie di schizofrenia tra il presente e il passato, che ogni tanto, nel bel mezzo di un pranzo o per strada mi faceva esclamare: "Pinco Pallo!!!! - ecco come si chiamava!".

Nel frattempo ero diventata il genio dello scanner e giù a creare album di foto dei vari periodi: scuola, lavoro, vacanze... Taggavo a destra e sinistra e le soddisfazioni non mancavano: "Che bei tempi!" "Sei mitica!" "Ma dove hai trovato questa foto?!?!" "DOBBIAMO RIVEDERCI"....

III Fase - La rimpatriata

Ed ecco da più parti la richiesta sempre più pressante: "Organizziamo una cena!" "Dai, tu che hai tempo, organizza una re-union!".

E allora vai: messaggi, ma anche mail agli irriducibili che non si vogliono iscrivere a Facebook, ricerche sulle pagine bianche, su PIPL, come un agente della FBI a cercare le persone disperse nel tempo e nello spazio.

"Iscrivetevi!" Sembravo una di quelle "pasionarie" coinvolte in missioni umanitarie alla ricerca disperata di fondi.

E finalmente i primi incontri: il caffè con il compagno delle elementari, l'aperitivo con l'ex collega, la cena delle medie, delle superiori, dell'ultima ditta per la quale avevo lavorato, in un crescendo di amarcord e di confronti impietosi tra l'immagine di allora e le rughe e le pance di oggi...
"Come stai bene!" "Sei sempre uguale!"

Ma dove?!?
Ha cominciato a prendermi una tristezza strisciante, una desolazione, vedere uomini che ricordavo anche con un certo rimpianto, trasformati in vecchiotti imbolsiti, compagne di scuola incartapecorite, capelli bianchi o malamente tinti, tanti chili di troppo...

E la cosa più amara: non avevamo più nulla da dirci, ci univano solo vecchi aneddoti che non facevano nemmeno più ridere.

IV Fase - Disincanto e noia

Ed eccoci qua: con una settantina di presunti amici, a condividere link che non vengono più commentanti da nessuno, a mantenere tristemente il mio campo di Farmville, a non provare a cercare più nessuno per non avere delusioni.

Eppure qualche volta c'è ancora un guizzo: mi contatta qualcuno e per un attimo torna quella gioia infantile, come aprire un pacchetto misterioso o trovare un giocattolo dimenticato.

Ma ormai dura poco.
Tutto si riduce a qualche scambio di battute, due o tre tag e poi ognuno per se', come nella vita vera.
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1 commento:

  1. ma guarda un po' cosa sono andata a pescare! dovresti riaggiornarlo questo post e scrivermi cosa ne pensi ora: facebook tre anni dopo :)

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