martedì 12 agosto 2014
All'ombra del nocciolo
Oggi ho finito di leggere questo romanzo.
Il caso vuole che proprio il 12 agosto di 70 anni fa accadesse un fatto tremendo che è esattamente il fulcro della storia raccontata in questo libro: la strage nazista di S.Anna di Stazzema.
Massimiliano di Nicolantonio, l’autore, è una di quelle persone che ho conosciuto navigando in rete.
Assieme alla moglie cura un blog molto divertente, I viaggi di Maya, che racconta le vicissitudini di due genitori con un paio di figli piccoli alquanto vivaci.
Fatto sta che commentando qualche suo post ed avendo alcune conoscenze virtuali in comune, è stato così gentile da chiedermi l’amicizia su Facebook.
Non ci scrive molto, ma quando lo fa è sempre interessante leggerlo.
Mese dopo mese tra le varie notiziole sui figli, sul frutteto che ha impiantato o sui problemi in ufficio, apparivano anche segnali strani, accenni su qualcosa che stava scrivendo, su alcune ricerche che stava svolgendo.
Anche acquisti particolari, tipo una fonovaligia e alcuni vecchi dischi a 78 giri, che poi ho scoperto avere il loro posticino in tutta questa faccenda.
Il tutto ha portato alla bella notizia che aveva finito di scrivere un romanzo e che sarebbe stato pronto per la stampa nel giro di poco tempo.
Infatti dall’inizio di luglio “All’ombra del nocciolo” è disponibile in libreria ed anche in e-book.
Una bella soddisfazione per lui ed un omaggio a suo nonno – protagonista della storia – veramente prezioso.
Prezioso per noi e per le generazioni future, perché certi avvenimenti non devono essere dimenticati e quando si ha l’opportunità come Max (mi permetto di usare il suo diminutivo vista l’inconsueta lunghezza del suo nome e cognome…) di sentirli raccontare dai diretti interessati è quasi un dovere trasmetterli e farli conoscere a tutti.
La storia inizia in Sardegna nel 1942, ma il nostro protagonista dovrà raggiungere gli zii a Forte dei Marmi e da lì alcuni mesi dopo l’armistizio, tutti saranno costretti a sfollare verso Sant’Anna di Stazzema per sfuggire ai nazisti.
Ma la furia nazista purtroppo si abbatterà sulla povera gente che si era rifugiata tra i monti impossibilitata ad eseguire l’ordine dei tedeschi di raggiungere Parma senza mezzi di trasporto e 560 tra donne, uomini e bambini saranno barbaramente uccisi.
Scopriamo così che questo eccidio non è stata una punizione per aver aiutato i partigiani, ma solo un atto terroristico per far capire cosa capitava a chi non eseguiva gli ordini delle SS.
Il romanzo comunque ha un respiro molto più ampio: racconta di fatti quotidiani, di persone, di come era vivere nella paura costante, nell’incertezza del futuro, sempre affamati, sradicati e vulnerabili.
Ci descrive fatti che per nostra fortuna non appartengono più all’Italia, ma che purtroppo appartengono a milioni di altre persone nel mondo dove guerra e fame la fanno ancora da padrone.
Max ha scritto molto bene, è stato accurato e sensibile, senza cadere nella facile retorica alla quale spesso siamo stati abituati quando di tratta di fascisti e partigiani.
Invidio Max, sia per la sua bravura di scrittore che per la possibilità che ha avuto di farsi raccontare questa storia direttamente dal nonno.
Mio padre era militare in Sardegna proprio nel 1942 e tutto quello che so è che pativa la fame e delle donne vestite di nero gli hanno regalato del formaggio di capra che lui descriveva come il più buono che avesse mai mangiato.
Della sua prigionia in Corsica, del suo arrivo a Salerno e della sua lenta risalita fino a Verona so pochissimo, alcuni accenni alla distruzione di Montecassino e poi basta.
Non ne parlava volentieri e ora è troppo tardi per fare domande.
Ringrazio quindi Max per avermi fatto conoscere un po’ meglio l’ambiente e molte delle sensazioni che anche mio padre probabilmente ha vissuto e provato.
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Non mancherò di leggere questo libro che deve essere senza dubbio molto interessante, anche perchè penso di essere iscritta al blog "I viaggi di Maya"..
RispondiEliminaBuon sabato , bell'amica mia!
Grazie, una recensione bellissima. :)
RispondiEliminaPrego, non ho scritto nulla che non fosse vero e meritato! Ti auguro almeno 10 ristampe e che magari traggano un film o una riduzione televisiva. Sarebbe molto adatto secondo me....
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