mercoledì 27 febbraio 2013

Stand-by




E’ difficile scrivere un post in questi giorni.

Da ieri rimugino sui vari argomenti che potrei affrontare ma il pensiero torna lì, al risultato delle elezioni politiche.


Mi sembra che parlare d’altro sia superficiale  e vigliacco ma nello stesso tempo io non sono un’esperta ne’ di politica ne’ di economia o finanza e così mi sento inadeguata ad affrontare la questione.

In ogni caso ho votato e questo conta qualcosa.

Anzi, ho la sgradevole sensazione di aver sprecato il mio voto, ma questo è un problema mio mentre i problemi dell’Italia toccano tutti.

Cosa succederà adesso? 
Di tante belle promesse che ogni schieramento ha fatto, riusciremo a vederne realizzata qualcuna?

Chi farà un passo indietro per accordarsi e poter governare?   
Verrà chiesta la fiducia per ogni decisione che prenderà l’esigua maggioranza?

Quello che mi da’ più fastidio al di là di tutto è l’opinione degli stranieri e come ci dipingono sui loro media.   

Odio ricevere i tweet del mio amico americano che, fortunello, vive a Stoccolma e mi chiede stupefatto perché Berlusconi ha potuto presentarsi di nuovo dopo tutto quello che è successo e soprattutto perché ha ricevuto ancora così tanti voti.

Non so rispondere. Sono annichilita.

Mia figlia si è resa conto con orrore che l’anno prossimo potrebbe dover votare. 
L’ho tranquillizzata subito: “compi 18 anni in maggio…si voterà sicuramente prima!”
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2 commenti:

  1. Credo che urgano delle riforme... continuo a non capacitarmi di come un pluri-indagato ecc ecc possa candidarsi e ri-candidarsi.. e che poi venga votato e così tanto... forse ce lo meritiamo!
    Credevo proprio che questa volta la nazione si sarebbe fatta sentire e invece...
    Condivido l'imbarazzo su come veniamo visti nel mondo, è un'assurdità e siamo proprio noi che non ce ne accorgiamo?
    Continuo a pensare a Pertini...

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  2. Quando andiamo in un paese straniero fa male sentire risolini di accompagnamento mentre parliamo di alcuni personaggi politici... e non serve a nulla escludersi dall'associazione, l'imbarazzo rimane. Ci domandiamo perché...

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