venerdì 2 novembre 2012

Le pietre dei miei viaggi

Ecco un’altra bella iniziativa di Monica Viaggi e Baci, questa volta dedicata alle “pietre” che abbiamo incontrato nei nostri viaggi.

La regola parla sempre di 3 foto, ma in deroga io aggiungerò un piccolo collage a ognuna, per "spiegarmi meglio"...

Inizierò da molto lontano, ma non nello spazio, bensì nel tempo.

Infatti vi porterò in Trentino, che circa 200 milioni di anni fa era lambito dal Mare di Tetide.
In quello scenario di acqua e sabbia si muovevano i dinosauri, erbivori e carnivori.

In località Lavini di Marco, poco distante da Rovereto, è possibile visitare un sito molto particolare che conserva le loro orme e le loro piste.


 

Individuato alla fine degli anni Ottanta e sistematicamente studiato dal 1992, questo geosito o geotopo (luogo che testimonia l'evoluzione della crosta terrestre e l'influenza che essa ebbe sulla vita e l'uomo) raccoglie testimonianze risalenti ad un periodo compreso tra i 202 e i 140 milioni di anni fa.

Grazie ad esse gli studiosi hanno potuto identificare le tracce di oltre duecento animali e, pur nell'impossibilità di identificarli tutti, hanno potuto "classificare" i dinosauri che nel Giurassico inferiore popolavano la zona.

Aperto e accessibile tutto l'anno, il percorso ai Lavini di Marco è suddiviso in cinque settori parzialmente attrezzati: la strada forestale, il Colatoio Chemini (dal nome del naturalista Luciano Chemini che per primo ha scoperto le orme), la grande piega, i colatoi inferiori, le "laste alte".

Consiglio la visita a tutti, ma soprattutto a chi ha figli in età scolare, perché mettere i propri piedi dentro l’orma di un dinosauro è un’esperienza che li divertirà moltissimo.

Impronte diverse e .... una bambina T-rex!

Mi allontano un po’ nello spazio e mi avvicino nel tempo: siamo a Carnac, in Bretagna, regione della Francia del Nord Ovest.

Il suo nome significa “luogo dei tumuli di pietra” ed è il sito preistorico più importante d’Europa e si ritiene che sia stato abitato fin dal 5700 a.C. .


Il paese è noto per il suo complesso megalitico tra i maggiori al mondo, comprendente vasti campi di menhir alti fino a 5 metri (1.169 disposti su una decina di file in località Ménec -luogo del ricordo - a un chilometro dall'abitato, altri 1.029 a Kermario - luogo dei morti -  sempre nelle immediate vicinanze di Carnac e 555 a Kerlescan - luogo dell'incendio - ) così come  dolmen situati in massima parte a Kermario.

È presente inoltre il Tumulo di Kerkado, che risalente al 6.500 a.C., costituisce la più antica costruzione europea di pietra, ancor prima delle piramidi egizie.

Gli allineamenti si estendono lungo la strada per circa 4,5 km, tutti disposti parallelamente al mare. 

I motivi di tali allineamenti sono ancora sconosciuti.
Le ipotesi sono tante: complesso religioso, funerario o astronomico e nascondono una realtà che forse non conosceremo mai.

Patrimonio dell’Unesco, al momento presenta diversi recinti (che non c'erano quando l'ho visitato io) perché il flusso dei turisti aveva rovinato la vegetazione che compattava il terreno dove sono infissi i menhir.


Una me 14enne sul Grand Menhir (megalite di 20 metri spezzato in 4 parti)

Torniamo in Italia, più precisamente a Pompei, dove la vita si è fermata nel ’79 d.C.

Nell'area degli scavi archeologici è stata portata alla luce l'antica città romana distrutta tragicamente a seguito dell'eruzione del Vesuvio.   
L'improvvisa pioggia di cenere e lapilli e lo spesso strato di polvere che ne è risultato hanno cristallizzato nel tempo l'intera città e la sua tragedia preservandoli nei secoli.


L’Unesco ha dichiarato Pompei Patrimonio Mondiale dell’Umanità, insieme alla vicina Ercolano e ai comuni limitrofi, tutti sepolti dalla lava. 

Si tratta di impareggiabili testimonianze sulla vita di un tempo lontano, uniche nel loro genere.
I resti dell’antica Pompei furono scoperti per caso nel XVII secolo, ma soltanto dopo, nel corso dell’Ottocento, vennero condotte vere e proprie campagne per riportare alla luce i numerosi tesori che il Vesuvio aveva provveduto a nascondere. 

Oggi ci si trova al cospetto di uno dei siti archeologici più noti del mondo, con una ricchezza indescrivibile di edifici, affreschi e antiche suppellettili.
Passeggiare per le sue strade, visitare le ville, i negozi e perfino il lupanare è un’esperienza bellissima e toccante. 

I calchi in gesso dei morti ce li mostrano intenti a dormire o a fuggire disperati. Emozionante.

Purtroppo quello che era rimasto quasi intatto per 2000 anni si sta distruggendo per l’incuria e per la cronica mancanza di fondi per la manutenzione.   
Spero veramente che si riesca a preservare una tale meraviglia e a trasmetterla alle future generazioni.

Passaggi pedonali, statue in bronzo e ...in carne ed ossa!


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4 commenti:

  1. Bellissimo il tuo post.... Visitai Pompei circa 30 anni fa... rimasi assolutamente colpita dai corpi pietrificati coperti di lava e maliziosamente divertita dalla casa delle Lupanare... non sono ancora riuscita a portarci mia figlia... meglio che convinca mio marito il più in fretta possibile, prima che il sito venga rovinato irrimediabilmente... complimenti!

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  2. Le iniziative di Monica sono molto utili, ci fanno scoprire sempre nuove mete come Lavini di Marco, una scoperta molto interessante.

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  3. Che meraviglia, 3 posti dove non sono mai stata. Per lo stesso motivo di Monica, spero di poter andare presto a Pompei!

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  4. Cavoli Annalisa, questa volta il GRAZIE te lo devo scrivere a caratteri cubitali. Non solo mi hai dato un'idea per una gita in Trentino in un luogo di cui ignoravo completamente l'esistenza (e con un figlio semi-paleontologo è una grossissima mancanza!), ma soprattutto hai parlato del MIO luogo archeologico del cuore: Carnac!
    L'ho visitato all'età di 9 anni e da quel momento sono andata avanti anni con il sogno di fare l'archeologa da grande ...

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