domenica 28 agosto 2011

Raduni d'epoca

Nell’ambito dell’Antica Sagra di Dossobuono cui accennavo nel precedente post, era previsto anche un raduno di auto e moto d’epoca.

Mi colpiscono di più le automobili.  Una buona metà non sono altro che quelle che giravano per strada quando ero piccola e anche ragazza.   
Le 500 delle mamme dei miei amichetti, i maggioloni cabriolet del figo della compagnia, il Duetto di quello che aveva il papà con i soldi, le Fiat 127 e 850, qualche Mercedes barra 8, la mitica Dune Buggy e la Mehari.

Per fortuna che ci sono anche le Topolino e le Balilla, altrimenti penserei di essere proprio decrepita.

In ogni caso tutte le automobili sono magnificamente conservate. La carrozzeria perfetta, le cromature lucide, gli interni di pelle, i cruscotti di radica o di alluminio a specchio.
Non erano così belle nemmeno quando sono uscite dal concessionario, decenni fa.

Parallelamente mi capita di partecipare, l’ultima volta ieri, a raduni di vecchi amici, ex compagni di scuola, ex colleghi miei e/o di mio marito.
Siamo decisamente peggio conservati.   
Nonostante alcuni lavori di restauro, soprattutto da parte delle donne, il passare degli anni è evidente e spesso impietoso.

Ma questo sarebbe il meno. Nel senso che è nell’ordine naturale delle cose e bisogna farsene una ragione.

La cosa peggiore è che noi, al contrario delle vecchie automobili, possiamo raccontare la nostra vita ed il nostro presente. 
Condividere queste notizie con gli altri partecipanti.

Di cosa parliamo? 
Si parte dall’elenco delle separazioni e dei divorzi. Purtroppo c’è già anche qualche vedovo.

Poi si prosegue con la lista degli interventi chirurgici subiti e delle varie medicine che si devono prendere quotidianamente.   
Scambio di nominativi di medici e di centri per l’implantologia dentaria e anche spiegazione di diete miracolose per rimettersi in forma velocemente.

Ci si consola a vicenda sui rapporti con i figli, dai problemi scolastici ai morosi inadeguati.  Dall’università che non finiranno mai, al lavoro che non troveranno mai. Tutti sperano comunque di diventare nonni, così, come progetto per il futuro.

Si passa per l’ovvia insoddisfazione lavorativa, la consapevolezza di non poter cambiare e l’unico miraggio possibile: la pensione.
Quando finalmente tutti faranno le cose che non riescono a fare, siano modellini di velieri o safari in Africa.

La ciliegina sulla torta è lo scambio di notizie sui propri genitori.  Alcuni già morti, altri gravemente infermi (e qui l’Alzheimer la fa da padrone), altri in buona salute ma fastidiosi come delle zecche.

A questo punto il caffè l’abbiamo bevuto (con poco zucchero…la glicemia, si sa) e ci facciamo una grappetta per tirarci su. 

Ma ci vorrebbe l’argano.
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1 commento:

  1. Ho sorriso, ma alla fine ho dovuto leggere ben due volte l'ultima parola. Chissà perchè invece di leggere A-RGANO, leggevo O-RGANO. :-)
    Sei sicura che ti facciano bene queste "rimpatriate" ? Dove la gente si butta addosso l'una all'altra solo "sfighe" ? Per carità, è la vita ! Mal comune mezzo gaudio ! Ma ci sarà pur sempre un alternativa diversa, o no ?! Questo non penso voglia dire esser completamenti miopi davanti al tempo che passa, ma neppure così attaccati ad un aspetto della vita, che haimè non possiamo cambiare. Non possiamo farci dare una bella lucidata come ad un auto d'epoca... Pero' magari farci un giro si. Sinceramente più che un auto d'epoca bella lustra, che viene portata alle sagre, preferirei essere un'auto d'epoca che se ne va in giro...impolverata, e con qualche pezzo di meno, ma soddisfatta di poter ancora andare in giro con il mio motore smarmittato. ;-)

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