martedì 30 novembre 2010

I segreti di Pulcinella

Sto meditando sulla questione "Wikileaks".
Non sono sicuramente in grado di fare un'analisi seria, ma dirò comunque la mia, tipo "ragionamento da bar".

E' brutto dirlo, ma hanno ragione i mafiosi con i loro "pizzini".
Al limite un pezzetto di carta compromettente lo inghiotti, ma un disco fisso è difficile da mandar giù.

Il problema più grande è la rete.  Gioia e disperazione di tutti. Così comoda e immediata, così veloce, così condivisibile.  Appunto.  Dalle foto in cui si è venuti male ai documenti diplomatici e bancari riservatissimi, tutto può essere sputtanato. Bisogna rassegnarsi.
Si deve dare per scontato che qualsiasi cosa messa su un pc che va in rete può essere copiata e divulgata a tutti i livelli.

Certo io non riesco nemmeno ad entrare nel mio computer se ho dimenticato la password, ma ci sono in giro migliaia di hacker cazzutissimi, tipo Lisbeth Salander, che non vedono l'ora di forzare ogni sito possibile e immaginabile.

Fanno bene o fanno male? Questa alla fine è la domanda cruciale.
Il caro Assange si atteggia a santone, parla di mondo più etico, di libertà: speriamo abbia ragione.

Per adesso ha sollevato un gran polverone. Magari qualche testa cadrà. Ho il sospetto che ai livelli più alti torneranno a qualche sistema più primitivo ma più sicuro.

Care vecchie mappe dentro a camere blindate.  Portoni con combinazioni meccaniche e vere chiavi. Messaggeri in carne ed ossa, piccioni viaggiatori, la vecchia macchina Enigma....
.
.

Nessun commento:

Posta un commento