lunedì 20 aprile 2015

La dura vita del Polaroider in provincia



Tanta stanchezza. Fisica e psicologica.

Ieri siamo stati al Fotomercato di Pordenone.

Per un appassionato di fotografia sembra una figata. O no?!?

Invece l’impressione è quella di aver sprecato soldi, energie e soprattutto fiato.

Mesi di preparazione del materiale da portare, dalle macchine fotografiche agli accessori, dalla cucitura delle coperture per i banchi espositivi al packaging, ai biglietti da visita, ai listini…

La battuta più bella quella di un altro espositore che alla vista del marchio di Impossible Project – la P rovesciata – ci ha chiesto se stavamo allestendo il banco dei panini.

In questa fiera si vendono soprattutto macchine analogiche, stivate come polli dentro alle stie.

Infatti ogni banco è coperto di reti più o meno fitte per evitare furti, suppongo.

Uno squallore unico.

L’età media dell’espositore è 60/65 anni.

Tipo vecchio fotografo che vuole sbolognare il magazzino o collezionista pungolato dalla moglie a liberare la cantina.

In mezzo alla loro merce, per altro spesso e volentieri di grande qualità, qualche Polaroid mal messa della quale non sanno minimamente lo stato né soprattutto il valore e che danno via per pochi soldi sputtanando completamente il mercato.

Infatti mio marito ne ha comprata una… (almeno lì ci guadagneremo qualcosa!).





Il nostro banco è il più figo di tutti.
Siamo in quatto, tutti vestiti ad hoc, con due diciottenni entusiasti che abbassano notevolmente la media dell’età dei presenti.

Veniamo guardati con un misto di sospetto e curiosità, forse talvolta con un po’ di disprezzo chè il vero fotografo non usa ‘ste macchine di plastica per il suo lavoro.

I discorsi che dobbiamo subire per tutto il giorno sono questi:

- Ah, la Polaroid! Ce l’avevamo in ufficio per fare le foto da allegare alla denuncia di incidente stradale all’assicurazione.

- Ah, avevo una di queste, forse questa, no forse quella, no quell’altra, insomma tipo quella lì, da piccolo.

- Ah la Polaroid… ce ne dev’essere una da qualche parte in casa… ma tanto non fanno più le pellicole! guardando il nostro banco dove le scatolette di pellicole sono appoggiate ad ogni macchina esposta.

A qualcuno si riesce ad iniziare a spiegare che da vari anni Impossible, così come FujiFilm, stanno producendo nuovamente le pellicole; si provano a descrivere le diverse tipologie delle macchine tipo: questa è una Big Shot, la usava Andy W… ma stanno già allontanandosi.



Guardo le mie unghie, con lo smalto nero e la piccola P rovesciata che ho applicato sull’anulare credendo che fosse un’idea grandiosa e penso a Milano, la settimana scorsa al MIAfair …. mi sembra di avere cambiato galassia.

Nel nostro stand c’è anche una grande esposizione di opere di molti Polaroiders, compresa tutta la serie dei Neornithes di mia figlia.

Perle ai porci.

E non dico altro.

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6 commenti:

  1. Peccato! :-(
    Ma se fosse passata mia figlia, l'avesti sentita urlare di entusiasmo appena vi avvistava!!!! :-* Buona settimana !

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  2. MI dispiace molto anche se non ho potuto fare a meno di sorridere per il modo in cui ce lo hai raccontato! ˆ_ˆ

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  3. Noi che peccato! La gente non sa più apprezzare niente, tutti vogliono tutto, subito e con la minima fatica :(
    Comunque anche questa èstata un'esperienza, mi sembra di capire che a Milano sia andata molto meglio, la prossima vta saprete quali posti selezionare

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    1. No, ma qui il discorso è diverso: fotografi e visitatori di una fiera dedicata alla fotografia che non conoscono la fotografia istantanea, le Polaroid ... e poi il disinteresse per le opere in mostra. Se penso alle ore che mia figlia ha tolto allo studio per finire l'ultima tavola e l'anteprima della nuova serie che produrrà con suo moroso, mi viene lo scoramento!

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  4. cioè cari voi, avete una passione fighissima !

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  5. Che bello avere di queste meravigliose passioni mia cara...indubbiamente la conclusione è la più logica e anche la più squallida...
    Non si può avere tutto dalla vita, purtroppo!
    Bacio consolatorio!

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