Odio quando tutti i più triti luoghi comuni sulle donne trovano conferma.
Ieri sono stata ad Abilmente, la mostra internazione della manualità
creativa.
Mi ha accompagnato mio marito, trasformatosi in breve tempo da “autista-chaperon”
a “santo-martire”.
Si è iniziato a vedere qualcosa di strano già all’uscita dal casello, con
utilitarie piazzate a cavallo degli svincoli in attesa di decidere quale
imboccare.
Si è proseguito prima nella rotonda e poi nel parcheggio, con
tentennamenti, indecisioni e discutibili manovre per finire con incauti
attraversamenti della strada da parte di signore intente a chiacchierare anziché
cercare di non essere investite.
Classico intasamento scomposto in zona biglietteria e blocco davanti ai
tornelli, dato che la maggioranza faceva passare il biglietto coprendo il
codice a barre con la mano.
Una volta entrate nei quattro padiglioni, maree di appassionate si
chiamavano, si fermavano a baciarsi e abbracciarsi, procedevano contromano o
attraversando continuamente le corsie trascinandosi trolley da riempire con gli
acquisti, incuranti di seguire le più elementari regole del transitare, senza
logica alcuna e producendo un costante e fastidioso rumore di fondo fatto di
urletti, risate sguaiate e richiami vari.
Il discorso bagni meriterebbe un post a parte, ma si conferma la tradizione
che vede quelli destinati alle donne perennemente con la coda e quelli degli
uomini vuoti.
In questo caso mio marito ha trovato donne anche in quello perché,
gli hanno detto ridacchiando, si poteva…
Tutto quello descritto finora è il rovescio della medaglia.
Il dritto è costituito da tutto quello che era esposto alla mostra.
Che era fatto da donne.
Ho visto, purtroppo in alcuni casi solo intravisto, tali e tante meraviglie
che mi hanno fatto fare pace con il mio genere di appartenenza.
Riusciamo a sembrare galline irrazionali e nello stesso tempo a creare e
produrre oggetti che sono opere d’arte.
Ricami, arazzi, decorazioni, oggettistica.
Lavori eseguiti con tale
maestria che sembravano il frutto di un progetto computerizzato e realizzato da qualche macchinario se guardandoli
più da vicino non si fossero visti tutti i minuscoli punti o nodi che li
componevano.
Trapunte e pannelli che riproducevano quadri famosi, quasi più belli dell’originale.
Biancheria ricamata finemente, bigiotteria di vetro, smalto, legno e
feltro.
Le più belle decorazioni
natalizie, che facevano venire voglia di trasformare la propria casa in uno
chalet perennemente addobbato e lavori all’uncinetto e a maglia divertenti e
particolari.
Una zona dedicata al riciclo ed alla carta, con origami giganti ed una
riproduzione, scala 1:1 del biplano di Francesco Baracca fatto tutto di cartone
(in questo caso da un uomo).
Tutti gli articoli di merceria che non riusciamo mai a trovare se non
girando mille posti, tutti gli schemi ed i cartamodelli per realizzare
qualsiasi cosa, attrezzi e lampade con lenti ingranditrici per ricamare senza
sforzo.
Il paradiso per tutto quell’universo femminile che ama il “crafting”.
Verso mezzogiorno il mio matrimonio già vacillava pericolosamente e quindi, con la promessa di andare al prossimo SPS di Parma (Fiera
sulle tecnologie per l’automazione elettrica), abbiamo guadagnato l’uscita (dopo
aver brillantemente dribblato un'enorme comitiva di appartenenti al club del ricamo
di Vattelapesca).
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Hai reso perfettamente il clima e l'irrazionalità tutta al femminile che permeava Abilmente... e hai postato foto di padiglioni e stand che ahimè non sono ruscita a vedere (mi è stata concessa un'ora e mezza di tempo per fare un giro (saltando il pranzo, vabbè, male non mi fa...), praticamente impossibile andare oltre il padiglione dove era CF causa marea di "femmine assatanate" alla ricerca del merletto e timbretto perfetto! Mi dispiace tantissimo, mannaggia, che oltre un salutino ( "ciao ciao" da lontano) sabato non ci siamo viste per nulla... ma tuo marito ci guardava come marziane.... secondo me è rimasto sconvolto...
RispondiEliminaHahaha come al solito i nostri pensieri e le nostre sensazioni si incontrano e si sovrappongono perfettamente. Io purtroppo ho girato pochissimo perché dopo il Meet the blogger affrontare il fiume di galline scomposte era impossibile... mi sono rifugiata allo stand di CasaFacile e guardavo il corridoio di gente con occhi terrorizzati.
RispondiEliminaPeccato per il saluto fulmineo ma ho fatto in tempo a notare che... accidenti eri "guapissima"!
Pensa che invece mio marito, mentre aspettava me, si è girato tuuutta la fiera con grande interesse tra l'altro.
Eh...da lontano faccio ancora la mia figura ;-)
EliminaQuanto al marito...ha insistito per accompagnarmi perchè, come dice lui, stiamo fin troppo separati durante la settimana. Ha ammirato molto i lavori esposti, ma le orde di donne simili a formiche impazzite l'hanno reso un po'...insofferente.
Ma cosa mi sono persa?? le galline nel pollaio! scherzi a parte, che bella descrizione dell'universo femminile...
RispondiEliminache descrizione spietata, spiritosa e verissima! Firmato: una gallina DOP
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