Dopo la dura lezione di umiltà impartitami da Stefano “il fisico”, torno ad argomenti più adatti a me, e cioè alle stupidaggini…
Dunque: ieri
pomeriggio siamo partiti per una settimana di vacanza in montagna.
Qui serve una premessa: andare in ferie in luglio è una
conquista recente di mio marito,
altrimenti costretto alle classiche tre settimane in agosto, con ovvi svantaggi
economici e logistici.
Il prezzo da pagare è la durata (non più di una settimana) e
la reperibilità.
Ci si chiederà: “è forse il Presidente degli Stati Uniti?”,
“è un chirurgo di chiara fama che unico al mondo può salvare vite umane?”, “è
il depositario di formule o parole chiave che solo lui conosce da usare in
situazioni altamente critiche?”.
Niente
di tutto ciò. E’ un dirigente, se vogliamo un alto dirigente, di una
multinazionale.
Ha tutta una serie di collaboratori a cui passa le consegne,
che dovrebbero saper “volare da soli” almeno per qualche giorno.
Invece la nostra giornata tipo in vacanza è scandita dalle
sue imprecazioni per le numerose mail che riceve, tutte bisognose di risposta
immediata, dalla ricerca di campo per poter chiamare le persone che hanno
lasciato messaggi inquietanti, dalla risoluzione di problemi creati nel giro di
poche ore da clienti di solito affidabili, ecc. ecc.
Scene mitiche si sono viste a Disneyland Paris, quando
durante la gita sul battello del Mississipi mio marito è stato al telefono tutto
il tempo discutendo di una fornitura di quadri elettrici dalle misure sbagliate,
o quando nel parco della Reggia di Caserta ha litigato per 40 minuti con un
collega per una questione che evidentemente non poteva aspettare.
Si è rischiato il congelamento in un bosco,
mentre facevamo fondo, perché l’unico punto con qualche tacca era in ombra e
battuto da tutti i venti.
Perfino a
Gardaland, quando c’era ancora un’attrazione chiamata Tunga, sulla canoa che
passava per la giungla di Tarzan c’è stato da discutere di sconti e condizioni
da applicare al tale cliente importantissimo.
Questa volta le rogne sono iniziate già durante il viaggio
di ieri pomeriggio, perché la segretaria gli ha chiesto risposte su mail che
ovviamente non poteva aver letto, visto che stava guidando…
Stamattina siamo dovuti scendere in paese, unico posto dove
c’è campo, e, chiusi dentro in macchina visto che pioveva a dirotto, dettare
risposte e dare i numeri.
Io ne ho approfittato per postare una foto molto carina
della pioggia che cadeva sul parabrezza…e domani cercherò di pubblicare questo post scritto in differita.
Insomma far buon viso a cattivo gioco è
una delle mie specialità!
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Carissima... tra i benefit che vengono elargiti ai manager dovrebbero inserire anche una settimana di vacanze vere, senza smartphone, mail e diavolerie elettroniche. Reperibilità va bene, ma c'è un limite, no?
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