L'elenco dei caduti

Ieri cercavo un argomento “leggero” su cui scrivere, tipo che un alto tasso di ossitocina (l’ormone dell’amore) fa restare unita una coppia per sempre o il più grande domino umano che è finito sul guinness dei primati.

Invece è morto Lucio Dalla e così non ce l’ho fatta.

Insomma, è uno stillicidio.   

Ne parlavo con mio marito ieri sera e ci domandavamo se anche quando avevamo 20 anni moriva così tanta gente famosa.

Sicuramente sì, ma le notizie ci scivolavano addosso come acqua fresca.

E’ il solito discorso, fatto molte volte su questo blog.

Da giovane i tuoi riferimenti sono spesso coetanei o quasi. 

Gli altri sono “grandi”, sono più cari ai tuoi genitori che a te, sono comunque già nel mito e dai per scontato che muoiano o siano già morti.

Poi cresci e invecchi e loro con te e uno ad uno se ne vanno.   

Alcuni troppo presto, altri perché era ora, ma in ogni caso questo ti colpisce sempre più profondamente.

Non è un luogo comune dire: “adesso siamo un po’ più soli”, perchè è proprio così.

Continuando con i luoghi comuni: più si invecchia più si diventa dei sopravvissuti. 

Alternative? Quasi zero.

Mio marito diceva di eliminare con un magico colpo di spugna dal nostro background tutti i “famosi” che ci hanno accompagnato e rinnovarci, abbracciare i miti dei nostri figli e dei loro coetanei, così ci dovremmo limitare ai soliti morti per overdose o per incidente e non a questo lungo elenco funebre che funesta ormai ogni giorno della nostra vita.

In ogni caso è una gran tristezza. 

Li ho visti sparire uno a uno: il primo shock John Lennon e John Belushi e poi via via gli altri da Rino Gaetano a Mia Martini, da Ivan Graziani a Pierangelo Bertoli, il grande Lucio Battisti, De Andrè, Gaber.   

Michael Jackson e Whitney Houston, un elenco sempre più lungo, una desolazione.

A casa abbiamo una filmografia e una discografia enormi. 

Possiamo scegliere veramente tra centinaia di film e canzoni, ma ci imbattiamo sempre più spesso in questa situazione: “che bravo! Che fine ha fatto? Ah, è morto”.

Ultimo luogo comune: “quello che ci ha lasciato durerà per sempre”. 

Però intanto non farà più niente di nuovo, non ci sarà più da aspettare l’uscita del nuovo disco o del nuovo film, sarà ancora una volta un tributo, una retrospettiva, un’amara rievocazione…insomma, lasciatemelo dire, una gran rottura di coglioni.

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