Via Mazzini a Verona è la strada dei negozi e dello “struscio”.
Io, dall’alto della mia veneranda età, ho seguito tutti i cambiamenti e le ristrutturazioni.
Una volta, diciamo negli anni ’80, era la strada dei negozi di scarpe.
C’erano poi dei punti fermi per i veronesi, tipo il grande negozio di tessuti o quello di biancheria di lusso.
La birreria Forst, il caffè Motta, la libreria Ghelfi & Barbato, la farmacia alle Due Campane.
La birreria Forst, il caffè Motta, la libreria Ghelfi & Barbato, la farmacia alle Due Campane.
Riferimenti per tutti, luoghi dove ci si dava appuntamento.
Un po’ alla volta tutto è cambiato e con il passare degli anni è diventata la via degli occhialai e poi quella delle mutande.
L’ultimo duro colpo per una nostalgica come me è l’annuncio della chiusura della libreria.
E' accaduto quello che avevo tristemente raccontato nel mio post del 7 gennaio: dopo più di 80 anni non ha resistito all’apertura di una megastore Feltrinelli a 20 metri di distanza.
E la dura logica del mercato si dirà. Ma è triste comunque.
Un grande sotterraneo pieno di scarpe, borse e vestiti affastellati che si comprano a peso.
Uno deve avere l’occhio dello shopper scafato e molta fortuna per quanto riguarda le taglie disponibili e si porta a casa capi firmati a buon prezzo, come dal fruttivendolo.
Non occorre mettere il guanto di plastica trasparente, ma il sacchetto che ti danno è altrettanto brutto.
Mi sono adeguata, ho trovato una borsa e un vestito niente male, però c’è qualcosa che non mi piace comunque in questa evoluzione commerciale.
Il livello si è abbassato. Che pensiero snob. Però è così che è andata.
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Oddio, il Kilo Fascion mi ricorda quelle bancarelle al mercato dove tutto è appunto ammassato e devi fare a gomitate solo per buttare l'occhio. Non riesco mai a comprare niente.
RispondiEliminaE' così, purtroppo. La globalizzazione e le grandi catene vincono sui piccoli, è successo anche qui nel mio paesello.
Mi viene in mente "c'è posta per te" con quei meravigliosi Meg Ryan e Tom Hanks..
peccato, peccato, peccato per la libreria "antica"... amo le Feltrinelli per la quantità e la scelta, per l'ordine, per la facilità di muoversi tra gli scaffali ma... vuoi mettere il piacere di entrare in una libreria "vera", chiedere ai commessi, sfogliare un libro e poi il giorno dopo tornare e scambiare due chiacchiere con lo stesso addetto, che ti gira qualche dritta su opere appena uscite... insomma, non si poteva far nulla per salvarla?
RispondiEliminaDiciamo la verità... la libreria era bella e affascinante solo all'esterno, ci andavo di rado, scegliendone altre, pur meno "fascinose" perchè il personale/o i proprietari non saprei, erano davvero antipatici e scorbutici, quando dovevano trovarti un libro tra gli scaffali. Quasi facessi loro un dispetto !... Ma era matematicamente impossibile cercarselo da soli !!
RispondiEliminaE' vero, non erano molto simpatici... Però a me mancherà la vetrina con tutti i libri fotografici di grande formato, ogni mese con soggetto diverso, tipo le uova Faberge, gli orologi da taschino, le auto da corsa...
Eliminanon sono di verona pertanto non ho mai conosciuto i negozi tradizionali di via Mazzini. Posso dire però che la libreria Guelfi e Barbato è sempre stata un punto di riferimento nelle mie ".......capatine in centro". Un punto elegante e discreto dove leggere e comprare libri. Ci mancherà.............
RispondiEliminaKilo fashion?ke skifooooo
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